Radek Stepanek guida la pattuglia dei “vecchietti” in tabellone a Wimbledon. La tecnologia ha allungato le carriere, ma i numeri dicono che è molto difficile vincere uno Slam a quell’età. Federer saprà essere l’apripista di una nuova tendenza?

Il record risale a un mese fa, quando nel tabellone maschile del Roland Garros c’erano 51 giocatori che avevano già compiuto 30 anni. Wimbledon non vuole essere da meno, con 49 “vecchietti” nel main draw, guidati dall’eterno Radek Stepanek (37 anni e 226 giorni), età più che doppia rispetto al più giovane, il 17enne Taylor Fritz. E’ proprio Stepanek ad aver spiegato l’allungamento delle carriere: tecnologia, diete, nuove metodologie di recupero…tutti fattori che hanno favorito l’invecchiamento dei top player. Ed è sempre più difficile vedere situazioni come quelle di John McEnroe, semifinalista nel 1977 a 18 anni, o di Boris Becker, più giovane vincitore di Wimbledon nel 1985. Senza dimenticare il cannibalismo precoce di Martina Hingis negli anni 90. L’ultima baby prodigio a fare faville a Wimbledon è stata Maria Sharapova, clamorosa vincitrice nel 2004 (aveva 17 anni e 75 giorni).

A modo suo, anche Serena Williams è stata una campionessa di precocità: aveva 16 anni quando vinse il doppio misto nel 1998, insieme a Max Mirnyi. L’ultimo Under 20 a vincere uno Slam è stato Rafael Nadal al Roland Garros 2005. Oggi c’è Roger Federer che, in pura teoria, tra un mesetto potrebbe iscriversi al Senior Tour. La nuova sfida dei “vecchietti” sarà quella di arrivare in fondo: la storia dell’Era Open insegna che è molto difficile vincere uno Slam superati i 30 anni: soltanto quattro giocatori (Laver, Rosewall, Agassi e Connors) hanno vinto almeno due Slam dopo i trenta. A Wimbledon ci proveranno Roger Federer e Stan Wawrinka: dall’anno prossimo, sarà interessante valutare il rendimento dei futuri trentenni Novak Djokovic ed Andy Murray.