Al decimo tentativo Kei Nishikori riesce finalmente a raggiungere i quarti di finale anche a Wimbledon, diventando il primo giapponese capace di arrivare almeno fra gli ultimi otto in tutti i quattro Slam. Contro Gulbis lotta per tre set, poi una distorsione al ginocchio del lettone gli spiana la strada. Peccato per Gulbis, ma onore a lui, anche se contro Djokovic…Kei Nishikori entra nella storia del tennis giapponese, diventando il primo giocatore del Paese del Sol Levante a raggiungere i quarti di finale in tutte le quattro prove del Grande Slam. Gli mancava solo Wimbledon, e ce l’ha fatta dopo la drammatica e per certi versi fortunosa vittoria contro un encomiabile e ammirevole Ernest Gulbis, rendendo finalmente fruttuosa la sua decima partecipazione ai Championships con un successo per 4-6 7-6 7-6 6-1. La partita, per Gulbis, è praticamente finita nell’epico e surreale tiebreak del terzo set. Sotto per 4-2 e di un minibreak, il lettone perde l’equilibrio e si procura una distorsione al ginocchio. Per qualche istante si teme il peggio, Ernest rimane a terra dolorante prima di uscire claudicante dal campo per ricevere le cure. Al rientro, con la gamba completamente fasciata, pare sofferente ad ogni passo. Eppure ad andare in totale confusione è il giapponese, che potrebbe limitarsi a rimandare solo la pallina dall’altra parte. Nishikori regala punti su punti e Gulbis si ritrova ben due opportunità di far suo il set. Ma le vede sfumare. Per sfortuna, per mancanza di forze e forse per la consapevolezza che non ne ha più. Key chiude il tie-break al 22° punto, per poi passeggiare, più o meno tranquillamente, nel quarto set, contro un avversario che anche si fosse trovato avanti per 2 set a 1 difficilmente avrebbe potuto concludere la partita.23 ANNI DOPO SHUZO MATSUOKA
Una vera disdetta, per il lettone. Protagonista di un Wimbledon di altissimo livello, iniziato con tre vittorie a Roehampton per superare le qualificazioni e proseguito con altri tre successi nel tempio dell’All England Club. Roba da leccarsi le dita per un giocatore che solo due settimane fa usciva mestamente agli ottavi di finale al Challenger di Caltanissetta. È tornato l’erba e lui si è ritrovato a strappare applausi e far strabuzzare gli occhi nel palcoscenico più prestigioso al mondo, prima nella precedente partita contro Alexander Zverev, annientato a suon di rovesci, e poi nei primi due set (almeno fino al tie-break) di oggi contro Nishikori, con due soli punti concessi al servizio. Un livello di gioco che fa sembrare quasi uno scherzo la posizione numero 138 che occupa nella classifica ATP, e pure la 107ima che occuperà lunedì, grazie ai circa 200 punti raccolti con gli ottavi a Londra. Uno scherzo dal retrogusto amaro per un talento praticamente buttato via, per i più disparati motivi. Onore al vincitore, comunque. Un sempre impalpabile negli atteggiamenti e nelle movenze Nishikori, che finalmente eguaglia i quarti di finale raggiunti nel 1995 da Shuzo Matsuoka, suo grande obiettivo (poi ampiamente superato) quando ha iniziato a muovere i primi passi nel tennis che conta. Ora, per Kei, il vincitore dell’incontro tra Djokovic e Khachanov, e anche il timore che il livello espresso contro Gulbis non basti per raggiungere una storica semifinale.
WIMBLEDON – Ottavi di finale uomini
Kei Nishikori (JPN) b. Ernests Gulbis (LAT) 4-6 7-6 7-6 6-1
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