Dal nostro inviato a Londra Max Grassi
foto Ray Giubilo
Esordio lampo anche per la nostra Roberta Vinci: 6-2 6-1 alla Harkleroad. Troppo forte la tarantina che, grazie al suo efficace back di rovescio ha dominato l’americana sotto gli occhi del fratello Francesco che l’ha seguita per la prima volta in uno Slam come regalo per la recente laurea. L’erba è la sua superficie, non lo ha mai nascosto, e quest’anno vuole arrivare almeno al terzo turno ed eguagliare così la sua miglior prestazione a Church Road datata 2005. Al prossimo turno se la vedrà contro la temibile svizzera Patty Schnyder (per la verità non tanto temibile sull’erba…) che oggi ha dovuto faticare parecchio per avere ragione per 8-6 al terzo della francese Camille Pin. Match complicato ma da vincere.
Su un erba resa ormai scivolosa dall’ora tarda, ha lasciato il torneo la prima italiana. Flavia Pennetta ha ceduto alla francese Marion Bartoli per 6-3 6-1. Semplicemente la francese ha giocato meglio. Per l’azzurra solo il rammarico di non aver saputo sfruttare le tante opportunità che il match le ha concesso. Alla fine del primo set un fatto curioso: la Bartoli quasi si rifiutata di continuare il match a causa delle condizioni dell’erba. L’intervento del giudice arbitro la riporta alla ragione e la partita, per la francese, finisce meglio di come fosse cominciata.
Sul campo 2, quello soprannominato “la tomba delle teste di serie” ci stava per cadere subito la numero 9 Martina Hingis, una che questo torneo lo ha pure vinto ma nel lontano 1997. La svizzera, al rientro dopo lo stop per infortunio che l’ha tenuta lontana dai campi dal torneo di Berlino (e le ha fatto saltare Roma e Roland Garros), ha dovuto salvare due match point nel secondo set contro la mancina e tracagnotta wild card inglese Naomi Cavaday prima di affossarla nel terzo set (6-7 7-5 6-0).
Confortato dalla quarta vittoria in cinque anni al Queen’s, sul campo 1 ha vinto e divertito Andy Roddick che ha dominato il connazionale Justin Gimelstob (6-1 7-5 7-6). “Mio fratello ha contato addirittura otto tuffi nel match – ha commentato A-Rod – certamente Justin è uno dei migliori in questa particolare ‘disciplina’, se non altro per quanto riguarda la frequenza con la quale si tuffa a caccia della palla. Di certo è nella Top 3 dei migliori tuffatori” ha chiuso ridendo Andy. Roddick, da molti considerato il vero numero 2 sull’erba, purtroppo è stato sorteggiato nella stessa parte di tabellone di Federer che, non a caso, è stato proprio il suo carnefice nelle due finali sino a oggi disputate dall’americano a Wimbledon (2004 e ’05).
SCATTI DA WIMBLEDON