Di Riccardo Bisti – 21 novembre 2014
Tutto cancellato. I litigi, le polemiche, le paure. Mentre Jo Wilfried Tsonga preparava la finale di Lille con un maxi-ritiro a Bordeaux, Stan Wawrinka giocava una durissima semifinale alle ATP World Tour Finals. Una partita condita da mille polemiche, che avrebbe potuto frantumare le certezze costruite dalla Svizzera in un anno di Coppa Davis. Dopo la polemica verbale con Mirka Vavrinec, Severin Luthi si è precipitato negli spogliatoi per placare l'ira dei suoi. A parole si era sistemato tutto, ma fino a quando non è iniziata la finale c'erano dubbi, legittimi, su quello che avrebbe potuto essere. E invece “Stan the Man” li ha cancellati tutti, giocando una partita eccezionale, forse la migliore della sua seconda parte del 2014. Lo svizzero ha regalato ai suoi il primo punto nella finale di Lille, battendo Tsonga in meno di due ore e mezza con il punteggio di 6-1 3-6 6-3 6-2. Una prestazione eccezionale, con una piccola sbavatura che gli è costata il secondo set, ma sorprendente. Il finale di stagione di Wawrinka era stato al di sotto delle aspettative, le stesse aspettative a cui non era abituato. Ma lui è pur sempre un vincitore Slam e si è rimesso in sesto nell'occasione più importante. Con un gran servizio e bordate da ogni zona del campo, è entrato a gamba tesa nella partita e si è aggiudicato il primo set con un netto 6-1. E i francesi sono rimasti a guardare, tramortiti e increduli. Nonostante lo Stadio Pierre Mauroy fosse colmo in ogni ordine di posti, con oltre 27.000 persone in tribuna, il clima non era così caldo come era lecito aspettarsi. Forse perchè Tsonga non li ha esaltati, forse perchè a Lille fa talmente freddo da aver costretto gli organizzatori a fornire il pubblico di una termo coperta. Sebbene in campo ci fosse Wawrinka e non l'amatissimo Federer (alcuni francesi hanno confessato che tiferanno per lui), sono tornate alla mente le parole di Gilles Simon, che aveva auspicato un pubblico più caloroso e “meno sportivo”.
UN SOLO PASSAGGIO A VUOTO
Le cose avrebbero potuto cambiare in avvio di secondo, quando Wawrinka ha avuto l'unico passaggio a vuoto. Tsonga aveva cancellato una palla break in avvio (servizio e smash), poi si è visto regalare il break su un piatto d'argento: sull'1-2, da 40-15, Wawrinka non ha più messo una prima in campo e tra tanti errori ha regalato il 3-1 a Tsonga. A quel punto, il francese ha messo a punto il servizio e ha conservato il vantaggio per tutto il secondo set. Era il momento di spingere, di creare la bagarre, di offrire al pubblico un fiammifero da far divampare. Ma l'equilibrio è durato troppo poco, fino al 2-2 al terzo. Un errore di dritto di Tsonga ha regalato il 4-2 a Wawrinka. Il momento più emotivo del match si è vissuto quando Stan ha servito sul 5-3. Si è trovato 0-30, ma lì ha meritato di di vincere: due dritti vincenti e un colpo straordinario lo hanno issato a setpoint. Lo ha bruciato con un doppio fallo, accendendo i fantasmi dei 4 matchpoint sciupati a Londra contro Federer. Invece ha continuato ad essere aggressivo e dominare lo scambio da fondocampo, mostrandosi più bravo di Tsonga nella manovra da fondocampo. In assenza di una buona percentuale di prime palle, il francese non aveva soluzioni tecnico-tattiche efficaci, e ha provato una perniciosa sensazione di impotenza. Quando una pungente volèe ha dato a Wawrinka il break in avvio di quarto set, nessuno si è davvero sorpreso.
IL FEELING DI WAWRINKA
Il resto è stato una passerella, con un solo giocatore in campo e un feeling pazzesco con la terra battuta, pensata appositamente per mettere in difficoltà gli svizzeri. A questo punto ci si domanda se sia stata effettivamente la scelta giusta. Tsonga è sembrato in gran difficoltà, un elefante in una cristalleria. In teoria, dovrebbe essere schierato contro Roger Federer nel primo singolare di domenica, ma dopo una prestazione così opaca avremmo qualche dubbio. Di certo Wawrinka è tornato quello di inizio stagione, capace di vincere l'Australian Open e dominare la terra francese di Monte Carlo (il torneo si gioca fuori dai confini del Principato). Non aveva esultato nemmeno dopo la vittoria a Melbourne, figurarsi dopo questo successo di tappa. Si è voltato verso Luthi, portandosi la mano verso la testa, come a dire che questo successo è partito proprio da lì. Forse era il meno atteso del weekend: adesso, all'improvviso, può diventarne il protagonista.
COPPA DAVIS – FINALE 2014
FRANCIA – SVIZZERA 0-1
Stan Wawrinka (SUI) b. Jo Wilfried Tsonga (FRA) 6-1 3-6 6-3 6-2