di Fabio Bagatella – foto Getty Images
La WTA ha giocato un bel tiro mancino a Francesca Schiavone. Nella notizia, apparsa ieri sul sito del circuito femminile che rendeva noti i WTA Player Awards, mancava infatti il premio Most Improved Player (Giocatrice più migliorata) nel corso della stagione. L’attestato se l’è guadagnato con pieno merito proprio la nostra “leonessa” che, dopo l’oscar nel doppio a Flavia Pennetta, tinge ancor più d’azzurro i riconoscimenti ufficiali del tennis in rosa 2010.
Due i primati stabiliti in quest’annata, a dir poco strepitosa, da Francesca Schiavone: nella storia del tennis femminile italiano nessuna azzurra aveva mai raggiunto il sesto gradino nel ranking WTA, posizione attualmente occupata dalla milanese, e nessuna azzurra aveva inoltre saputo vincere uno dei quattro torneo del Grande Slam. La straordinaria arrampicata della lombarda inizia in primavera con il successo a Barcellona dove demolisce tutte le avversarie. Il titolo catalano è solo l’anticamera del capolavoro: il trionfo al Roland Garros, dove dimostra che il motto “Nothing is impossible” (Niente è impossibile) alle volte non è solo pura retorica.
“Metabolizzato” il calo che può sopraggiungere dopo un grande risultato e che relega Francesca ad un inizio estate sottotono, prima il cemento nordamericano e poi quello asiatico dimostrano – se ve n’è bisogno – che l’azzurra è competitiva al massimo pure lontano dal “rosso”. I quarti di finale a Montreal ed agli Us Open, dove lotta alla pari con Venus Williams, e la semifinale di Tohyo la portano dritta al Masters di Doha. In Medio Oriente non è al top ma si difende con onore. E’ anche protagonista dell’ultimo “sgarbo” ad Elena Dementieva che, dopo averle stretto la mano, annuncia il ritiro dall’agonismo. Dulcis in fundo giunge la terza Federation Cup, seconda consecutiva, che l’Italia conquista alla grandissima negli Stati Uniti. Complimenti “leonessa” e continua a farci sognare…!
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