di Gabriele Riva foto Ray GiubiloFotograficamente detto della sorpresona del torneo, Marion Bartoli che va in finale battendo Justine Henin, n
di Gabriele Riva
foto Ray Giubilo

Fotograficamente detto della sorpresona del torneo, Marion Bartoli che va in finale battendo Justine Henin, n. 1 al mondo e favorita d’obbligo dopo le capitolazioni di Amelie Mauresmo, Maria Sharapova e Serena Williams, restano altri cinque match per completare il quadro di giornata. Si esaurisce in fretta il capitolo “semifinali femminili”, visto che nella prima, cronologicamente parlando, giocata sul Centre Court, Venus Williams ha dato una bella ripassata ad Ana Ivanovic. La finalista del Roland Garros non ha la velocità di palla adatta per reggere il ritmo di Venere e il risultato lo conferma. (V. Williams b. Ivanovic 6-2 6-4)

I quattro quarti di finale maschili sono da dividere in due gruppi. Quelli giocati sul centrale, dove hanno messo piede Nadal e Federer, e quelli giocati sul Court 1. Bene, i primi, quelli tra Nadal e Berdych, e tra Federer e Ferrero, sono andati via veloci. Rafael Nadal ha rifilato un secco tre set a zero al ceco che non ci ha mai capito nulla (Nadal b. Berdych 7-6 6-4 6-2). Per la verità più lunga del previsto si è rivelata la prosecuzione del match tra il Migliore e l’ex Mosquito Ferrero. Rientrati sul cinque pari del primo set, Rogi ha portato subito a casa la prima frazione, per perdere però la seconda. Tra lo stupore di spettatori, giornalisti, addetti ai lavori, e forse anche delle stesso Juan Carlos, il tabellone, alla voce set, indicava uno a uno. Il Migliore però a questo punto ha cambiato marcia ed è tornato, in 19 minuti, sopra di un parziale, per chiudere senza problemi anche nel quarto. (Federer b. Ferrero 7-6 3-6 6-1 6-3)

Si diceva dei due match sul Court 1. Uno più bello dell’altro. Il primo vedeva di fronte Novak Djokovic e Marcos Baghdatis. Due tie-break e un break avanti Djoko, partita finita no? Manco per sogno, il cipriota è tornato a giocare come sa, senza pensare alle tante occasioni perse (come le sette palle set avute nel secondo parziale) ed è risalito. Mentre sul Centrale Nadal stava già andando in doccia, ha vinto la terza partita, in cui, come detto, era sotto di un break, e poi anche la quarta. Tutto rimandato al quinto. Il break decisivo è arrivato all’undicesimo gioco, Djokovic è andato a servire per il match e il suo braccio non ha tremato. (Djokovic b. Baghdatis 7-6 7-6 6-7 6-4 7-5)

Partite così non si vedono spesso. Difficile, difficilissimo aspettarsene due in fila. E invece il campo numero uno venerdì, insieme a un pallido sole, ha regalato anche questa soddisfazione. Dopo le 4 ore e 59 minuti del match tra Djoko e Baghdatis, anche Gasquet e Roddick hanno pensato bene di allungare la giornata. Stesso canovaccio del match precedente, A-Rod avanti con un doppio 6-4 e un break a favore nel terzo. L’atleta di Jimbo Connors non aveva ancora perso un set a Wimbledon 2007, e non si vedeva come potesse cominciare proprio ora. E invece il talento di Richard ha permesso ai francesi di aggrapparsi al tie-brek del terzo, vinto. E poi a quello del quarto, dominato. Un Gasquet così in palla forse non si era mai visto, diritti precisissimi e veloci, rovesci-poesia e una marea di passanti… Risultato: Roddick sempre fermo, scoraggiato, forse, stizzito. Anche qui, come nel match precedente, il break decisivo arriva a fine quinto set, sul 7-6 Gasquet (Gasquet b. Roddick 4-6 4-6 7-6 7-6 8-6). E i francesi hanno una ragazza in finale, e un campioncino, che forse ha deciso di far vedere di che pasta è fatto veramente, in “semi”.

Le semifinali maschili
R. Federer c. R. Gasquet
N. Djokovic c. R. Nadal

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Ancora eliminato da Greg Jones, come in semifinale a Parigi, Matteo Trevisan. Il Nostro, costretto a una maratona di match infinita per rimediare ai ritardi causati dalla pioggia, non ha saputo vendicare la sconfitta del Roland Garros incassandone invece una seconda. 7-6 6-2 il risultato finale in favore dell’australiano.