Dal nostro inviato a Londra Max Grassi
foto Ray GiubiloNon saprei spiegare precisamente il motivo*,
fatto sta che quando parliamo o scriviamo di sport, facciamo sovente uso
della terminologia militare
Dal nostro inviato a Londra Max Grassi
foto Ray Giubilo
Non saprei spiegare precisamente il motivo*,
fatto sta che quando parliamo o scriviamo di sport, facciamo sovente uso
della terminologia militare. “E’ stato un massacro” oppure
“sarà una
battaglia”, o ancora “ha conquistato il campo” sono frasi che
troviamo
quotidianamente su qualsiasi giornale sportivo. Ecco allora che, volendo
commentare questa quarta giornata di ostilità (ci risiamo…) sui campi
di Church Road, viene spontaneo definirla come una
“Caporetto”.
Lungi da me in queste righe annoiarvi con i particolari della battaglia
combattuta durante la prima guerra mondiale, fra il 23 e il 24 ottobre
1917, e che sancì la disfatta dell’esercito italiano (contro
quello austro-ungarico
e tedesco), se però di sei soldati italiani partiti per il fronte, uno
solo riesce a salvare la pelle, allora c’è davvero di che
piangere. Soprattutto
se, delle sei battaglie, una sola pareva alla vigilia già persa: quello
del soldato semplice Bolelli contro il comandante Hewitt.
A salvare l’onore dell’esercito tricolore,
per fortuna, c’ha pensato Mara Santangelo che, nel giorno del suo 26°
compleanno, ottiene il suo miglior risultato in carriera a Wimbledon e
si prepara ad affrontare – sabato – il generale transalpino Amelie Mauresmo.
Come ormai nostra abitudine, ma per l’ultima
volta purtroppo, ripercorriamo la giornata londinese degli azzurri:
Schnyder b. Vinci 2-6
6-3 6-2
Parte subito benissimo Roberta, tanto che
si fatica a riconoscere chi delle due sia la n.15 del mondo e chi la n.49.
Primo set incamerato in un lampo. Poi, nel secondo parziale, la svizzera
comincia a servire decisamente meglio e a spingere di più (anche se in
tutto il match non è mai venuta a rete), a mettere più pressione
insomma.
Dopo aver preso il break sia nel secondo che nel terzo set, la Vinci
s’è
scoraggiata e non ha saputo sfruttare le poche occasioni che il match le
ha offerto. “Ho cercato di abbreviare lo scambio e di essere più
aggressiva.
Su questi campi a lei non piace giocare, speravo avesse più cali invece
non è stato così. Sono dispiaciuta, potevo fare molto di
più”. Ma Roberta
non torna in Italia, perché domani comincia l’avventura in doppio
dove
fa coppia con Dinara Safina: “Già, qualche altro giorno di pioggia
me
lo faccio”.
Santangelo b. Wozniacki
6-0 7-6
Pronti
via e in 7 minuti Mara, nel giorno del suo 26° compleanno, è
già avanti
3-0. Nemmeno il tempo di trovare un posticino sull’affollato Court
6 che il primo set è già storia (6-0). Poi però le
cose si complicano.
La 16enne wild card danese Caroline Wozniacki, che l’anno scorso qui ha
vinto il torneo junior ma in Italia ce la ricordiamo perché a gennaio ha
vinto il torneo di Ortisei, non è un materasso e infatti il secondo set
è molto combattuto e Mara deve mettere sul campo tutta la sua esperienza
per strappare set e partita al tie-break. “Adesso c’è la
Mauresmo e un
campo importante; qui ho già giocato due anni fa sul centrale con Serena
Williams, però sarò sicuramente emozionata. Con la francese ci ho
perso
nettamente due settimane fa a Eastbourne ma avevo un problema al piede
che mi ha condizionata in quel match. Ma per fortuna adesso è passato.
Se riesco a esprimere il mio miglior tennis posso giocarmela, altrimenti
vincerà lei”.
Azarenka b. Garbin 6-1
6-3
Venerdì compirà trent’anni, giovedì però
la nostra numero uno s’è dovuta inchinare ad una 17enne
dell’Arizona
(ma è nata a Minsk) che a tennis sa giocare davvero bene. Nel secondo set
poteva fare qualcosa di più, è riuscita a recuperare un break sul
3-4 ma
nel successivo turno di servizio non è stata capace di tenere la battuta
e lì in pratica è finita la partita. “Lei ha giocato molto
bene e non
mi ha regalato niente. Speravo sbagliasse qualcosa di più vista la sua
età invece è stata più brava di me. Su questa superficie
non è possibile
variare il ritmo, come piace a me, bisogna solo tirare: boom boom. Ci ho
provato ma non è andata bene”. Anche per Tathiana ora
c’è il doppio,
che gioca in coppia con la Suarez (primo turno però proibitivo
contro
Petrova/Kuznetsova).
Hewitt b. Bolelli 6-2
6-2 6-1
Se
il secondo match sull’erba che giochi nella tua vita, lo vai a giocare
sul Court 1 di Wimbledon contro un grande campione come Lleyton
Hewitt (che a Wimbledon ha vinto il titolo nel 2002), beh può succedere
che in 10 minuti ti trovi sotto 4-0 e non hai ancora capito bene dove ti
trovi. Non ha avuto chance Simone: i game di servizio
dell’australiano
volavano via veloci come la luce mentre quelli del bolognese erano durissimi,
come la fame. Che Rusty fosse uno dei migliori ribattitori del circuito
non lo scopriamo certo oggi: “Avevo parecchio dolore all’addominale,
soprattutto quando servivo – ha detto Bolelli – ma comunque riuscivo a
mettere la prima intorno ai 190 km/h ma lui rispondeva sempre. Ho certamente
pagato il fascino del campo e l’atmosfera ma comunque lui è stato
bravo
e il suo gioco piatto qui fa davvero male. Mi ha fatto anche il Perfect
game: quattro ace. Mi piace giocare sull’erba – continua Simone
–
però mi rendo conto che devo ancora renderla “mia”, non ho
molta esperienza
su questa superficie. Comunque, se considero che non sono riuscito a prepararmi
per Wimbledon a causa dell’infortunio agli addominali, penso che il
bilancio
di questo Slam sia positivo. Ho vinto un buon match in quattro set con
Garcia-Lopez per cui sono soddisfatto”. Da domani comincia
l’avventura
in doppio dove il bolognese fa coppia con il nuovo talento argentino Juan
Martin Del Potro.
Rezai b. Schiavone 6-4
2-6 6-4
La chiave del match doveva essere quella
di aggredire e far muovere la non propriamente longilinea Rezai, invece
la francese ha deciso di “cominciare a correre per la prima volta nella
sua vita” – come ha detto scherzando la leonessa nel post-match.
Potentissima
con i fondamentali da fondocampo, la 20enne di St.Etienne ha sorpreso la
nostra giocatrice che ha lottato con tutte le sue forze per portare a casa
il match ma s’è dovuta arrendere dopo aver salvato 4 match point.
“Sono
felice per come ho lottato in campo, purtroppo è andata male ma resto
positiva,
ho voglia di riprendermi quello che mi manca. Peccato, perché ci tenevo
veramente a vincere oggi”.
* un grande scrittore contemporaneo americano,
David Foster Wallace, sostiene che il linguaggio della guerra, a noi uomini,
dia più sicurezza di quello dell’amore. Credo abbia ragione.
Post correlati
Ascolti tv: fra tennis e calcio c’è partita
Gli ultimi match di cartello di Serie A trasmessi in chiaro hanno registrato ascolti che tratteggiano una realtà, se...