Appuntamento settimanale con Fabio Colangelo che si sofferma sul ritorno al successo di Nadal e sulle conseguenze di questo successo….

di Fabio Colangelo – foto Getty Images

 

Se lo chiedevano tutti. Ce la farà?  Riuscirà a essere quello di prima?  Per Rafa Nadal e i suoi fans, gli ultimi 11 mesi sono stati quasi un calvario. E’ curioso parlare cosi di un giocatore ancora numero 3 del mondo e capace di raggiungere le semifinali a New York e i quarti a Melbourne, oltre a numerosi piazzamenti negli ultimi Master 1000 giocati. Ma se si pensava a quel giocatore praticamente imbattibile dal Roland Garross del 2008, fino a Roma dello scorso anno, l’impressione era quella di trovarsi di fronte al “fratello scarso”. Tutti (lui in primis) aspettavano l’arrivo della stagione sulla terra per trovare le risposte alle domande che tutti si ponevano sul suo conto. Nadal ha vinto tantissimo anche su altre superfici, ma è sulla terra che è sempre stato di un altro pianeta. Una sconfitta in semifinale a Miami contro Roddick non può considerarsi clamorosa, mentre un’eventuale stop contro chiunque sulla terra monegasca, avrebbe creato molto più clamore e non avrebbe più concesso “attenuanti” allo spagnolo. Rafa invece ha risposto da grande campione quale è, ed ha sbaragliato la concorrenza come ai tempi d’oro. E’ vero che mancavano Federer, Del Potro e Davydenko, ma gli assenti hanno sempre torto, e il Nadal ammirato nel principato avrebbe molto probabilmente superato anche loro. Prestazioni più che convincenti dai primi turni, e punteggi talmente netti che chiarivano il netto divario tra lui e gli avversari. Ferrer e Verdasco, da lui sconfitti in semifinale e finale, arrivanano alla sfida in ottime condizioni, e lui li ha schiantati in maniera impressionante. Lui stesso ha dichiarato dopo la finale di aver giocato uno dei suoi migliori match sulla terra, e l’impressione è che non fossero parole di circostanza. Verdasco, reduce dal comodo successo su Djokovic, era inerme di fronte al maiorchino. Un suo “incredibile non puedo jugar” (incredibile non riesco a giocare) rivolto al suo angolo dopo uno dei suoi pochi vincenti, la dice tutta sul suo stato d’animo durante il match.

 

Dopo questo successo però sorgono altre domande. Sarà sufficiente questo successo per farlo sentire di nuovo “imbattibile” sul rosso? Riuscirà a gestire meglio le energie rispetto agli anni passati per non incappare in altri pericolosi stop?  Se per il primo quesito dovremo aspettare almeno i risultati di Roma e Madrid, al secondo Nadal ha già risposto. Nonostante non potesse considerarsi stanco, visto che a Montecarlo è stato pochissimo in campo, si è comunque cancellato dal torneo di Barcellona. Una scelta importantissima, considerando quanto lui tenga al torneo catalano, ma che ci fa capire che gli errori del passato gli sono serviti a capire che non è una macchina.

 

Djokovic e Murray hanno nuovamente deluso, quindi c’è grande attesa per il rientro di Federer che sembrerebbe l’unico in grado di impensierirlo a Roma, anche se, considerate le ultime prestazioni dello svizzero, e i pochissimi match che ha giocato dopo la vittoria in Australia, non ci stupiremmo di vederlo dominare anche nel Master 1000 nostrano.  Bentornato Rafa!

 

 


 

 

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