Siamo scesi in campo con la nuova Shift, prototipo di casa Wilson. Alla nuova collezione appartengono al momento due modelli, da 300 e 315 grammi, con identico piatto da 99 pollici quadrati. Tra le nostri mani, il più leggero…
C’è aria nuova, in casa Wilson. Aria di cambiamento, come il nome del prototipo che ci è stato consegnato dai vertici dell’azienda – Shift – suggerisce. Al momento, di questi esemplari, ne circolano 300 al mondo, consegnati a un panel selezionato di opinion leader per far circolare le impressioni sul nuovo telaio. Ebbene, non ci siamo fatti attendere.
Per il nostro test siamo stati ospiti di Sport Education, nuovo centro non profit a Bologna, creato per aiutare a crescere ragazzi e sportivi di livello. Da un lato l’Academy, a partire dai 10-11 anni, dall’altro il Gymnasium, serbatoio polisportivo per bimbi dai 3 ai 10 anni. Insieme a noi Luca Pancaldi, ex pro (590 Atp) ora responsabile maestri Top Program dell’Academy.
La nuova linea Shift, in uscita nel 2023 – anche se ancora non se ne conosce il mese – si inserisce idealmente tra le collezioni Blade e Clash. Al momento se ne conoscono due modelli: il primo, più leggero, con piatto da 99 pollici quadrati e 300 grammi di peso, quello in nostro possesso; il secondo da 315 grammi con identico ovale.
L’azienda ci ha tenuto a precisare che questo telaio non rappresenta la versione definitiva. Tuttavia, mentre è ipotizzabile qualche ritocco a livello di livrea, è invece meno probabile che vengano rivisti i dati tecnici, frutto di anni di ricerche. Queste cose non si improvvisano!
Ma veniamo a noi. La vernice grigio perlata di Shift ricorda le colorazioni cangianti delle ultime versioni Wilson (vedi Balde o Ultra, per esempio). La scritta Wilson si intravede solo su uno stelo, in stile optical, ciò che rende difficilmente valutabile a occhio nudo il profilo, che potrebbe aggirarsi intorno ai 23 mm, leggermente meno di una Clash, per intenderci.
Lo schema corde è particolare: nominalmente un 16×20 che però è quasi un tradizionale 16×19 all’atto, poiché l’ultima orizzontale è posizionata davvero molto in basso.
Nulla si conosce sul bilanciamento, anche se l’impressione a racchetta in mano è di trovarsi di fronte a un telaio ‘bello pieno in testa’. Sarà curioso, una volta analizzata sulle nostre macchine la versione definitiva, approfondire il discorso polarizzazione.
Scesi in campo, se ne avverte subito la facilità di movimento: lo swing è veloce, la racchetta si muove bene nell’aria.
Senza fraintendimenti, stiamo parlando di un telaio adatto ad agonisti di club, quarta e terza categoria, di conseguenza ogni valutazione è commisurata al pubblico di utilizzo.
L’impatto è pieno, consistente, molto simile a quello di una Clash – quello che l’azienda chiama ‘effetto Wow’ -, complice probabilmente una bassa rigidità, ma questo è tutto da verificare.
Da fondo i colpi coperti riescono bene. Lo schema corde agevola il topspin, ma senza addentrarsi nel campo della cattiveria. Le rotazioni spinte, con impugnature molto girate, non sono per questa racchetta.
L’equilibrio tra potenza e controllo è ben gestito. Confrontata con le parenti, la Shift spinge meno di una Ultra ma più di una Clash e non ha certamente la precisione di una Blade.
Il back corre via veloce e facile. Come per il top, però, sembra mancare un po’ di peso una volta colpito il terreno. Stiamo pur sempre parlando della versione da 300 grammi, quindi di prestazioni in linea con i telai di categoria.
Del colpo piatto se ne apprezza ancora una volta l’impatto pieno. E la stessa impressione si evidenzia nei pressi della rete, quando, grazie alla massa in testa, le volée riescono sicure e decise, quasi definitive.
Il gioco sopra la testa beneficia in generale di questa sensazione. Smash e soprattutto servizio risultano i colpi migliori. In particolare, il colpo di inizio gioco convince sia in versione slice, sia in insidioso kick, sia nella proposta cannonball.
A chi sembra rivolgersi? Ad attaccanti da fondo, amanti dele variazioni, giocatori per cui i modelli Blade si presentano troppo impegnativi.
Ma per un giudizio completo e avvalorato dai dati strumentali, c’è ancora da attendere…