Dal nostro inviato a Londra Max Grassi foto Ray GiubiloNel giorno in cui la televisione britannica festeggia i 40 anni di trasmissione a colori (l’esordio in technicolor per la tv inglese fu proprio il primo sabato di Wimbledon del 1967), i reali prati di Church Road regalano una giornata in bianco e nero
Dal nostro inviato a Londra Max Grassi
foto Ray Giubilo

Nel giorno in cui la televisione britannica festeggia i 40 anni di trasmissione a colori (l’esordio in technicolor per la tv inglese fu proprio il primo sabato di Wimbledon del 1967), i reali prati di Church Road regalano una giornata in bianco e nero. O meglio, grigia, come la pioggia caduta copiosa sui teloni stesi al vento per riparare i campi.

Se serviva un’ulteriore prova per convincere gli ultimi scettici dell’utilità del tetto retrattile, beh una giornata come quella odierna è uno spot straordinario. Non che la gente di qui si disperi più di tanto per i dispetti di Giove Pluvio. Anzi, sembrano accettare le avverse condizioni meteo con allegria e leggerezza, senza perdere mai il sorriso, dalle nostre parti avremmo già scomodato qualche dozzina di santi.
Così, inizio delle ostilità ritardato di due ore e successiva interruzione dopo un’ora e 20 minuti. Si può in tale lasso di tempo terminare una partita di tennis di terzo turno ai Championships? Certo, se ti chiami Amelie Mauresmo (campionessa in carica) e Maria Sharapova (che qui ha vinto, 17enne, nel 2004).
Se, tutto sommato, del successo ampiamente pronosticabile della russa sulla giapponese Ai Sugiyama non molto ci interessa, dobbiamo purtroppo registrare che l’avversaria della regina transalpina era la nostra Mara Santangelo, numero 29 del mondo e testa di serie n.28 del torneo. Appena 57 minuti sul Centrale più celebre del mondo e poi è già tempo di fare la doccia: quella degli spogliatoi, purtroppo, e non quella nature che si sono beccati gli spettatori per il resto della giornata.
Nulla da fare per Mara che purtroppo – come ci dirà nella conferenza stampa post-match – è tornata ad avvertire dolore al quarto e quinto metatarso del piede sinistro, un dolore che ne ha compromesso la mobilità laterale. “Mi spiace molto, oggi non sono riuscita a esprimermi al massimo, mi è tornato il problema al piede e mentalmente ne ho risentito. Oggi non potevo competere con una top-player come Amelie, forse se avessi giocato con una giocatrice meno forte chissà, avrei potuto anche vincere, ma contro la Mauresmo sull’erba se vuoi sperare di fare risultato, devi essere al top".
Ecco la sua opinione sul prosieguo del torneo: "Lei e la Henin sono le più forti – spiega – e secondo me hanno molte più chances di Sharapova e le altre per la vittoria finale. A Parigi sulla terra al terzo turno ho trovato la Henin, la più forte di tutte su terra battuta, a Wimbledon ho trovato al terzo turno la più forte in circolazione sull’erba… diciamo che non sono stata fortunata con il sorteggio. I miglioramenti, comunque, ci sono stati, ci sto mettendo anima e cuore per crescere ancora e mi aspetto sempre di più da me stessa".

Adesso a Mara resta comunque il torneo di doppio, lei che è recente campionessa al Roland Garros. Lunedì sarà di nuovo in campo quindi, con la compagna Alicia Molik, contro le sorelle Bondarenko.
Piede permettendo…