Finisce nei quarti di finale il miglior torneo in carriera per Kevin Anderson. Dopo il grande exploit contro Murray, il sudafricano crolla di fronte a un ottimo Wawrinka. Finisce 6-4 6-4 6-0 in meno di due ore. Per lo svizzero c’è il derby con Federer.Un'ora e 47 minuti bastano ed avanzano a Stan Wawrinka, per disporre e far man bassa di Kevin Anderson, l'imperturbabile gigante che tanti applausi ha strappato per la prestazione, sontuosa, contro Andy Murray. E che si ritrova a giocare il primo quarto di finale in uno slam in carriera. Eppure le premesse dell'incontro sono tutt'altre: vuoi i precedenti, gli ultimi quattro scontri diretti ad appannaggio del sudafricano, vuoi le sensazioni degli incontri precedenti. Ci si aspetta, se non una battaglia, almeno un incontro equilibrato. Deciso sul filo di rete. Nulla di tutto questo. L'imperturbabile gigante appare stanco, financo appagato. Tenta, con coraggio, di far la partita. Ma dall'altra parte si palesa Stan. In tutto il cinismo e la concretezza di questa sua nuova parte di carriera, a cui si aggiunge una semifinale a New York, siglata con un facile 6-4 6-4 6-0. I primi scricchiolii, per il sudafricano, si odono già al quarto gioco. Giusto il tempo che Stan si metta a recitare il solito copione col suo, devastante, rovescio. La palla break concessa è salvata. Ma la sentenza è rimandata di una manciata di game. Sul 3 pari, Kevin ne concede un'altra: e l'arma con cui potrebbe cancellarla gli si ritorce contro. Doppio fallo e strada spianata per l'elvetico. C'è un ultimo, soffio di fiato per Kevin. La palla, immediata, per il controbreak. Ma l'occasione sfugge via. E sfugge via anche il set, di lì a poco.
WAWRINKA PASSEGGIA, E CON ROGER…
C'è molto poco da raccontare, nei successivi game. Anderson si affida unicamente al servizio, dall'altra parte c'è uno Stan che sembra non porre limiti alla potenza dei suoi colpi. Il sudafricano si salva, al quinto gioco. Come nella prima frazione. Ma quando il momento si fa decisivo, sul 4 pari, ecco che Wawrinka decide di alzare l'asticella, si inventa un paio di mattoni, ricamati, di rovescio. E va a servire, con successo, anche per il secondo set. Anderson più che avvilito, appare rassegnato. Non c'è miracolo, impresa o possibilità che il match possa riaprirsi, allungarsi. Stan è spietato. Pasteggia con cinismo e allegria sulle spoglie di un Kevin che aspetta solo che la doccia lo rinfranchi. E il 6-0 del terzo set appare una punizione persino eccessiva. Che nulla aggiunge e toglie, comunque, all'ottimo torneo disputato dal sudafricano. Wawrinka, è dunque, in semifinale. Dove affronterà l'unico tennista svizzero, al momento, più popolare di lui. Sono lontani i tempi in cui se si doveva fare il pronostico, pronostico nemmeno c'era. Wawrinka, alla sua seconda semifinale in questo torneo (la terza negli slam nel 2015), si è candidato alla vittoria finale. E, se si convince davvero, non c'è avversario che tenga.
US OPEN MASCHILE – Quarti di finale
Stan Wawrinka (SUI) b. Kevin Anderson (RSA) 6-4 6-4 6-0
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