Dal nostro inviato a Londra Max Grassi
foto Ray GiubiloC’è
qualcosa di mistico, qualcosa di assolutamente indescrivibile
nell’assistere
ad una partita di Roger Federer sul campo centrale di
Wimbledon
Dal nostro inviato a Londra Max Grassi
foto Ray Giubilo
C’è
qualcosa di mistico, qualcosa di assolutamente indescrivibile
nell’assistere
ad una partita di Roger Federer sul campo centrale di
Wimbledon.
Dal momento in cui fa il suo ingresso in campo, la cura con cui sistema
la sua giacca color burro con stampate sopra le quattro racchettine, a
testimonianza dei suoi successi ai Championships, fino al momento in cui,
salutando il pubblico, si gira di spalle e alza leggermente la mano destra,
è tutto un incanto. Sembra accogliere gli avversari con la cortesia del
padrone di casa, salvo poi accompagnarli cortesemente alla porta appena
ne ha voglia. Le corde della sua Wilson risuonano all’impatto con la
pallina,
sul rettangolo verde sembra levitare, maestoso e inarrivabile. E’ stato
così anche ieri. (nella foto,
Roger Federer si scalda sul Centre Court)
Nonostante l’esito dell’incontro fosse
prevedibile, c’era comunque grande curiosità per vedere come lo svizzero
avrebbe affrontato e superato l’ostacolo Marat Safin. Ogni
volta
che questi due straordinari atleti si affrontano, infatti, viene alla memoria
il match di semifinale dell’Australian Open 2005, quando il lunatico russo
piegò il Migliore per 9-7 al quinto. Marat è così, genio e
sregolatezza,
se preso nel giorno sbagliato può farti tanto male. Lo sa bene lo
svizzero
che, una volta chiuso il match al tie-break, dopo un terzo set piuttosto
tirato, s’è lasciato andare ad un urlo liberatorio, cosa insolita per lui
in un “semplice” terzo turno, soprattutto nel giardino di casa sua.
Sul
cammino verso il suo quinto titolo a Wimbledon c’è ora un altro talento
incompiuto, quel Tommy Haas (nel suo caso anche a causa di
gravi
infortuni) che oggi s’è sbarazzato, non senza fatica, dell’istrionico
DmitryTursunov.
Continua anche la marcia della testa di
serie numero 3, Andy Roddick, che sulle ultime luci del giorno riesce
a piegare il sorprendente mancino spagnolo Verdasco. A proposito di sorprese:
chi si immaginava uno Janko Tipsarevic negli ottavi a Wimbledon?
Eppure Janko non è nuovo a un’impresa del genere visto che già
nel 2005
aveva raggiunto questo obiettivo. Sorprende però che sia riuscito a
piegare
il finalista dell’Australian Open Fernando Gonzalez (prima vittoria
in carriera su un top 10 del serbo), che dopo la terribile eliminazione
al primo turno del Roland Garros, chiude anche lo Slam londinese con un
bilancio negativo (lui che a Wimbledon due anni fa era arrivato sino ai
quarti). Se il cileno piange, non ride certo Ivan Ljubicic che non
ce l’ha fatta a migliorare il suo record, ottenuto lo scorso anno, a Wimbledon.
Terzo turno era e terzo turno rimane. A fermare oggi il croato, n.12 del
mondo e testa di serie n.15 del torneo, è stato quel Paul-Henry
Mathieu
che nella giornata buona può far male a chiunque (anche a Nadal sul
rosso,
ricordate l’incredibile partita del Roland Garros ’06?). Ma la parte
alta del tabellone è tutto un festival francese, perché agli
ottavi approdano
anche Richard Gasquet (che in tre rapidi set ha battuto il connazionale
Roger Vasselin) e il sorprendete Jo-Wilfried Tsonga (che, al suo
primo Wimbledon, ha eliminato il carnefice di Henman, Feliciano Lopez).
I due si affronteranno lunedì per un posto nei quarti.
Due invece le sorprese nella parte alta
del tabellone femminile. Qualcuno ha mai sentito parlare del Graveyard
of Champions, la tomba delle teste di serie? Ebbene è il Court
2,
quello dove – potendo – una testa di serie non vorrebbe mai giocare. Qui,
negli anni, sono caduti illustri campioni, e qui è caduta ieri Martina
Hingis che questo torneo l’ha pure vinto, anche se stiamo parlando
di dieci anni fa. Autrice di quest’impresa, l’americana Laura Granville,
26enne dell’Illinois che già nel 2002 era arrivata nei quarti sull’erba
di Wimbledon. L’altra sorpresa si chiama Michaella Krajicek, ed
è la sorellastra di un certo Richard che qualche risultato da queste
parti
l’ha pure fatto. Ebbene la 18enne biondina olandese ha cacciato dal torneo
la testa di serie n.8, la talentuosissima russa Anna Chakvetadze.
Rischia molto ma alla fine si salva, la recente vincitrice del torneo di
Roma, la serba Jelena Jankovic che gioca un pericoloso tie-break
di secondo set contro la signora Berdych, Lucie Safarova e poi,
una volta vintolo, dilaga nel terzo. In coda tutti i risultati della giornata
Scatti da Wimbledon
Record al museo
Stamane,
appena arrivato al Circolo (vabbè, fa un po’ ridere chiamare
l’All England
Club così), ho deciso di fare visita al Museo. Inutile dire che è
un posto
affascinante e non vi nascondo che più volte mi è capitato di
emozionarmi
davanti ai cimeli delle epoche passate. Così, tra l’ologramma di
McEnroe
che parla dei suoi successi ed esordisce con “Cannot be serious” e
termina
dicendo: “By the way, that ball was on the line!” (imperdibile) e le
intere collezioni di racchette dei più grandi campioni che abbiano mai
calcato i prati di Church Road, mi sono imbattuto in un gioco curioso.
Si tratta di una macchina che mette alla prova i riflessi dei visitatori.
Potevo io, in qualità di rappresentante di Tennis Italiano, non
prendere parte alla tenzone? Certo che no! Quindi, dopo aver studiato pregi
e difetti dei miei predecessori, eccomi all’opera: 33 palline schiacciate
nel tempo utile. Record di giornata! (Nelle
foto, sopra, il record di giornata al giochino del museo; sotto, quel che
si vede dell’ologramma di John McEnroe sempre all’interno del museo)
Danza della pioggia
Perché mai, Flavio Cipolla, dovrebbe mettersi
a fare la danza della pioggia in cima alla Henman Hill? Ma ve lo spighiamo
noi ovviamente. Dovete sapere che il bravo giocatore romano (che al Roland
Garros ha raggiunto il secondo turno perdendo poi con Nadal), qui a Londra
è riserva per il doppio. Questo vuol dire che finché tutti i
primi turni
del torneo non sono terminati, lui deve rimanere a disposizione degli
organizzatori
che potrebbero richiamarlo come Lucky Loser. La parte interessante della
storia è che Flavio riceve ogni giorno un “Per diem” di 170
Pounds, in
pratica 243 euro al dì per starsene seduto e aspettare… ecco
perché più
piove, più lui guadagna…
Terzo turno
Maschile
Ferrero (Spa, 20) b. Blake (Usa, 9) 3-6,
6-3, 6-3, 7-6 (7-4)
Gasquet (Fra, 12) b. Roger Vasselin (Fra)
6-3, 6-4, 6-2
Tsonga (Fra) b. Lopez (Spa) 6-3, 7-6 (7-4),
6-3
Tipsarevic (Ser) b. Gonzalez (Cil, 5) 6-3,
3-6, 6-3, 4-6, 8-6
Mathieu (Fra) b. Ljubicic (Cro, 15) 4-6,
7-5, 6-2, 6-3
Haas (Ger, 13) b. Tursunov (Rus, 21) 1-6,
6-4, 7-6 (7-5), 6-4
Federer (Svi, 1) b. Safin (Rus, 26) 6-1,
6-4, 7-6 (7-4)
Femminile
Schnyder (Svi, 15) b. A. Bondarenko (Ucr,
24) 6-4 3-6 8-6
Jankovic (Ser, 3) b. Safarova (Cec, 25)
5-7 7-6 6-2
Krajicek (Ola, 31) b. Chakvetadze (Rus,
8) 7-6 6-7 6-2
Granville (Usa) b. Hingis (Svi, 9) 6-4,
6-2
Hantuchova (Svc, 10) b. Srebotnik (Slo,
19) 2-6, 6-3, 6-4
Bartoli (Fra, 18) b. Peer (Isr, 16) 6-3,
6-2
S. Williams (Usa, 7) b. Sequera (Ven) 6-1,
6-0
Henin (Bel, 1) b. Vesnina (Rus) 6-1, 6-3
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