70 minuti con Jacopo Lo Monaco, quasi tutti dedicati a Wimbledon. Dalla delusione della Muguruza fino alla favola di Marcus Willis (con tanto di somiglianze con il film “Wimbledon”). I top -players ricevono un trattamento troppo privilegiato rispetto agli altri. Entriamo nel mondo di CoCo Vandeweghe, poi ci occupiamo di Davis, Olimpiadi…e speranze olimpiche.Il disastro di Garbine, il film di Marcus Willis, le disparità di trattamento
Il mondo segreto di CoCo, la Davis in campo neutro, l’entry list olimpica
PRIMO BLOCCO – La notizia più fresca è l’eliminazione di Garbine Muguruza, messa KO da Jana Cepelova. Una prestazione inguardabile, che mette a nudo una stagione non così positiva: se escludiamo lo splendido successo al Roland Garros, ha perso troppe partite. Siamo sicuri che il lavoro di Sam Sumyk stia andando nella giusta direzione? Secondo Jacopo Lo Monaco, non è il coach adatto per Garbine sul lungo termine. “Ma lei prima o poi diventerà numero 1”. Varie riflessioni sul tennis femminile, dalle difficoltà di Laura Robson alla crescita di Madison Keys, che ha mostrato una maggiore solidità mentale rispetto alla britannica. In campo maschile hanno parlato tutti di Marcus Willis…e lo facciamo anche noi. In effetti la sua storia ha ricordato, alla lontana, quella del film “Wimbledon” del 2004. Un breve excursus sul film ci ha permesso di ricordarvi che la controfigura di Paul Bettany fu….A chiudere, riflessioni sulla regolarità del torneo. Il tetto ha dato una grossa mano a Federer e Djokovic, mentre gli altri sono rimasti indietro. “Vorrei che i meno forti siano messi nelle condizioni di competere con i migliori, e non che ogni volta sia necessario un miracolo – dice Jacopo – secondo me, non dovrebbe cominciare un turno fino a quando non è terminato il precedente”.
SECONDO BLOCCO – Iniziamo a parlare degli italiani, ma poi il discorso scivola su uno degli idoli del podcast: CoCo Vandeweghe! “Mi sono documentato su di lei, ho scoperto parecchie cose interessanti!” dice Jacopo. Eccole. Al terzo turno se la vedrà con Roberta Vinci e intanto viene ammessa al torneo Olimpico di Pechino, dove giocherà con Bethanie Mattek Sands. L’ITF vuole modificare la Coppa Davis: ufficializzata la proposta di giocare la finale in sede unica, da stabilire con un anno d’anticipo: la proposta sarà votata l’anno prossimo. “Non cambio la mia opinione – dice Jacopo – credo che per avere maggiore importanza e credibilità, la Davis non debba essere giocata ogni anno”. Ci avevano detto che la Davis è la principale fonte di sostentamento per molte federazioni, mentre Bernard Giudicelli (candidato alla poltrona di presidente FFT) sostiene che i 125 paesi che la organizzano vanno in rosso. Capitolo Olimpiadi: ci sarà spazio anche per Francesca Schiavone, omaggiata di una wild card. La migliore speranza per l’Italia, tuttavia, resta il doppio Errani-Vinci. “Roberta ha detto che non hanno ricevuto nessuna pressione – dice Jacopo – ma io non ci credo”. L’impressione è che non sarà facile arrivare in fondo, vuoi per la ruggine tecnica, vuoi per un rapporto personale ancora da valutare, vuoi per la competitività delle avversarie…
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