Stefanos Tsitsipas diventa il primo greco nell'Era Open a centrare la seconda settimana in un torneo del Grande Slam, il quarto nella storia del suo paese. Ne fa le spese Thomas Fabbiano, svuotato di energie fisiche e mentali dall'impresa contro Stan Wawrinka. Senza l'aiuto del diritto il pugliese fatica a entrare in partita e si arrende in poco più di un'ora e mezza.Le vittorie speciali, tipo quella di Thomas Fabbiano contro Stan Wawrinka, hanno tanti pro ma anche un grosso contro: possono svuotare di tutte le energie fisiche e mentali, indipendentemente dalla durata dell’incontro. Un tranello che si presenta soprattutto di fronte chi non è troppo abituato a vincere certe partite, e nel quale è cascato il pugliese, che all’indomani del successo contro il tre volte campione Slam è stato ridimensionato da Stefanos Tsitsipas, uno che invece campione Slam potrebbe (dovrebbe?) diventarlo. Magari non nell’immediato, ma in futuro avrà buone chance, perché gioca un tennis meraviglioso e a piccoli passi sta diventando sempre più grande, non solo sulla carta d’identità. Lo dimostra anche il suo Wimbledon: ha visto una chance preziosa per conquistare per la prima volta la seconda settimana in un torneo del Grande Slam e l’ha colta al volo, riducendo il confronto del Campo 12 a un match con poca storia, chiuso 6-2 6-1 6-4 in appena 91 minuti. Tuttavia, i suoi meriti fanno il paio con la prestazione incolore di Fabbiano, visibilmente scarico a poco più di 24 ore dal successo più importante della sua carriera. È vero che ieri è stato costretto a stare in campo solo una ventina di minuti, ma sono bastati a cambiargli la routine e a divorarsi tutta la sua concentrazione, togliendogli un day off che avrebbe meritato, anche perché – non va dimenticato – il suo torneo è iniziato una dozzina di giorni fa con le qualificazioni. Magari non sarebbe stato sufficiente per vincere un’altra partita così importante, ma sicuramente gli avrebbe fatto comodo per metabolizzare meglio il successo sull’ex numero 3 del mondo, e riuscire a battagliare un po’ di più. Invece, malgrado il break in apertura, nei primi due set il 29enne di Grottaglie ha tenuto la battuta appena una volta, diventando facile preda del Next Gen greco.PRIMO GRECO AGLI OTTAVI NELL’ERA OPEN
Proprio il rendimento al servizio è stata la croce di Fabbiano, insieme a un diritto nemmeno lontano parente di quello che aveva mandato ai matti Wawrinka. Proprio servizio e diritto erano state le due armi chiave nel successo contro lo svizzero, mentre oggi si sono nascoste e ne è venuto fuori un KO fin troppo severo. Tsitsipas ha raccolto oltre il 50% dei punti in risposta, dato che sull’erba si vede molto raramente, e ha dovuto preoccuparsi un tantino solo nel terzo set, quando il break che l’ha mandato 2-1 e servizio è immediatamente tornato indietro. Ma per l’azzurro c’è stato comunque poco da fare. Tsitsipas ne aveva semplicemente di più e ha impiegato poco ad allungare di nuovo, fino a chiudere e regalare alla Grecia un risultato di grandissimo spessore. Era già il primo greco al terzo turno a Wimbledon dopo 49 anni, e facendo un passettino in più è diventato il primo giocatore del suo paese a raggiungere la seconda settimana di un Major nell’intera Era Open, il quarto in 140 anni di storia del tennis. E mentre Fabbiano si gode comunque il secondo terzo turno negli ultimi quattro Slam, che lo riporta a un passo dai top-100 (sarà numero 105) e conferma che il suo tennis può permettergli di stare a certi livelli anche senza raccogliere punti pesanti nei tornei Challenger, Tsitsipas può porsi obiettivi ancora più importanti. Il diciannovenne di Atene è nel quarto di tabellone rimasto orfano di Marin Cilic e Grigor Dimitrov, e insieme a John Isner (probabile avversario agli ottavi) e Milos Raonic è uno dei principali indiziati per prendersi il posto in semifinale. Un traguardo che anche se dovesse mancare quest’anno, è facile sospettare che agguanterà in futuro. E non per una volta sola.
WIMBLEDON – Terzo turno uomini
Stefanos Tsitsipas (GER) b. Thomas Fabbiano (ITA) 6-2 6-1 6-4
Circa l'autore
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...