Annunciato l’atteso incremento di montepremi: nel 2013, Wimbledon elargirà 26,5 milioni di euro, più di tutti. E verrà costruito un tetto sul Campo 1, la cui inaugurazione è prevista per il 2019.
Filmato esplicativo sui piani di espansione per Wimbledon

Di Riccardo Bisti – 23 aprile 2013

 
L’annuncio tanto atteso è arrivato. Wimbledon è stato l’ultimo Slam ad annunciare l’aumento del prize money, ma l’attesa non è stata vana: tra i quattro Major del 2013, infatti, sarà il più ricco in virtù di un aumento del 40%. Diamo un po’ di numeri: l'edizione 2013, in programma dal 24 giugno al 7 luglio, elargirà ai giocatori la bellezza di 22,6 milioni di sterline (l’equivalente di 26,5 milioni di euro). Restando sulla nostra valuta, una cifra superiore ai 24 milioni messi sul piatto dall’Australian Open, i 25 dello Us Open e i 22 annunciati la scorsa settimana dal Roland Garros. Gli organizzatori hanno detto che si tratta dell’aumento di prize money più grande nella storia del tennis. A corredo (ma noi lo avevamo anticipato un mese fa) è stata ufficializzata l’intenzione di mettere un tetto anche sul Campo 1, in modo da contrastare con più efficacia le frequenti pause per pioggia. Notevole incremento per chi vincerà i tabelloni di singolare: chi alzerà il Trofeo di Wimbledon e il Rosewater Dish, infatti, intascherà la bellezza di 1,6 milioni di sterline (l’equivalente di 1,87 euro). Tuttavia, rispettando la linea tracciata dagli altri tornei, gli incrementi percentuali più importanti saranno per chi perde al primo turno e nelle qualificazioni. Gli sconfitti al primo turno si porteranno a casa 27.560 euro, con un incremento di oltre 10.000 (il 60%) rispetto all’anno scorso. Per tanti giocatori che hanno negli Slam la principale fonte di guadagno (praticamente tutti quelli tra la 60esima e la 100esima posizione), sarà un notevole aiuto. Perdendo al primo turno di Wimbledon si intascherà più che vincendo due ricchi challenger o addirittura cogliendo un buon risultato ATP o WTA. Per intenderci, una semifinale al torneo di Bucarest di questa settimana garantisce 21.130 euro, mentre lo stesso risultato al prestigioso WTA Premier di Stoccarda ne offre 29.464, appena di più che un 6-0 6-0 subito in 45 minuti al primo turno dei Championships. In linea di principio, la battaglia sindacale dei tennisti è giusta, ma stavolta non avranno di che lamentarsi.
 
L’incremento del prize-money riguarderà tutti, nessuno escluso. Gli sconfitti nelle qualificazioni avranno un aumento del 41%, mentre per i doppisti la crescita si attesterà sul 22%. Richard Lewis, amministratore delegato di Wimbledon, ha detto che l’obiettivo era evitare che i giocatori si sentissero meno soddisfatti. “In questi casi, se non investi, corri il rischio di finire in una spirale verso il basso – ha detto Lewis – in questo momento, il nostro torneo è entrato in una spirale verso l’alto. Per questo motivo abbiamo fatto un record di investimenti e continueremo in questa direzione. I giocatori hanno la percezione che Wimbledon sia un evento fantastico perché ha una grande tradizione, ma anche perché li trattiamo molto bene”. Lo sforzo è ancora più significativo perché giunge in un periodo di crisi economica, da cui la Gran Bretagna è tutt’altro che immune. “Siamo consapevoli di quello che sta accadendo in questo paese e anche noi ne siamo colpiti, ma è fondamentale investire perché è da qui che nasce il successo dei Championships”. Se è vero che il momento economico non è dei migliori, a Wimbledon viaggiano piuttosto bene: i partner commerciali, la corporate hospitality e i contratti televisivi garantiscono introiti importanti al torneo più antico del mondo. “Senza dimenticare l’invasione dei fans che ci supportano con l’acquisto dei biglietti”.
 
Oltre all’aumento immediato del prize money, infatti, ci sono anche progetti a lungo termine. Per la prima volta si è parlato ufficialmente di un tetto da costruire sul Campo 1, anche se non avverrà subito. L’idea è inaugurarlo in tempo per l’edizione 2019, dieci anni dopo la copertura del Campo Centrale che ha letteralmente “salvato” il torneo dalle continue interruzioni per pioggia. Le luci artificiali, tra l’altro, hanno consentito di estendere i match fino a tarda sera, evitando – almeno sul centrale – le famose sospensioni per oscurità che ormai sono rimaste soltanto a Londra e Parigi. “Tuttavia non abbiamo intenzione di diventare un torneo serale – ha concluso Lewis – a Wimbledon non ci saranno mai due sessioni come accade in Australia e allo Us Open. Anche per questo, non sarà necessario avere più di due tetti”. Quando il nuovo tetto sarà completato, l’All England Club sarà in grado di offrire tennis a 26.500 spettatori anche nei giorni di pioggia (sui 38.500 di capienza totale dell'impianto). A margine della presentazione, è stato confermato lo spostamento di data a partire dal 2015, quando ci saranno tre settimane tra il Roland Garros e Wimbledon. Quell’anno, il torneo si giocherà dal 29 giugno al 12 luglio, allungando di una settimana la stagione sull’erba.