di Federico Mariani
Settimana densa di appuntamenti quella che ci apprestiamo a trascorrere agli archivi per quanto riguarda il circuito maschile. Tre i tornei protagonisti con due Masters 500: la ricca e prestigiosa tappa di Dubai e la kermesse messicana di Acapulco che da qualche anno ha abbandonato la terra per sposare il cemento. Ai due “pezzi forti” va aggiunto il tradizionale appuntamento a livello 250 sulla terra di San Paolo.
Nel torneo degli Emirati arriva il primo acuto di Stan Wawrinka. Pur senza strabiliare l’elvetico rimane l’unica teste di serie pesante nelle fasi finali del torneo e, dopo aver beneficiato del ritiro di un Kyrgios a mezzo servizio in semifinale, supera in finale Marcos Baghdatis (6-4 7-6) confermando una straordinaria attitudine a vincere le finali col nono successo di fila (non perde una finale da giugno 2013). Per Stan si tratta del tredicesimo sigillo Atp, già il secondo nel 2016 dopo l’ormai “canonica” tappa a Chennai nella prima settimana dell’anno. Dubai – che lo scorso anno si rese palcoscenico di un ultimo atto stellare tra Djokovic e Federer con la vittoria dello svizzero – si è visto privare prima dello stesso Federer fermo ai box per il noto infortunio al menisco, poi proprio del numero uno del mondo che si è ritirato nel match di quarti di finale contro Feliciano Lopez per un problema all’occhio destro. Il serbo interrompe così l’incredibile striscia vincente che lo vedeva trionfare da sette tornei consecutivi.
Negli Emirati c’è gloria anche per i colori azzurri. Simone Bolelli ed Andreas Seppi, infatti, conquistano il torneo di doppio battendo in un palpitante finale gli spagnoli Lopez – Marc e Feliciano – cancellando due matchpoint al super tiebreak. Si tratta del primo successo di coppia per gli azzurri (il quinto per Simone, il primo per Andreas nel dettaglio) e, soprattutto, si tratta di un’ottima notizia vista l’imminente sfida di Coppa Davis di Pesaro contro la Svizzera e considerata l’obbligata assenza di Fabio Fognini.
Nel Masters 500 di Acapulco prosegue il momento di grazia di Dominic Thiem che, dopo il successo sulla terra di Buenos Aires con tanto di scalpo a Nadal, non pare accusare per nulla il cambio di superficie e trionfa anche in Messico al termine di un torneo straordinario dove ha messo in riga uno dopo l’altro Dimitrov, Querrey e Tomic. Quinto titolo per l’austriaco sempre più lanciato verso il gotha del tennis con la top ten che ormai dista meno di 300 punti. In finale Tomic si arrende con l’onore delle armi dopo tre set piuttosto intensi (7-6 4-6 6-3 lo score) per quasi due ore di gioco in cui il dato che più cattura l’attenzione risiede nei 22 ace scagliati da Thiem, un’enormità statistica.
A San Paolo, infine, va in scena il bis di Pablo Cuevas. Come per Thiem, anche per il trentenne di Concordia si tratta del quinto successo e del secondo nel 2016. Dopo la vittoria a Rio della scorsa settimana, Cuevas difende egregiamente il titolo colto dodici mesi fa a San Paolo per centrare un’eccezionale doppietta che, come detto, è anche un bis. Nel torneo che un anno fa vide protagonista l’incredibile cavalcata di Luca Vanni fino alla finale (persa poi al tie break del terzo set con Cuevas), l’uruguagio supera in finale Carreno Busta (7-6 6-3) mentre il toscano non bissa quanto di buono fatto dodici mesi fa e si ferma all’esordio contro Lajovic, poi semifinalista.