«Stanimal», il più vecchio in tabellone, è in forma, e dopo due turni non banali vuole godersi la sfida con l’ex grande rivale Djokovic, a cui ha «rubato» due Slam, battendolo in totale quattro volte in un major, ma che sull’erba non ha mai incontrato. Per divertirsi, ma non solo.
LONDRA – «Stan mi ha tolto due Slam». Djokovic non ha dimenticato le due sconfitte in finale contro Wawrinka, al Roland Garros del 2015 e allo US Open del 2016, ed assapora la vendetta. Da parte sua lo svizzero, con i suoi 38 anni il più anziano nel tabellone maschile, preferisce non sbilanciarsi troppo, pensando allo scontro diretto del terzo turno. «Sono felice di avere la possibilità di incontrare Djokovic almeno una volta sull’erba – ha detto – è una bella sfida, spero di essere almeno competitivo. Se non mi spazzerà via dal campo, riuscirò anche a godermi la partita».
Dopo un paio di stagioni sofferte, Wawrinka vuole regalarsi altre soddisfazioni prima di abbandonare il tennis. Sul campo non deve dimostrare più niente: ex numero 3 del mondo (attualmente è 88º) ha vinto tre titoli del Grande Slam (a Melbourne, Parigi e New York) riuscendo a lungo a imporsi come l’avversario più scomodo per i Fab Four. Fermo per un anno – dal marzo del 2021 – per un infortunio al piede, il suo rientro in campo non è stato dei più facili, tanto da scivolare nel maggio di un anno fa fino al numero 361 del mondo. Ma uno che sul braccio ha tatuato una frase di Samuel Beckett (“Hai sempre provato, hai sempre fallito. Non importa, prova ancora. Fallirai ancora, fallirai meglio”) non può certo spaventarsi per così poco. La svolta è arrivata a novembre, con la semifinale raggiunta nel torneo di Metz (partendo dalle qualificazioni) impreziosita da un successo su Medvedev. Poi la vittoria su Ruud a Basilea e quest’anno gli scalpi di Rune e Murray.
A Wimbledon – dove non ha mai fatto meglio dei quarti di finale del 2014 e 2015 – ha passato due turni non banali contro Ruusuvuori e Etcheverry ed ora è pronto a sfidare in un match mai visto sull’erba Nole, battuto solo sei volte (di cui però quattro negli Slam) in 21 scontri diretti (l’ultimo incrocio nel 2022 a Roma, doppio 6-2 per Djokovic). «Era da troppo tempo che non vincevo così tanto negli Slam – ha detto Wawrinka – sto lavorando duro per tornare a un buon livello di gioco e sono molto contento di come stanno andando le cose. Mi sento ogni giorno meglio e non vedo l’ora di sfidare Nole, anche se, visti gli ultimi risultati, sarà durissima. Per batterlo dovrei giocare come non mi riesce da tanto, però chissà…». Il suo rovescio è ancora in grado di disegnare traiettorie straordinarie, fossimo in Djokovic non saremmo tanto tranquilli.