Di Francesco Camanzi – foto getty images
Chissà cosa starà pensando Laura Robson, talento in erba del tennis britannico, adesso che a rompere l'incantesimo durato 24 anni è stata Heather Watson, sua compagna di scherzi e allenamenti. L'incantesimo in questione altro non è che la vittoria di un torneo Wta "in gonnella", che mancava ai colori britannici da 24 anni, esattamente dalla vittoria di Sara Gomer ad Aptos nel 1988. L'occasione la Robson l'ha gettata alle ortiche più o meno un mese fa, perdendo contro la tennista di Taipei Hsieh nella finale di Guangzhou. Per un intreccio di coincidenze e similitudini la finale di Osaka ha riservato al circuito un altro scontro diretto Uk-Taipei. Questa volta a spuntarla è stata la piccola Watson contro Chang Kai-Chen. Incantesimo spezzato, primo alloro Wta in bacheca e un sicuro balzo in classifica generale a partire da domani.
E' stata una finale atipica, schiacciata tra il gran gala dell'Atp di Shangai e le bellezze di Linz. E' stata la finale meno blasonata del weekend, perchè nè Heater nè la tennista asiatica avevano mai superato i quarti in una competizione Wta, perchè nessuna delle due godeva dei favori del seeding (Stosur eliminata proprio dalla Chang, Zheng fuori al secondo turno con la Parmentier). Il risultato è stato un epilogo dell'HP Open incerto sino all'ultimo 15, contraddistinto da errori grossolani nei momenti chiave e, per questo, emozionante e avvincente. Parte forte la ventenne di Guernsey che strappa il servizio alla prima occasione e vola sul 3-0. Poi, nel quinto game, comincia la girandola di break. Da qui a fine set se ne conteranno tre per parte, il più pesante è quello messo a segno dalla britannica sul 5-4 in favore della Chang. La più "solida" in chiusura di partita è proprio Heather che, dopo aver agganciato l'avversaria sul 5-5 non si ferma più e chiude sul 7-5 un set durato oltre un'ora. Risultato speculare nel secondo set, la cinese di Taipei vince 7-5 dopo essere stata sotto 2-0 e 5-3. Ma la Chang, con tutto il rispetto, non è Djokovic. E agganciare nel secondo set, dopo aver trascorso parte del match sul cornicione, non sempre spiana la strada per una facile vittoria nel terzo. E così la Watson si rianima, concede un break ma lo recupera in un game folle (4 match point annullati da 0-40) e trascina l'incontro alla conclusione naturale, un tie-break thrilling che la manda a trionfare dopo tre ore e un quarto di gioco. Nel post partita, visibilmente soddisfatta, la Watson dichiarerà: "La Gran Bretagna ultimamente ha abbattuto un pò di record, sono contenta di averne abbattuto uno anch'io. Sono orgogliosa di fare questo per il mio paese". Con tanti ringraziamenti alla famiglia Murray.
FINALE
H Watson b. KC Chang 75 57 76(4)