Scesa al numero 14 WTA, la danese rilascia dichiarazioni che fanno pensare addirittura al ritiro. “Mi vedo madre piuttosto giovane. Prima le motivazioni arrivavano da sole, adesso…”

Di Riccardo Bisti – 9 maggio 2014

 
Deve ancora compiere 24 anni, ma il ritiro potrebbe essere dietro l'angolo. Il pensiero emerge leggendo le ultime dichiarazioni di Caroline Wozniacki, concesse qualche giorno fa a Lime Magazine. Motivo? Il desiderio e la possibilità di mettere su famiglia con il futuro marito, il campione di golf Rory Mcllroy. La coppia funziona alla grande: dopo essersi conosciuti su Twitter, sono diventati inseparabili e si sostengono a vicenda nei rispettivi impegni agonistici. “Vorrei essere una madre piuttosto giovane – ha detto la Wozniacki, battuta a Madrid da Roberta Vinci – e non vedo questo progetto così lontano”. La danese ha detto che la libertà economica (“ottenuta con il duro lavoro”) le permette di organizzarsi la vita senza patemi, anche per i figli che verranno. “Potranno avere la migliore educazione possibile. Adesso mi trovo in una situazione in cui posso evitare di pensare ai soldi. Tutto quello che guadagnerò da oggi in poi è un plus. Voglio godermi la situazione, in fondo si vive una volta sola. Quando inizi a giocare è tutto nuovo, ed è facile trovare la motivazione. Adesso, invece, bisogna trovare la voglia di scendere in campo. Se non ce l’hai, puoi anche pensare di smettere”. Frasi sinistre per i suoi sostenitori, che non hanno dimenticato le 67 settimane in vetta al ranking WTA, peraltro costellate da critiche per l’incapacità di vincere uno Slam. Caroline ha giocato una sola finale, allo Us Open 2009, perdendo contro Kim Clijsters. Ma si è aggiudicata 21 titoli WTA, intascando oltre 16 milioni di dollari. Tuttavia, a suon di sponsorizzazioni, il suo patrimonio è ben più ingente. Basti pensare che Stella McCartney l’ha scelta per i suoi abiti griffati Adidas. Un privilegio riservato a poche.
 
SCENDERE IN CLASSIFICA? CHE C'E' DI MALE?
Da quando è fidanzata con Mcllroy (il fidanzamento ufficiale, con tanto di promessa di matrimonio, risale alla notte di Capodanno), il tennis non sembra più al centro dei suoi pensieri. Lo si evince dalle piccole cose: se digitate “Caroline Wozniacki” negli archivi delle agenzie fotografiche, troverete moltissime immagini che la ritraggono nel suolo di “caddie” durante i tornei di Mcllroy. “Cerchiamo di organizzare i nostri impegni per trascorrere più tempo possibile insieme. Quando siamo ai rispettivi tornei ci concentriamo esclusivamente su quelli, così ci perdiamo un po’. Non è il massimo, ma almeno apprezziamo di più il tempo che trascorriamo insieme”. Il problema è che Caroline è sempre più lontana dai vertici. Nel biennio 2010-2011 si è aggiudicata dodici tornei: da allora ne ha vinti appena tre. Tuttavia, nonostante un 2014 non eccezionale (semifinali a Dubai e Monterrey, quarti a Miami), non ritiene di essere in crisi. Anzi, sembra piuttosto soddisfatta. Le dichiarazioni, più che una resa, sembrano un allontanamento dalle fatiche mentali del tour. “Penso che non ci sia nulla di sbagliato nello scendere in classifica. Restare al numero 1 per due anni è uno sforzo importante. Ho raggiunto praticamente qualsiasi obiettivo. Il traguardo più grande che mi manca è un titolo Slam: puoi sempre provarci e migliorare, ed è questo l’incentivo che mi spinge ogni volta che scendo in campo”.
 
MEGLIO CON PAPA'
Non sembra che Caroline abbia tanta voglia di sgobbare. O almeno di uscire dalla confort-zone. Quando nutriva ancora ambizioni di primato (è scorretto parlare al passato?) ha provato a sostituire papà Piotr con coach più esperti. Una girandola terribile, senza alcun risultato. Ricardo Sanchez è durato due mesi. Thomas Johansson quattro. Thomas Hogstedt tre. Dopo la separazione con il coach svedese ha optato per un connazionale, quel Michael Mortensen che aveva guidato Na Li allo storico successo al Roland Garros. Tuttavia, la prova è durata appena un mese. A marzo, il padre è tornato al suo posto. “Può sembrare un clichè, ma dopo aver provato diversi allenatori ho capito cosa funziona meglio. Quando c’è mio padre è tutto più sicuro e divertente – ha detto a Indian Wells – non voglio trovare un nuovo coach a tutti i costi. Ho imparato una cosa: un coach non deve essere bravo soltanto sul piano tecnico. Visto che trascorriamo molto tempo insieme, deve crearsi una certa alchimia caratteriale”. E’ sicuramente vero: in fondo, i risultati più importanti sono arrivati col padre (che peraltro non è mai uscito dal suo team), ma i maligni potrebbero pensare che un coach tradizionale potrebbe imporre un regime che Caroline non gradisce. Più allenamenti, meno vacanze, meno post su Twitter, meno tempo con il fidanzato. Non l’ha detto chiaramente, ma è una vita che le sta stretta. “Si vive una volta sola” ha detto: quale aspirante numero 1 potrebbe mai pronunciare queste parole?