Dopo aver superato le qualificazioni, Simone Bolelli vince un ottimo match contro Yen-Hsun Lu, che a Wimbledon vanta addirittura un quarto di finale, confermando il feeling coi Championships. Il bolognese comanda sempre le operazioni, la spunta in quattro set e si prepara al duello con Tsonga. Eliminati Fabbiano e Cecchinato.Da ultimo ad arrivare nel tabellone principale, dopo tre turni di qualificazione conclusi con un giorno di ritardo a causa dell’oscurità, a primo ad agguantare il secondo turno, dopo una convincente vittoria contro Yen-Hsun Lu. Che Wimbledon fosse lo Slam più adatto alle caratteristiche di Simone Bolelli si è sempre saputo, fin da quella vittoria del 2008 contro Fernando Gonzalez, seguita da altri successi di spessore su avversari come Stan Wawrinka e Philipp Kohlschreiber: un trend che il bolognese prova a confermare nel 2017, da numero 312 del mondo ma con tanta voglia di tornare grande. Senza ranking protetto il “Bole” non avrebbe potuto disputare nemmeno le qualificazioni, invece le ha passate alla grande, battendo prima un avversario ostico come Sam Groth e poi dominando Adrian Menendez-Maceiras e Pedro Sousa, e all’esordio nel main draw si è fatto trovare pronto per sfruttare il secondo sorteggio Slam non impossibile, come fosse un premio per la fatica delle “quali”. L’urna del Roland Garros gli aveva offerto Mahut, quella di Wimbledon gli ha consegnato “mister Challenger” Lu, che all’All England Club vanta addirittura un quarto di finale (raggiunto nel 2010 battendo Andy Roddick per 9-7 al quinto) e nel 2016 sull’erba ha vinto anche un paio di Challenger, segno di un buon feeling con i prati, ma come livello assoluto è inferiore all’azzurro. Bolelli l’ha dimostrato dominando il 33enne di Taiwan anche più di quanto dica il 6-3 1-6 6-3 6-4 finale, in due ore e spiccioli. Simone si è distratto giusto nelle prime fasi del secondo set, offrendo al numero 75 del mondo una chance prontamente sfruttata, ma poi è stato sempre al comando, allungando in apertura di primo, terzo e quarto set grazie a una netta superiorità negli scambi. Era lui a dettare il ritmo e a muovere meglio la palla, e anche a vincere quasi tutti i punti importanti.
ORA UN MATCH “DI RITMO” CON TSONGA
Malgrado del tape al ginocchio sinistro (operato nel 2016 e trattato da fisioterapista a fine terzo set), segno di qualche fastidio probabilmente ereditato dalle qualificazioni, Bolelli ha mostrato veramente un gran tennis: il servizio gli ha dato una bella mano a tenere il rivale a distanza, e quando il diritto funziona così i risultati non tardano ad arrivare. I tre successi raccolti a Roehampton sono serviti a fargli trovare il giusto feeling con i prati e anche quel pizzico di fiducia che gli è servita nelle fasi finali, quando Lu si è rifatto sotto da 1-5 a 4-5, grazie al miglior tennis del match. In quel momento stava giocando meglio lui, ma Bolelli è stato bravissimo a tenere alta la guardia in un decimo game molto pericoloso. Sul match-point si è anche beccato un “time violation” per aver superato i venti secondi, ma ne è valsa la pena: con un servizio al centro ha chiuso i conti, aggiungendo altri 45 punti a un bottino londinese che lo riporterà vicino ai primi 200 del mondo, confermando che c’è ancora tempo per rincorrere l’obiettivo stagionale. Simone ha parlato più volte di top-100: per farcela dovrà raccogliere 300 punti in poco più di quattro mesi, e non sarà per niente facile, ma il tennis c’è, c’è sempre stato. E altri 45 punti lo attendono al secondo turno, qualora dovesse riuscire nell’impresa di battere Jo-Wilfried Tsonga: il francese è di una categoria superiore, e sull’erba è molto pericoloso, ma si giocherà il tennis che piace a Simone, di ritmo, con il braccio di ferro da fondo campo. È già un buon punto di partenza. Erano molto complessi, invece, i punti di partenza di Marco Cecchinato e Thomas Fabbiano: il primo, reduce dalla terra battuta di Milano, è durato solo 72 minuti contro Kei Nishikori, a segno per 6-2 6-2 6-0, mentre il pugliese ha lottato alla pari per due set con Querrey arrendendosi ai dettagli (7-6 7-5 6-2). Peccato: i recenti risultati del pugliese sull’erba dicevano che con un sorteggio migliore la prima vittoria Slam non sarebbe stata un miraggio.

WIMBLEDON UOMINI – Primo turno
Simone Bolelli (ITA) b. Yen-Hsun Lu (TPE) 6-3 1-6 6-3 6-4
Sam Querrey (USA) b. Thomas Fabbiano (ITA) 7-6 7-5 6-2
Kei Nishikori (JPN) b. Marco Cecchinato (ITA) 6-2 6-2 6-0