Tutto cambia per restare com'è. C'era grande attesa per conoscere la strada che avrebbe preso l'ATP dopo l'anno olimpico. Da anni si discute all'infinito sulla durezza del calendario, sugli eventuali cambiamenti…invece non cambierà niente. Con una notiziola apparsa sul sito ufficiale, l'Associazione Giocatori ha comunicato il varo dei calendari per il 2017 e il 2018. Novità? Zero assoluto. Tutto uguale a oggi, tranne gli ovvi aggiustamenti dei tornei estivi post-Wimbledon, inevitabili vista l'assenza del torneo olimpico. Nessun tentativo di cambiare qualcosa, un guizzo, un tocco di fantasia. E così l'unica notizia, più simbolica che sostanziale, riguarda Wimbledon. A partire dal 2017, sarà spostato in avanti di un'altra settimana e dunque si giocherà esclusivamente nel mese di luglio (almeno il tabellone principale): dal 3 al 16 nel 2017, dal 2 al 15 nel 2018. Tenendo conto che solitamente terminava nei primi 5-6 giorni del mese, il cambio è sostanziale. E' stato possibile grazie allo spostamento della settimana dedicata ai quarti di Coppa Davis: oggi si svolge in luglio, subito dopo i Championships. Dal 2017 si tornerà alle vecchie collocazioni: primo turno a febbraio, quarti ad aprile, dopo Miami (ammesso che si giochi ancora a Key Biscayne). E così, dato l'allungamento dello spazio tra Roland Garros e Wimbledon, il torneo più antico di tutti scalerà di un'altra settimana. Magari ci saranno meno disagi legati alla pioggia….
NEL SEGNO DELLA CONTINUITA'
E il resto? Tutto uguale, segno di due cose: la non volontà di cambiare le cose da parte di Chris Kermode, attuale CEO ATP. In 25 anni di storia dell'Associazione Giocatori, l'unico a provare a fare qualcosa di diverso (anche sbagliando, s'intende) è stato Etienne De Villiers, mentre gli altri (Mark Miles, Adam Helfant e il compianto Brad Drewett) hanno optato per soluzioni più conservative. E' però molto difficile mettere insieme gli interessi di tornei e giocatori, equamente rappresentati nel Board ATP. Si tratta spesso di interessi opposti. L'unico che può sbrogliare la matassa è il CEO ATP, il cui voto è spesso decisivo. Dando un'occhiata ai calendari 2017-2018 si evince una forte continuità con il passato, forse frutto della voglia di mediare tra i vari interessi. E così l'articolo pubblicato dal sito ATP non parla di scelte, ma snocciola soltanto cifre e risultati, molti già noti. Ad esempio, i 973 milioni di telespettatori (crescita del 10% rispetto al 2014) dei vari tornei ATP nel 2015. “La nostra attuale struttura di tornei, così come questa fenomenale generazione di giocatori, ha generato una significativa crescita di pubblico negli ultimi anni – ha detto Chris Kermode – siamo lieti del fatto che il trend sia proseguito nel 2015: con la conferma dei calendari fino al 2018 cerchiamo di garantire un periodo di stabilità e crescita sostenuta per il tour”. La riunione operativa si è tenuta a Monte Carlo lo scorso 8 gennaio e non si è nemmeno lontanamente parlato di possibili modifiche alle regole del gioco (“no-ad” piuttosto che set brevi). L'unica modifica ha riguardato alcune migliorie strutturali nei tornei: ad esempio, nei Masters 1000 la palestra dovrà essere nei pressi di spogliatoi e sala giocatori per garantire una maggiore comodità.
IN ATTESA DEL 2019
Confermati i cambiamenti già ufficializzati nei mesi scorsi: il circuito sbarca in Bulgaria con il torneo ATP di Sofia che prende il posto di Zagabria (nostalgia: si tratta della licenza che tanti anni fa apparteneva a Milano), mentre è confermata la nascita del torneo di Anversa (denominato European Open) in sostituzione di Valencia, travolto dalla crisi economica. Ufficiale anche l'arrivo dell'Abierto Mexicano Los Cabos, evento estivo che sostituisce il defunto torneo di Bogotà (ex Los Angeles). Quest'anno si giocherà durante le Olimpiadi, mentre dall'anno prossimo sarà in contemporanea con gli eventi di Washington e Kitzbuhel, a cavallo tra luglio e agosto. A partire dal 2017, il circuito avrà un torneo in più: si tratta di un evento sull'erba in contemporanea a Nottingham. In questo momento, il torneo britannico è l'unico ad anticipare Wimbledon e per questo ha un tabellone a 48 giocatori. L'ATP ci ha fatto sapere che un annuncio su questo torneo sarà comunicato “a tempo debito”. Insomma, prepariamoci a tre stagioni senza cambiamenti, a meno che l'ITF non decida di cambiare in corso d'opera il format della Coppa Davis. Potrebbe esserci qualche modifica per il 2019, anno in cui dovrebbe entrare in vigore il nuovo format dei grandi tornei ATP, con il varo di alcuni “Mini Slam” sull'onda di Indian Wells e Miami. Da un paio d'anni siamo consapevoli della sfida a distanza tra Roma e Madrid per ottenere lo status. Ma questa è un'altra storia.