Ecco cosa ci lasciano i Championships 2012. I record di Federer, l’utilità del tetto, la gioia di Serena, i sorrisi della Paszek, la solidità dei tedeschi, la novità Camila Giorgi…
Camila Giorgi ha entusiasmato l’Italia con le sue vittorie
Di Riccardo Bisti – 10 luglio 2012
Ogni anno c’è la filastrocca: “Bye Bye erba, ci vediamo l’anno prossimo”. Quest’anno non è così. Wimbledon è finito da poche ore, ma l’All England Club ha già preso ad addobbarsi per i Giochi Olimpici, quando un tripudio di colori (si, colori) invaderà questo baluardo della tradizione (e del bianco). Ma è il momento di salutare Wimbledon con le consuete pagelle, un modo divertente per rivivere i 13 giorni più affascinanti della stagione tennistica. A Parigi abbiamo avuto Sara Errani che ha monopolizzato la nostra attenzione negli ultimi giorni, mentre il Re di questo torneo è stato Roger Federer. L’aggettivazione si spreca: mitico, unico, leggendario. Ma, come sempre, centinaia di storia hanno solcato i vialetti di Church Road. E non è detto che le più anonime siano meno affascinanti. Ecco quelle che ci hanno colpito.
PROMOSSI
ROGER FEDERER
Quando Benneteau stava per batterlo al terzo turno, il de profundis era pronto. Invece lo svizzero si è confermato ancora una volta una leggenda vivente. Ha alzato il livello nel momento del bisogno e non ha mai dato l’impressione di poter perdere contro Djokovic. Contro Murray ha fatto più fatica, ma il modo in cui si è aggiudicato il secondo set è da ovazione. Difficilmente i suoi record verranno battuti, perché di Federer ne nasce uno ogni 50 anni. Rod Laver è nato nel 1938, lui nel 1981. Volendo credere a queste cose, l’erede nascerà nel 2024. I suoi tifosi godono, e non è detto che finisca qui.
IL TETTO
Quella del 2009, anno in cui l’hanno inaugurato, fu una delle edizioni più “asciutte” della storia. Quest’anno, invece, la copertura del Centre Court ha letteralmente “salvato” il torneo. Su Londra è caduta parecchia acqua ma il torneo è filato via liscio, con alcune sessioni serali da brividi. Su tutte Nadal-Rosol, ma anche la finale del doppio ha regalato un alto tasso emotivo. A Parigi si stanno attrezzando, non capiamo perché lo Us Open non voglia coprire almeno il nuovo Louis Armstrong. Nell’epoca del dominio della TV non possiamo inchinarci a Giove Pluvio.
SERENA WILLIAMS
Un torneo “alla Sampras”. E’ partita piano, poi ha trovato la forma turno dopo turno. Ha raggiunto il picco del rendimento contro Kvitova e Azarenka, mentre in finale non ha giocato così bene. Però sono bastati cinque giochi di grande attenzione, inaugurati da un “perfect game”, per prendersi il quinto titolo ai Championships. Non c’è dubbio che sia la più forte a dispetto dell’età. La sua condotta “libertina” le può tornare utile: il fisico non è così logorato e può vincere ancora per qualche anno. I 18 Slam di Evert e Navratilova sono nel mirino.
AGNIESZKA RADWANSKA
Nessuno si aspettava che arrivasse in finale, soprattutto dopo il pessimo Roland Garros. Eppure il suo tennis-sonnifero di adatta perfettamente all’erba, dove nel 2005 vinse il torneo junior. Non è potente, non è carismatica, non è troppo bella…difficilmente diventerà un personaggio da copertina, ma in campo fa sempre la cosa giusta. E’ numero 2 WTA, e in tempi di confusione può anche prendersi lo scettro. Se c’è riuscita la Wozniacki…
ANDY MURRAY
Ha fatto quel che gli consentono le sue qualità. Tennisticamente poteva vincere il torneo, ma la testa non è da vincente. Se Nadal non fosse inciampato in Rosol, probabilmente lo avrebbe battuto in semifinale. Andy ha una volontà infinita e un cuore grande (a dispetto dei comportamenti trash e l’aspetto ruvido), ma migliorare la testa è più complicato che lavorare sullo slice di rovescio o la seconda di servizio. Finchè troverà i Big Three sulla sua strada, difficilmente vincerà uno Slam. Però se trova il corridoio fortunato lo sfrutta, perché gioca meglio di tutti gli altri (e tecnicamente non vale meno di un Djokovic o un Nadal)
TAMIRA PASZEK
E’ il mito di tutte le ragazze sovrappeso. Sembra una Davenport più bassa (e più aggraziata, in verità). La vedi e non diresti mai che può tirare bordate da tutte le parti. Invece si trova alla grande sull’erba, e dopo una stagione disastrosa ha vinto Eastbourne ed ha confermato i quarti dell’anno scorso. Di più: se avesse spinto la Azarenka al terzo…Il suo mix di razze le ha regalato esplosività ed allegria. Se perde 10 chili può stare tra le prime 20.
JO WILFRIED TSONGA
Ha confermato il risultato dell’anno scorso. E andare in semifinale a Wimbledon non è per nulla banale. Si era fatto male al Queen’s, si è presentato con un dito in cattive condizioni ma ha fatto quello che doveva, da Hewitt a Kohlschreiber. In semifinale avrebbe forse meritato il quinto set, ma Murray non lo soffre psicologicamente. E comunque lo avremmo promosso a prescindere: ovvia solidarietà per la pallata nelle parti basse presa da Murray.
LA GERMANIA
Non è più il tempo delle cene di gala con Boris Becker e Steffi Graf, ma hanno piazzato quattro giocatori nei quarti, equamente divisi tra uomini e donne. Angelique Kerber si è spinta in semifinale dopo un torneo che l’ha consacrata tra le grandi. Sabine Lisicki si conferma un’ottima erbivora, così come Florian Mayer e Philipp Kohlschreiber, bravo a infilarsi nella zona lasciata libera da Nadal. Peccato che il sorteggio lo abbia messo subito contro Tommy Haas, un altro che avrebbe potuto divertire. Mancano le punte, ma il Bundestennis ha trovato un bel movimento: trovare un top 10 uomo sarà più facile.
SKY ITALIA
Una goduria, sia per gli appassionati che per gli addetti ai lavori. Sei campi dedicati, tutti in alta definizione con una qualità d’immagine davvero buona. Si può non condividere la scelta di non mandare i telecronisti a Londra, oppure quella di ignorare le altre tre prove del Grande Slam, ma Wimbledon su Sky è uno spettacolo. Nessuna TV al mondo ha fornito un servizio così capillare, e poi l’acquisto di Ivan Ljubicic è stato impagabile. Il croato dice cose interessanti, conosce molto bene il tennis femminile (sorpresa!) e – soprattutto – non ha paura a esprimere la sua opinione. Quanti avrebbero avuto il coraggio di dire che Gasquet non ha tanta voglia di allenarsi fisicamente, soprattutto dopo averci lavorato insieme? Bene, bravo, otto più.
CAMILA GIORGI
Una ventata d’aria fresca. Camila è personaggio in tutto e per tutto. Da papà Sergio agli abitini in pizzo, passando per il suo tennis d’anticipo, ogni dettaglio dell’Universo Giorgi è una chicca. E’ partita dalle qualificazioni ed è giunta negli ottavi, ma il bello è che non si è esaltata e nemmeno accontentata. Secondo Rino Tommasi diventerà presto la numero 1 italiana. Sperando che decida di non cambiare nazionalità, siamo lieti di verificare che non ha nessuna voglia di passare troppo tempo nel nostro paese, senza perdersi in tornei (con tutta la stima e il rispetto) come Biella e Palermo, dove le pressioni supererebbero i benefici.
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