Per la seconda volta in carriera Nadal conquista gli ottavi di finale a Wimbledon senza cedere un set. Grazie al successo su Karen Khachanov, pericoloso solo nel terzo, il maiorchino sale a 29 set vinti di fila: è la terza miglior striscia dell’Era Open. Più di un fattore dice che "Rafa" può vincere i Championships per la terza volta, specie se l’erba continuerà a consumarsi così rapidamente…Quando si parla di erba il pubblico non lo considera a dovere, forse perché le ben cinque finali del passato sono state macchiate da qualche sconfitta di troppo nei primi turni, da Rosol a Brown, passando per Darcis e il Kyrgios di tre anni fa, ma Rafael Nadal sa come essere pericolosissimo anche sui prati. I bookmakers lo mettono appena dietro a Roger Federer nell’elenco dei favoriti, e più di un fattore dice che il Wimbledon formato 2017 potrebbe diventare il suo torneo. La scelta di non giocare al Queen’s dopo il Roland Garros è servita a dargli tre settimane di pausa, ideali per recuperare nella maniera ideale da una primavera di fuoco sui livelli degli anni d’oro, e “Rafa” non poteva chiedere di meglio dai suoi primi tre match londinesi. Solo nel 2011, anno dell’ultima finale (persa contro Novak Djokovic), il maiorchino aveva raggiunto la seconda settimana senza perdere un set, primato personale eguagliato grazie al 6-1 6-4 7-6 con cui si è sbarazzato del russo Karen Khachanov. Per trovare l’ultimo set ceduto da Nadal bisogna tornare addirittura al quarto di finale perso contro Thiem agli Internazionali d’Italia. Da allora ne ha vinti 29 consecutivi, terza miglior striscia di tutti i tempi, dietro a quella di 36 condivisa da John McEnroe e Roger Federer. Per raggiungerli Nadal dovrà vincerne altri sette, risultato tutt’altro che semplice, anche se il livello mostrato sin qui lascia aperta ogni possibilità. Si è visto contro Khachanov: il russo della NextGen pareva un avversario pericoloso, invece ha avuto qualche chance solo nel terzo set, e non prima di aver negato in due game diversi l’allungo di Nadal.
L’ERBA PROVA A DARGLI UNA MANO
Il sorpasso ai 28 set consecutivi di Bjorn Borg sarebbe sfumato se “Rafa” non avesse cancellato un set-point sul 5-6 del terzo, dopo che aveva già negato tre palle-break per il 5-3, contenendo un Khachanov diventato via via sempre più aggressivo e propositivo, con ben 23 discese a rete solamente nel terzo set. Tuttavia, proprio nel modo in cui ha negato il set a Khachanov c’è tanto del Nadal attuale, che per frenare il bombardamento da fondo dal moscovita si è inventato addirittura una palla corta, segno di una fiducia enorme nei suoi mezzi. “Per un set e mezzo ho giocato un tennis fantastico – ha detto –, mentre poi sono calato un po’. Ma in termini generali è andato tutto bene, sono molto felice”. Non capita spesso di sentirlo così positivo, a dimostrazione del fatto che si è accorto pure lui delle sue enormi possibilità di arrivare in fondo, o forse anche di sollevare la coppa. Anche se la sensazione è che quest’anno sarebbe cambiato poco, l’urna londinese gli ha dato una mano a evitare giocatori particolarmente pericolosi nei primi due incontri, quando l’erba di Centre Court e Court 1 è più rapida, e ora che l’erba va via via diradandosi – anche più del solito – le sue quotazioni aumentano partita dopo partita. Un fattore in più che fa pendere l’ago della bilancia dalla sua parte, e può diventare importante già agli ottavi di finale, quando da contrastare ci sarà il serve&volley mancino di Gilles Muller, il giocatore che quest’anno ha vinto più partite di tutti sull’erba, ben undici. Ai Championships il lussemburghese batté un Nadal diciannovenne nel 2005, ma in dodici anni sono cambiate tante cose, e anche se – per una volta – lo spagnolo non mente quando dice che se la vedrà con uno degli avversari più complessi sull’erba, non è di Gilles Muller che si deve preoccupare. Anzi, sono tutti gli altri che dovrebbero iniziare a preoccuparsi di lui.

WIMBLEDON UOMINI – Terzo turno
Rafael Nadal (ESP) b. Karen Khachanov (RUS) 6-1 6-4 7-6