Pioggia, ritardi e un campo vuoto non fermano un super Wawrinka, che demolisce Simon e sembra tornato sui livelli d'eccellenza che gli fecero vincere in Australia. E adesso, contro il vincente di Federer-Monfils, partirà più fresco e con mille ambizioni. 

“Ho giocato bene e non è stato facile, dopo che si aspettato così tanto prima di scendere in campo”. Già, l'attesa. In una giornata tormentata dalla pioggia, le nubi e il freddo, l'attesa è stata l'unico fastidio occorso a Stanislas Wawrinka. Troppa l'inconsistenza e l'impalpabilità del suo avversario di oggi, Gilles Simon, battuto con un netto 6-1 6-4 6-2. Troppe le categorie di differenza tra i due, a dispetto di ciò che recita la classifica. Lo svizzero, dopo i tormenti e le distrazioni coniugali, ha solo bisogno di ritrovare la concentrazione. Dopo un inizio di stagione esaltante, sembrava essersi perso in mezzo a sconfitte inopinate e inquietanti con Stakhovsky, Mannarino, Haase e Del Bonis. Pochissimi e isolati, gli sprazzi del suo meraviglioso tennis. Come in quel di Roma, nel match con Nadal. Ma eccolo a Parigi, quasi di nascosto. Le luci dei riflettori sono tutte per Nole, in cerca del Grande Slam. Su Rafa Nadal, in bilico tra la risurrezione e il de profundis. Su Murray, il terzo incomodo mai competitivo sul rosso come quest'anno. Su Federer, il campione ancora in grado di estasiare le folle. Eccolo a Parigi, senza l'ombra di un riflettore puntato. Eccolo a Parigi, a inscenare la sua migliore versione. Passeggiate di salute, se si eccettua il set lasciato a Lajovic , prima di incrociare Simon. E quindi l'esibizione di quest'oggi: in un Lenglen semivuoto, non è bastato il timido incitamento dei tifosi (con tanto di copertina colorata al seguito) a Simon, per evitargli la mattanza.

VITTORIA SENZA FATICA
Il primo set, con tre soli punti persi al servizio, è ai confini dell'allenamento, per Stan. Gilles perde la battuta alla prima occasione e non si avvicina nemmeno a scalfire le certezze dell'elvetico. Nel secondo è il cuore di Wawrinka, chissà se reso buono dall'amore trovato (si sussurra di Donna Vekic, ndr), a far rimanere a galla Simon. Lo svizzero sperpera, nel terzo gioco, cinque palle break. Alternando Picasso ad errori tanto frettolosi quanto inusuali. Ottiene comunque il break al quinto gioco. E quindi si distrae. Mentre il pubblico esulta per Tsonga, al cospetto di un Simon quasi infastidito, Stan gioca il game peggiore del torneo. Mette assieme tanti gratuiti quanti ne aveva collezionati in tutto l'incontro e restituisce il break. Stan potrebbe inabissarsi nelle sabbie mobili della depressione. Ma anche no. Serve ancora Simon e lo svizzero decide di prendere il cilindro e tirarci fuori meravigliosi conigli di dritto e di rovescio. Prendendosi il break alla quarta occasione. Break che mette i titoli di coda all'incontro. Il terzo set, se si eccettua un'isolata palla break concessa, è solo un riscaldamento per Wawrinka. Farà molto meno freddo nel quarto di finale, contro il vincente di Federer-Monfils, che torneranno in campo lunedì per completare il loro match. Questo Wawrinka fa paura. Davvero.