Mai come quest'anno, la Middle Sunday ha fatto felici gli organizzatori di Wimbledon. Le condizioni meteo della prima settimana hanno messo a dura prova la salute dei campi. E allora è stata una giornata piena di lavoro per i giardinieri, che hanno fatto del loro meglio per migliorare le condizioni dei prati prima di una giornata molto impegnativa, in cui si giocheranno tutti gli ottavi di finale. Ci hanno messo la faccia Neil Stubley, capo-giardiniere di Wimbledon, ma anche Geoff Webb, amministratore delegato dell'Institute og Groundmanship, spiegando che i campi sono stati preparati secondo gli stessi meticolosi standard degli anni precedenti. “Ogni volta che un giocatore scivola e si fa male, si crea una viva discussione sui media – dice Webb – dopotutto Wimbledon è l'unico torneo dove si gioca su una superficie naturale. La verità è che le difficoltà di adattamento sono le stesse per ogni giocatore. I campi di Wimbledon sono i più avanzati sul piano tecnologico e so per certo che il nostro team non lascia nulla al caso”. Nel giorno di pausa, i giardinieri ci hanno dato dentro con l'irrigazione e qualsiasi tipo di intervento necessario. Lunedì dovrebbero arrivare le prime “vere” piogge del torneo. Il torneo accumulerà un po' di ritardo, ma arriverà anche l'umidità necessaria per dare respiro all'erba.
OTTIMISMO PER LA SECONDA SETTIMANA
Secondo gli organizzatori, molti tennisti non sono in grado di muoversi su un campo in erba. Ci giocano pochi match e, quando le cose vanno male, la superficie è la prima cosa ad essere presa di mira. “Il clima caldo e asciutto ha avuto un impatto sull'erba – fanno sapere – significa che i campi raggiungono una condizione di siccità, indipendentemente da quanta irrigazione c'è stata la notte prima. Non è mai successo che i campi si rompessero, anche con il caldo e con meno erba. Non c'è niente di cui preoccuparsi, i campi saranno perfettamente agibili anche nella seconda settimana”. E' un dato di fatto che la temperatura sia stata insolitamente alta, con una media ben oltre i 25 gradi. La sofferenza dei prati è aumentata – tocca ripeterlo – dalla tattica dei giocatori, che stazionano sulla linea di fondo. A Wimbledon ne sono consapevoli, tanto da aver attuato alcune misure extra: venerdì mattina hanno chiuso il tetto del Centre Court per far riposare l'erba prima che il gioco iniziasse, accorgimento ripetuto domenica fino alle 16. Diversi giocatori, scossi dal grave infortunio subito da Bethanie Mattek Sands, ritengono che i campi siano pericolosi. Per fortuna di Stubley, non la pensa così Roger Federer. “Non ho avuto la sensazione che il campo fosse pericoloso – ha detto, nonostante fosse scivolato – quando fa caldo, il sole picchia per tutto il giorno e i campi diventano un po' scivolosi perché c'è tanta erba morta, soprattutto in mezzo al campo”. Il campione in carica, Andy Murray, sostiene che i campi non siano in buona condizione come 12 mesi fa. “Ci sono alcune zone del campo, subito prima e dopo la linea di fondocampo, dove ci sono grossi grumi d'erba. Non ha piovuto molto, non so quanto abbia influito. Penso solo che si siano consumati un po' prima”.
CALDO E UMIDITA'
Novak Djokovic ha detto di aver percepito una certa morbidezza del campo, proprio nella stessa zona segnalata da Federer. “Sinceramente, non avevo mai vissuto un'esperienza del genere a Wimbledon”. Stubley è l'ottava persona ad assumere il ruolo di capo-giardiniere in 146 anni di storia dell'All England Club, ed è stato costretto a tenere una conferenza stampa. “Non ci sono dubbi sul fatto che i campi saranno buoni a sufficienza per le fasi finali del torneo – ha detto – ok, abbiamo a che fare con il caldo estremo, a cui non siamo abituati. Tuttavia, prepariamo i campi in modo che possano sopportare condizioni estreme. Quindi, siamo in grado di gestire il caldo di quest'anno, così come abbiamo gestito l'umidità del 2016”. Ciò che conta, per Wimbledon, è evitare che i campi diventino troppo duri, mentre sulla scivolosità non si è espresso. “Non so, forse si sono lamentati solo un paio di giocatori di alto profilo. Abbiamo dato un'occhiata alle zone del campo interessate, ma non abbiamo riscontrato criticità. Supervisor e Referee non hanno ritenuto che ci fossero problemi”. Non è la prima volta che i campi di Wimbledon sono oggetto di polemiche: nel 2013, i tennisti dissero che erano “pericolosamente scivolosi” dopo che sette giocatori erano stati costretti al ritiro a causa di infortuni vari. Allora, si pensava che fosse colpa dell'umidità. Oggi, invece, il colpevole sarebbe il caldo. Qualunque sia la verità, l'augurio è doppio: che nessuno si faccia male e che lo spettacolo non ne risenta. Stubley e i suoi uomini sono convinti di vincere la partita.