di Fabio Bagatella – foto Getty Images
L'uragano Serena si abbatte sulla Carolina del Sud ed in particolar modo su Charleston, dove imperversa per tutta la settimana di durata del WTA Premier ($740,000 – terra verde – outdoor). La minore delle Williams demolisce letteralmente le avversarie, conquistando il 40eseimo titolo in carriera: uno meno di Kim Clijsters (41) e tre della sorella Venus (43).
Quando s'impiegano poco più di sei ore per cogliere cinque successi c'è ben poco da sottolineare, se non l'assoluto dominio di una sola donna: Serena Williams. La statunitense, accreditata della quinta testa di serie del seeding, si dimostra di un'altra categoria rispetto a tutte le altre avversarie concedendo complessivamente 15 giochi.
Poco importa se nei quarti di finale Sabine Lisicki (tds 6) dà via libera alla futura campionessa ritirandosi sull'1-4, le altre cinque vittorie sono lì a dimostrare – senza dubbio alcuno – l'ingiocabilità di Serena sulla terra verde della Carolina del Sud. Prima di beneficiare del ritiro di "Bine", Serena aveva liquidato 6-3 6-4 la russa Elena Vesnina e con un periodico 6-2 l'australiana Marina Erakovic (tds 17). Paradossalmente risulteranno questi i due match più complicati per la futura campionessa.
Le successive vittorie, che consentono a Serena di bissare il trionfo in Virginia (2008), sono infatti formalità o poco più. In semifinale l'australiana Samantha Stosur (tds 2) – battuta la scorsa settimana a Miami – racimola due giochi (6-1 6-1 in 58 primi), nella finalissima Lucie Safarova (tds 9) rischia addirittura di subire il “cappotto”. La ceca incamera il primo – e unico – gioco quando è sotto 6-0 3-0, anche se nel primo parziale non concretizza quattro break-balls. 6-0 6-1 lo score conclusivo in 59 minuti. Clicca QUI per vedere l'ultimo game della finale.
E' vero che Serena non ha affrontato – ad eccezione di Stosur – avversarie “di livello”, ma la facilità con cui la statunitense ha disposto della concorrenza sembra indicare che la minore delle Williams possa ritornare un reale pericolo per le top-players del momento, Victoria Azarenka in primis. Per Serena, che tornerà in campo tra un mese a Madrid, c'è la concreta possibilità di scalare anche il ranking WTA. Guadagnato il nono posto mondiale con la vittoria di Charleston, ai danni di Vera Zvonareva, la statunitense non avrà infatti punti da difendere sino all'arrivo della stagione sull'erba.
Nella Carolina del Sud c'era in gara anche la sorella di Serena, Venus. Entrata nel main draw con una wild-card, la maggiore delle Williams si è spinta sino ai quarti di finale superando anche Jelena Jankovic (tds 7). E' stata la vittima in “semi” di Serena, Sam Stosur, ad interrompere poi il percorso di “Venere” che si è arresa 6-3 4-6 6-3.
Oltre alla rediviva Safarova, che dopo tutto si è inchinata solo allo strapotere di Serena, merita la nostra segnalazione anche Polona Hercog (tds 14). La slovena ha estromesso negli ottavi la francese Marion Bartoli, leader del seeding, al termine di una partita estremamente combattuta (6-4 1-6 6-4). Fatale per Hercog la semifinale, in cui proprio Safarova le ha rifilato un pesantissimo 6-0 6-0.
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