L'urna di Wimbledon era stata gentilissima a offrire a Fabio Fognini l'ormai ex Dmitry Tursunov, e le sensazioni della vigilia sono state confermate: il russo non è più nelle condizioni per competere a certi livelli, e sfrutta il ranking protetto per incassare qualche assegno. Buon per l'azzurro: passa in un'ora e mezza e punta alla sfida con Murray al terzo turno.Quarantamila euro per un viaggetto a Londra fanno gola a tutti, anche a chi in carriera ha guadagnato oltre cinque milioni e mezzo di dollari in soli montepremi, e a occhio e croce non si allena con continuità da un bel po'. Ecco spiegato cosa ci faceva sul Campo 17 dell’All England Club il russo Dmitry Tursunov, ex numero 20 del ranking ATP che negli ultimi tredici mesi ha giocato appena cinque tornei, e di fatto non ha mai recuperato da una grave forma di fascite plantare che l’ha tenuto fuori oltre un anno fra 2014 e 2015. Ha provato a rientrare, e magari ci proverà ancora visto che la parola ritiro non l’ha mai menzionata, ma per il momento non è affatto competitivo: l’aveva mostrato a Melbourne perdendo in tre set da Radek Stepanek, e dopo il forfait – a tabellone compilato – al Roland Garros l’ha dimostrato di nuovo sui prati di Wimbledon, rimediando una severa sconfitta contro Fabio Fognini. L’unico motivo che spinge il 34enne moscovita a sfruttare il ranking protetto guadagnato grazie allo stop di due anni fa sono gli assegni in palio anche in caso di sconfitta. Buon per Fognini, passato 6-1 6-3 6-3 in 93 minuti senza nemmeno sudare, un po’ meno per lo spettacolo e per gli spettatori paganti: anche se in una giornata da 64 incontri, la gran parte visibili col biglietto “ground” come Fognini-Tursunov, si può tranquillamente chiudere un occhio. Finché è permesso non si può nemmeno condannare chi ne approfitta, ma prima o poi una soluzione per limitare il fenomeno andrà trovata. Specialmente a tutela di chi, dei classici 104 giocatori ammessi di diritto nel main draw degli Slam, rimane invece fuori per lasciar posto ai colleghi che usufruiscono della possibilità, ben sei a Wimbledon: Kokkinakis, Berankis, Haider-Maurer, Millman, Janowicz e appunto Tursunov.
L’ITALIA FA 5 SU 8 NEL DAY 1
In un clima da esibizione Fognini ha avuto giusto qualche problemino nel secondo set, quando stava scivolando via tutto talmente rapidamente che il ligure si è distratto, perdendo la battuta e finendo sotto per 3-1. Ma gli è bastato solamente alzare di nuovo l’attenzione e ridurre gli errori per ribaltare la situazione vincendo addirittura 9 giochi di fila, contro un rivale con la battuta a mezzo servizio (ed è sempre stata uno dei suoi colpi migliori), lento e impacciato negli spostamenti. Per rendere l’idea basta uno sguardo alle statistiche: Fognini ha chiuso con 48 colpi vincenti, ma la gran parte sono dovuti a un Tursunov incapace di reggere gli scambi lunghi, restio a scattare sui contropiedi e troppo spesso a rete su delle palle troppo comode da trasformare in passanti vincenti. Il russo ha avuto un piccolo sussulto sull’1-5 al terzo, quando ha salvato un match-point e poi ha accorciato fino al 5-3, strappando la battuta all’azzurro e abbassando un tantino una media di sterline guadagnate per ogni minuto giocato, pari a fine match a circa 430. Un nuovo break ha regalato all’Italia la quinta vittoria – su otto incontri – in una giornata complessivamente felice, macchiata solo dal KO di Roberta Vinci contro Kristyna Pliskova. Partendo come testa di serie, Fognini sembra anche l’azzurro con più chance di conquistare il terzo turno, e un duello da Centre Court contro quell’Andy Murray strapazzato sulla terra del Foro Italico. Sull’erba dovrebbe diventare tutto molto più complicato, ma già raggiungere lo scozzese, per Fabio, vorrebbe dire eguagliare il suo miglior risultato di sempre sui prati di Church Road. In mezzo uno fra Jiri Vesely e il qualificato Illya Marchenko.

WIMBLEDON UOMINI – Primo turno
Fabio Fognini (ITA) b. Dmitry Tursunov (RUS) 6-1 6-3 6-3