Ancora un’eliminazione prematura per Rafa, che contro Stan non concretizza quattro set-point consecutivi nel tie-break del primo set. Maria affonda Vika … di FEDERICO MARIANI

di Federico Mariani – foto Getty Images

 

L’umida serata romana accompagna una sessione serale sul campo centrale che prometteva fuochi d’artificio e che, solo in parte, ha mantenuto le attese.

 

Ad aprire le danze l’incontro sulla carta più intrigante nel palinsesto femminile: Maria Sharapova contro Vika Azarenka, una classicissima del tennis mondiale in gonnella arrivata all’atto numero quindici con un bilancio in perfetta parità prima di stasera. A vincere è Masha, come è sempre successo sulla terra contro la bielorussa. Era tuttavia lecito attendersi una resistenza più baldanzosa da parte dell’ex numero uno del mondo che, invece, viene travolta dalla violenza e dall’intensità della siberiana fino a soccombere in un perentorio 6-3 6-2 che poco spazio lascia all’immaginazione.

 

Nel primo set, dopo un rapido scambio di break, Sharapova piazza l’allungo decisivo issandosi 4-2 fino a chiudere 6-3 la prima frazione. Il secondo set è addirittura più facile per Maria che parte subito col break di vantaggio conquistato a 15 in apertura, un break che raddoppia nel quinto game e che le permette di volare 5-1 per poi incassare il 6-2 conclusivo. Ora ad attendere la siberiana c’è un’altra russa, Daria Gavrilova, la rivelazione del torneo femminile. La classe ’94 può vantare già un successo sulla più blasonata connazionale colto proprio quest’anno sul cemento di Miami, ma su terra sarà tutta un’altra storia ed a Roma la Sharapova è tornata ad affilare gli artigli.

 

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A catturare tutta l’attenzione degli astanti è, tuttavia, la seconda sfida di serata, la rivincita della finale di Melbourne targata 2014. E’ ancora Stan ad alzare le braccia al cielo al termine di una prestazione pazzesca che ricorda molto da vicino la versione australiana del numero due di Svizzera.

 

E’ un Wawrinka da rincorsa quello vittorioso oggi: Stan recupera due volte un break di svantaggio nel primo set e, soprattutto, è fantastico nel piazzare un’incredibile rimonta al tie break dove cancella quattro setpoint consecutivi dal 6-2 Nadal e, a suon di scaldabagni radenti tutte le righe del campo, incamera il tie break per 9-7. Nel secondo set non lascia Wawrinka, anzi raddoppia. Nadal ha ben 5 palle break, ma quando più conta lo svizzero stasera è implacabile e con l’uno-due demolisce il mancino di Manacor fino ad infliggergli un pesante 6-2 a suggellare una serata da sogno.

 

E’ una sconfitta pesante per Rafa, una sconfitta che certifica la scomoda settima testa di serie per il Roland Garros (sesta in caso di forfait di Raonic) e, soprattutto, fa arrivare lo spagnolo a Parigi senza un titolo nei tornei di preparazione su terra (evento che non accadeva dal 2004) e con ben cinque sconfitte sull’amato mattone tritato (evento che non accadeva dal 2003). Nadal ha abituato tutti a repentine rinascite con l’aria parigina, ma forse mai come quest’anno lo spagnolo arriva scarico e con la fiducia al minino all’appuntamento-principe della stagione. In semifinale, quindi, niente Fedal come quasi tutti gli appassionati pregustavano, ma ci sarà comunque un derby svizzero che, visto lo stato di forma di Stanimal, promette spettacolo.

 

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