Willerton: “I nomi sotto indagine devono restare anonimi”
Si è svolta l'attesa udienza sulla corruzione nel tennis, promossa dal parlamento britannico. C'erano Chris Kermode, presidente ATP, nonché il capo della Tennis Integrity Unit Nigel Willerton. Quest'ultimo ha spiegato che nel 2015 ci sono state 246 segnalazioni relative a partite truccate, aumento impressionante rispetto alle 14 del 2012. E' stato confermato che il budget TIU è di 2 milioni di dollari, con l'ATP che contribuisce soltanto con lo 0,4% del proprio fatturato. Kermode ha ammesso che si tratta di una cifra insufficiente e che ci saranno delle migliorie. Willerton ha sottolineato che non ci sono stati casi trattati con particolare "cura" o addirittura insabbiati, e ritiene che i nomi dei giocatori indagati non debbano essere resi pubblici fino alla condanna. "Prima di tutto sei innocente fino a prova contraria – ha detto – queste persone hanno degli sponsor. Se fai il loro nome e poi non emerge niente, hai colpito la loro vita e li hai danneggiati. Non sarebbe giusto". Nei tornei del Grande Slam ci sarebbero stati cinque match sospetti dal 2013 a oggi, ma nessuno a Wimbledon. "Le attività sospette nei tornei di alto livello sono poche e lontane tra loro". Quando gli hanno chiesto se certe accuse stanno danneggiando l'immagine del tennis, ha detto di sì. Proprio per questo è stata attivata un'indagine indipendente sul fenomeno, che richiederà circa un anno. "Siamo uno dei pochi sport ad avere un corpo investigativo per l'integrità – ha detto Kermode – possiamo migliorare, ne sono sicuro. Questo sarà il compito dell'indagine indipendente". Si è svolta l'attesa udienza sulla corruzione nel tennis, promossa dal parlamento britannico. C'erano Chris Kermode, presidente ATP, nonché il capo della Tennis Integrity Unit Nigel Willerton. Quest'ultimo ha spiegato che nel 2015 ci sono state 246 segnalazioni relative a partite truccate, aumento impressionante rispetto alle 14 del 2012. E' stato confermato che il budget TIU è di 2 milioni di dollari, con l'ATP che contribuisce soltanto con lo 0,4% del proprio fatturato. Kermode ha ammesso che si tratta di una cifra insufficiente e che ci saranno delle migliorie. Willerton ha sottolineato che non ci sono stati casi trattati con particolare "cura" o addirittura insabbiati, e ritiene che i nomi dei giocatori indagati non debbano essere resi pubblici fino alla condanna. "Prima di tutto sei innocente fino a prova contraria – ha detto – queste persone hanno degli sponsor. Se fai il loro nome e poi non emerge niente, hai colpito la loro vita e li hai danneggiati. Non sarebbe giusto". Nei tornei del Grande Slam ci sarebbero stati cinque match sospetti dal 2013 a oggi, ma nessuno a Wimbledon. "Le attività sospette nei tornei di alto livello sono poche e lontane tra loro". Quando gli hanno chiesto se certe accuse stanno danneggiando l'immagine del tennis, ha detto di sì. Proprio per questo è stata attivata un'indagine indipendente sul fenomeno, che richiederà circa un anno. "Siamo uno dei pochi sport ad avere un corpo investigativo per l'integrità – ha detto Kermode – possiamo migliorare, ne sono sicuro. Questo sarà il compito dell'indagine indipendente".