Da Wimbledon, Alessandro Terziani – foto Getty Images
A Wimbledon oggi piove. Forse un segno che, dopo quattro giorni di ordinaria follia, questo pazzo torneo riprenderà i binari della normalità? In effetti i primi due turni dei Championships sono stati un concentrato di sorprese e fatti insoliti che difficilmente si verificano in un'intera edizione del torneo.
Federer e Nadal. Dopo il sorteggio erano stati scritti fiumi di parole sull'ipotetico quarto di finale tra i due campioni. Discussioni sull'assegnazione a Nadal della testa di serie n.5 e sul fatto che, tranne Djokovic, i più forti erano posizionati nella parte bassa del draw. Il campo ha spiazzato tutti. Fuori al primo turno Nadal, al secondo Federer. Nadal ha un ginocchio che ormai lo ha relegato a giocare solo sulla terra. Sarei molto sorpreso di vederlo sul cemento americano. Federer deve fare inesorabili conti con l'anagrafe. Una maggiore lentezza negli spostamenti lo priva spesso della possibilità di guadagnare la parte sinistra del campo da dove può assestare il suo micidiale diritto a sventaglio o lungolinea. La sconfitta con Stakhovsky ha poi avuto dei risvolti paradossali. L'ucraino ha battuto il re dell'erba con il serve and volley. Novantasei discese a rete con voleè di approccio da manuale che hanno costretto Federer a tirare il passante sempre in condizioni di difficoltà. Speriamo che l'ucraino non sia solo un esemplare in via di estinzione ma che con il suo esempio concreto abbia mostrato come si possa ancora giocare sull'erba alla ricerca costante della rete.
Testa di serie, no grazie. Essere testa di serie quest'anno è quasi una disgrazia. Ne sono già uscite ben 28, 13 nel maschile, 15 nel femminile. Un'ecatombe. Sono ancora in piena corsa i grandi favoriti: Djokovic, Murray, Serena. Probabilmente alla fine vincerà uno di loro e nessuno si ricorderà più di questa strage di teste di serie.
Sull'erba si scivola? Dodici ritiri. Addirittura nove nel solo secondo turno, record di ritiri in un singolo round di uno Slam nell'era Open. Molti giocatori, in particolare Sharapova ed Azarenka, hanno criticato la condizione dei campi particolarmente scivolosi. L'organizzazione del torneo è dovuto addirittura uscire con un comunicato ufficiale con il quale ribadisce che l'erba è la stessa degli altri anni ed è stata trattata nel medesimo modo. Se andiamo a vedere la tipologia dei ritiri, molti sono dovuti al riacutizzarsi di problemi pregressi provocato dal rapido passaggio dalla terra all'erba con il conseguente riadattamento negli spostamenti e negli appoggi. Le scivolate? Ne più, ne meno, quelle che si verificano tutti gli anni ai primi turni quando l'erba è ancora immacolata e quindi più scivolosa. Un consiglio a tutti i giocatori per evitare scivoloni sull'erba. Provate a correre in avanti, verso la rete, vedrete che non scivolerete più.
USA addio. La geografia del tennis maschile si stà inevitabilmente spostando verso est. Nessun giocatore statunitense è approdato al terzo turno. Non succedeva dal 1912!
Date DOCG. Come un buon Brunello, Kimiko Date migliora con il tempo. A 42 e 281 giorni è la più anziana giocatrice a raggiungere il terzo turno a Wimbledon.
Pokerissimo azzurro. Cinque italiani al terzo turno, nel torneo solitamente più avaro di soddisfazioni, sono un record assoluto. Sognando la seconda settimana.