Nella sua cavalcata al Roland Garros, Marco Cecchinato ha usato spesso la parola "sogno". Grazie alla semifinale a Eastbourne sembrava che l'incantesimo potesse continuare anche a Wimbledon, invece il siciliano è uscito all'esordio, battuto in quattro set dal 19enne Alex De Minaur. Decisivo il tie-break del terzo set, e quel vizietto figlio della terra rossa.L’inattesa semifinale a Eastbourne aveva acceso speranze sconosciute fino a qualche ora prima, ma stavolta il miracolo non è riuscito. Il torneo di Wimbledon di Marco Cecchinato è durato un solo incontro, 2 ore e 58 minuti sul Campo 17, per cedere il passo in quattro set ad Alex De Minaur, il 19enne col volto (e i muscoli) da bambino, che nella grinta e nel modo di stare in campo ricorda Lleyton Hewitt, che da qualche tempo l’ha preso sotto la sua ala protettrice. Il favorito era De Minaur è ha vinto lui, per 6-4 6-7 7-6 6-4, confermando la buona condizione che da un paio di settimane di ha permesso di entrare fra i primi 100 della classifica ATP, proprio grazie ai risultati sull’erba nei Challenger britannici. Fra tutti i giocatori al via del main draw il solo Jeremy Chardy si è presentato ai Championships con un bottino stagionale sull’erba migliore rispetto al giovane cresciuto ad Alicante, anche se non è che abbia un tennis esattamente costruito ad hoc per i prati. A rete ci va poco e non conosce particolari variazioni, ed è per questo che il successo contro Cecchinato acquisisce ancor più valore, perché fra i due è venuto fuori un confronto molto fisico, con scambi lunghi e tanti sforzi chiesti ai nervi dell’uno e dell’altro. Eppure, nonostante un età particolarmente tenera per l’attuale tennis di vertice, De Minaur è stato più bravo a farsi strada fra le difficoltà, lasciandosi scippare un secondo set in cui ha vinto due punti in più e commesso soltanto due (!) errori gratuiti, ma poi trovando la chiave per andare a vincere la partita nel terzo set. È stato il più delicato della sua partita, perché ha iniziato ad accusare un fastidio alla coscia destra (trattata dal fisioterapista) e dal 2-2 ha perso il servizio per due volte di fila, dopo che fino a quel momento non l’aveva mai ceduto. Eppure, è proprio nel terzo che ha saputo fare la differenza, di carattere, quando i suoi errori sono aumentati, i colpi di entrambi hanno perso brillantezza e la stanchezza ha iniziato a farsi sentire.
UN KO CHE NON SORPRENDE
Cecchinato sembrava aver preso in mano la partita quando è salito 3-2 e servizio nel terzo, e poi di nuovo sul 4-3 e servizio dopo uno scambio di break, ma De Minaur ha stretto i denti ed è riuscito a rimettere tutto in discussione un’altra volta, fino a dare il meglio di sé quando la palla ha iniziato a scottare. Cecchinato gli ha negato il set nel decimo gioco, cancellando due set-point, si è guadagnato il tie-break e dopo l’iniziale 1-3 l’ha condotto per 5-4, con due servizi a disposizione per prendere un vantaggio probabilmente decisivo. Tuttavia, nel decimo punto ha commesso un’ingenuità che ha fatto tutta la differenza del mondo. Invece che provare a fare il punto con la combinazione servizio-diritto, come successo fin lì, ha optato per una delle pochissime smorzate della sua partita. Una soluzione che sulla terra funziona a meraviglia, ed è stata fra i segreti del suo magico Roland Garros, ma sull’erba – insegnano gli esperti – è meglio dimenticare. De Minaur ci è arrivato a razzo, e dopo un paio di botta e risposta a rete (compresa una non banale volèe alta di rovescio) il punto l’ha vinto lui, trovando anche la fiducia sufficiente per infilarne un altro paio e prendersi un set determinante. Già perché in avvio di quarto Cecchinato non era più lo stesso di prima: è andato subito sotto per 2-0, e anche se un calo di De Minaur gli ha permesso di rientrare in gara nel punteggio non ha mai dato davvero l’impressione di poter tornare a combattere. Tanto che l’australiano è tornato in fretta al comando e poi ha dominato le fasi finali, trovando un aiuto importante dal servizio, che gli ha permesso di pensare il meno possibile e acciuffare la sua prima vittoria a Wimbledon, condannando Cecchinato a un amaro KO. Tuttavia, per il siciliano si tratta di una sconfitta che si poteva mettere in conto. Non va dimenticato che fino a sei giorni fa sull’erba ci aveva giocato una sola partita in vita sua, e non si può chiedere alla fiducia di arrivare dappertutto.

WIMBLEDON – Primo turno uomini
Alex De Minaur (AUS) b. Marco Cecchinato (ITA) 6-4 6-7 7-6 6-4