Il record di sei italiani al secondo turno di Wimbledon non basta per portarne più di due al terzo round. Oltre a Fabbiano ci sarà solo il vincitore del derby Fognini-Bolelli, visto che Seppi e Berrettini hanno salutato la compagnia. Andreas fa il possibile contro il bombardamento di Kevin Anderson, mentre Matteo non si conferma contro Simon.I record sono finiti. C’erano per la prima volta nove italiani al via del tabellone maschile di Wimbledon, ce n’erano per la prima volta sei al secondo round, ma al terzo saranno solamente due, col vincente del derby Fognini-Bolelli che si unirà al meraviglioso Thomas Fabbiano visto contro Stan Wawrinka. Per il resto, Paolo Lorenzi aveva già salutato la compagnia mercoledì e all’indomani l’hanno fatto anche Andreas Seppi e Matteo Berrettini, fermati rispettivamente da Kevin Anderson e Gilles Simon. All’altoatesino non si poteva chiedere troppo: combattere col sudafricano sull’erba è roba per pochi, tanto che per Andreas è già un buon risultato l’aver raccolto qualcosa in più rispetto al 2017. Dodici mesi fa si arrese in tre set, mentre stavolta è finita 6-3 6-7 6-3 6-4, con l’allievo di Massimo Sartori è riuscito almeno a strappare il secondo, peraltro recuperando un break di svantaggio. Le ha provate tutte per evitare il tie-break, ma a ogni set-point costruito nel dodicesimo gioco corrispondeva un ace (o qualcosa di simile) dell’avversario, tuttavia è Seppi è comunque riuscito a prendersi il set nel game decisivo, azzeccando una buona risposta sul 5-4. Ma il leitmotiv della partita non è cambiato di una virgola: Anderson ha continuato a tenere senza difficoltà i propri servizi, cercando di costruirsi qualche chance in risposta. Nel terzo set ce l’ha fatta sul 4-3, con un pizzico di fortuna, mentre nel quarto ci è riuscito sul 2-2, una decina di minuti dopo la ripresa dalla sospensione per pioggia, che mercoledì li aveva fermati sull’1-1. Il gigante di Johannesburg ha allungato e non si è più lasciato riprendere, guadagnandosi il terzo turno contro Philipp Kohlschreiber.BERRETTINI DELUDE CONTRO SIMON
Deludente, invece, il KO di Berrettini, che col successo contro Jack Sock aveva acceso le speranze di bissare immediatamente il terzo turno raggiunto un mese fa al Roland Garros, invece ha raccolto un amaro KO contro Gilles Simon, non riuscendo a tenere in campo il francese nemmeno per due ore. Il 22enne romano è incappato nella classica giornata no, in cui del suo tennis ha funzionato veramente poco. Ha messo in campo solamente una prima su due, ha sbagliato molto di più del solito Simon tanto solido quanto intelligente dal punto di vista tattico, e ha finito per arrendersi con un punteggio di 6-3 7-6 6-3. Il punteggio direbbe che è stato combattuto soprattutto il secondo set, ma i veri rimpianti l’azzurro li porta con sé per il primo: è partito forte, e sul 2-2 ha avuto la bellezza di cinque palle-break per dare la prima piega alla partita. Il problema è che non ne ha convertita nemmeno una, con qualche colpa almeno su un paio, nel gioco seguente la battuta l’ha ceduta lui (a zero) e Simon è diventato in fretta padrone del campo. Berrettini è riuscito a non farlo scappare via nel secondo set, recuperando subito il break concesso con un doppio fallo sul 2-2, ma ha aperto il tie-break con un brutto errore di diritto e tanto è bastato per dare a Simon un vantaggio sufficiente per vincere anche il secondo set, prologo di un terzo durato appena quattro game. L’azzurro ha resistito solo fino al 2-2, poi ha ceduto di nuovo la battuta e ha alzato bandiera bianca, scappando in fretta dal campo, amareggiato per l’esito di un confronto che con un po’ di attenzione in più poteva assumere contorni ben diversi. Peccati di gioventù: al primo Wimbledon certi errori si possono tollerare.
WIMBLEDON UOMINI – Secondo turno
Gilles Simon (FRA) b. Matteo Berrettini (ITA) 6-3 7-6 6-2
Kevin Anderson (RSA) b. Andreas Seppi (ITA) 6-3 6-7 6-3 6-4
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