Il tennis è uno sport crudele, perché non ammette il pareggio. Ma ci sono dei casi eccezionali in cui a vincere sono entrambi i protagonisti, come nell’ultimo quarto di finale dello Us Open al maschile. Stan Wawrinka ha vinto in campo, per 7-6 4-6 6-3 6-2, prendendosi la semifinale a New York per la terza volta in quattro anni e “vendicando” l’amaro k.o. di Wimbledon, ma Juan Martin Del Potro ha vinto nell’applausometro, confermando di aver di nuovo conquistato l’affetto di milioni e milioni di persone. È difficile rimanere impassibili di fronte a quello che sta combinando l’argentino, dopo che il polso aveva provato a rovinargli la carriera per la seconda volta. È tornato di nuovo, ha mostrato di poter presto recuperare il livello degli anni d’oro, e il pubblico dell’Arthur Ashe Stadium ha voluto ringraziarlo a modo suo, ha voluto fargli sentire tutto l’amore dell’ambiente tennis nei suoi confronti, dedicandogli con un’ultima ovazione prima che il campo desse definitivamente ragione al suo avversario. Con Wawrinka al servizio sul 5-2, si sono alzati in piedi e in barba al punteggio hanno intonato tutti insieme il coro “Olè Olè Olè, Delpo Delpo”. Una scena di una tenerezza rara, che ha rimandato l’inizio del game di quasi due minuti e fatto commuovere lo stesso Juan Martin. Era a un passo dalla sconfitta, abbracciata cinque punti più in là, ma per gli spettatori di New York il vero protagonista è stato lui, di nuovo ai quarti in uno Slam a oltre tre anni dall’ultima volta. “Ciò che è successo è difficile da descrivere a parole – ha detto il sudamericano in conferenza stampa –, perché posso perdere il match, ma un momento come questo non me lo dimenticherò mai. È più importante di ogni vittoria, e sono fiero di aver ricevuto questo appoggio dal pubblico, dopo tutta la fatica che ho fatto per tornare a giocare a tennis. Mi hanno reso molto molto felice, il punteggio non conta più”.
STAN TIRA 53 WINNER, MA LA DIFFERENZA È FISICA
Le 3 ore e 12 minuti che hanno spedito Wawrinka alla semifinale contro Nishikori hanno dato una grande indicazione sul “Delpo” attuale: il tennis c’è, il rovescio in slice è migliorato tantissimo e quello coperto a due mani crescerà col passare delle settimane, mentre fisicamente, rispetto ai migliori, c’è ancora qualche passo avanti da fare. Al termine del terzo set, perso a causa di due doppi falli nell’ottavo game, l’argentino non ne aveva più, e un nuovo break in apertura di quarto ne è stata l’immediata conseguenza. Nei primi due, invece, si era visto bel altro Del Potro, che si è fatto sfuggire il primo malgrado un vantaggio di 4-1, commettendo un errore di diritto non da lui sul 5-6 del tie-break, ma poi, dopo l’ormai classico trattamento di routine alla spalla destra, ha pareggiato i conti vincendo il secondo e mandando i visibilio i tifosi argentini, in tribuna con le t-shirt dell’albiceleste. Avesse vinto il primo, probabilmente sarebbe andata diversamente, anche se le fredde statistiche raccontano di un Wawrinka molto più efficace. Lo svizzero ha tirato la bellezza di 53 colpi vincenti, praticamente il doppio dei 28 di Del Potro, e ha anche sbagliato meno. In certe giornate tenerlo a bada è difficile, come confermano i due Slam nella bacheca della sua casa di Ginevra. “Per me è stato un match incredibile, ma anche uno dei più duri, fisicamente, da lungo tempo a questa parte. Del Potro è un gran giocatore”. Vero, ma stavolta ha vinto lui, che venerdì se la vedrà in semifinale con Kei Nishikori. Il favorito? Difficile dirlo. Il giapponese arriverà con il morale a mille dopo aver fatto fuori Murray, ma quando Wawrinka gioca al 100% può battere chiunque. Stasera non era troppo lontano.
US OPEN 2016 – Quarti di Finale uomini
Stan Wawrinka (SUI) b. Juan Martin Del Potro (ARG) 7-6 4-6 6-3 6-2
Wawrinka “on fire” in semifinale. Ma che applausi per Delpo!
Lo svizzero spara 53 colpi vincenti ed elimina Del Potro in quattro set, approfittando del calo fisico dell’argentino dopo i primi due. Venerdì giocherà la sua terza semifinale a New York negli ultimi 4 anni. Ride anche lo sconfitto, per un’ovazione del pubblico che sarà difficile dimenticare.LA COMMOZIONE DI DEL POTRO