Non è andata come se l’aspettava lui, e non è andata come se l’aspettavano gli inglesi che più che con Henman se la devono prendere con un tabellone ingrato che l’ha messo di fronte a Re Roger
Non è andata come se l’aspettava lui, e non è andata come se l’aspettavano gli inglesi che più che con Henman se la devono prendere con un tabellone ingrato che l’ha messo di fronte a Re Roger. Tra le  donne tutto facile per le big, molto male gli italiani. E’ successo a Wimbledon, day III







Dal nostro inviato a Londra Federico Ferrero

Tim Henman non aveva mai subito una lezione tanto severa, sei giochi in tre set, nel torneo di casa. E’ quanto Roger Federer gli ha concesso nel match che rappresentava per il tricampione la seconda asticella, già sistemata su misure interessanti, in questa sua corsa solitaria al poker dei Championships. Del Roger ammirato all’esordio, oggi si è visto tutto: il povero Tim ha provato da dietro ed è stato umiliato, ha attaccato e ne è uscito impallinato. La miglior risposta a quanti credevano che, dopo Halle, ci fosse spazio per un Roger-crac nei primi giorni del torneo. A finire in tilt è stato invece Timbledon, che a margine della disfatta ha spiegato con onestà che contro il miglior giocatore di tutti i tempi qui, sull’erba, non si può fare molto di più.

Molto di più potrebbe fare Andy Roddick, che con la guida del fratello John e del guru della forma fisica Doug Spreen ha perso, palesemente, smalto. Oggi è stato graziato dalla scarsa attitudine di Janko Tipsarevic, nuovo pupillo di Alberto Castellani, a gestire situazioni di vantaggio in una partita giocata tre set su cinque su un campo importante, opposto al due volte finalista di questo Slam: non gli andrà sempre bene. Di A-Rod delude il rovescio come la sciatteria tattica, la perdita di spinta sul diritto quanto l’incapacità di aggiungere varianti al suo gioco sempre più piatto, uguale a sé stesso, arcinoto e perdente, almeno ai piani alti.

Le donne reclamano parità nei montepremi, ma le suffragettes del Terzo Millennio lo fanno proprio nei giorni in cui il Ladies’ Draw registra turni da tre quarti d’ora palleggio incluso: Sharapova seidue-seizero, Venere seiuno-seizero, la maga Amelia seizero-seizero, Vaidisova seiuno-seiuno, Myskina seizero-seiquattro. Un po’ poco, forse, per le ventunomila sterline garantite a chi perde nel terzo turno. I maschietti ne ricevono cinquemila in più, trentamila è il margine tra l’assegno per il campione e quello per la campionessa. Questione di principio, d’accordo. Però…

La pattuglia tricolore, a fine, giornata, si è tristemente assottigliata. Poco da aggiungere ai quattro giochi rimediati da Filippo Volandri contro Lleyton Hewitt, se non la frase di apertura di Rusty in conferenza stampa: “Qui sull’erba il suo servizio sembra fatto apposta per le mie risposte”. Poco anche da aggiungere al match che Francesca Schiavone ha perso contro Melanie South, una ragazzona ventenne del Surrey vicina al metro e ottanta e alle prime trecento del mondo, eppure capace di mettere fine alle (scarse) velleità della nostra miglior giocatrice a forza di servizi e di attesa degli errori della Leonessa arrivati, copiosamente, nel secondo e terzo set. Nonostante la vittoria non c’è da esultare per Flavia Pennetta, in seria difficoltà contro Sandra Kloesel che tutto è tranne un fenomeno. Non si poteva chiedere a Davide Sanguinetti di fare partita pari contro Mario Ancic, che ormai tutti attendono al varco contro Re Roger. Invero partita c’è stata per un set, poi il nostro irascibile Davide ha accusato – così pare – nausea ed è finita in fretta.

E intanto…
WIMBLEDOPOLI?
Richard Bloomfield batte Carlos Berlocq non è certo un risultato che si guadagna le prime pagine dei giornali, a meno che… non ci sia sotto qualcosa di strano. In un periodo storico in cui il suffisso -opoli va più di moda dei telefonini con la fotocamera, anche il sacro regno del tennis, Wimbledon, deve fare i conti con i sospetti di uno scandalo, legato questa volta non a illeciti sportivi o partite truccare, ma alle scommesse. Nella City non sono state le intercettazioni ad aprire i sospetti, ma una "soffiata", se così si può chiamare. Una famosa agenzia di scommesse ha infatti segnalato alla Federazione Internazionale e agli organizzatori dei Championships che una sommetta non proprio esigua (300.000 sterline) era stata puntata sulla vittoria della wild card britannica ai danni dell’argentino al primo turno con il risultato di 6-1 6-2 6-2. "Non ho mai scomesso in vita" – ha giurato il suddito di sua Maestà. Credergli o no, il suo problema più grosso al momento sembra proprio non essere la sconfitta al secondo turno di mercoledì contro Tommy Haas… (g.r.)

Ecco i due tabelloni completi di ogni singolo risultato dei Championships
Wimbledon, singolare maschile
Wimbledon, singolare femminile

The Championships’ Archive
Lu nedì 26 giugno, Day I