Dopo Melbourne solo delusioni per il n.1 che a Roma esce al primo turno. Proviamo ad analizzare il momento del Re….

di Fabio Colangelo – foto Getty Images

 

Chissà se Roger Federer sa che un vecchio saggio diceva che “due indizi sono due indizi, ma tre fanno una prova”. Perché le sconfitte patite negli ultimi tre Master 1000 iniziano a preoccupare seriamente i suoi fans. Lo svizzero è sempre molto lucido e tranquillo nelle analisi dei suoi match, sicuro di tornare “lui” al più presto e di smentire tutti i critici ancora una volta. Il problema è che questa “crisi” appare diversa da quelle degli ultimi anni.

 

Premesso che parlare di crisi per colui che a gennaio ha vinto il suo sedicesimo titolo dello Slam può sembrare fuori luogo, è indubbio che il Re, al rientro dall’Australia è stato più che deludente. La scorsa stagione di questi tempi Roger non se la passava di certo bene. Dopo la sconfitta e le lacrime in finale a Melbourne, erano arrivate solo delusioni anche nei primi Master 1000 stagionali (tralasciando MonteCarlo dove era “in viaggio di nozze”). La differenza però è che le sconfitte giunsero in semifinale e contro avversari del calibro di Murray o Djokovic (due volte col serbo). Quest’anno invece, non ha mai raggiunto neanche i quarti di finale, e i suoi giustizieri (Baghdatis, Berdych e Gulbis), nonostante siano ottimi giocatori dall’indubbio talento, non possono essere paragonati ai due sopracitati. Un altro fattore preoccupante è “il modo” in cui lo svizzero ha perso questi match. Sia a Indian Wells che a Miami non ha sfruttato dei match point, prima di cedere al tie break decisivo, e qui a Roma è invece stato fermato per 7/5 nel terzo set. Un campione del suo livello, non dovrebbe perdere match di questo genere. La sua grande esperienza nei momenti “caldi” dovrebbe aiutarlo a portare a casa questo tipo di incontri, contro avversari più giovani e decisamente condizionati dal suo nome. E se perdere un match del genere può capitare, tre consecutivi diventano troppi, soprattutto per uno come lui.

 

La domanda ora è: riuscirà Roger a ritrovare le giuste motivazioni almeno nei tornei dello Slam? Rispetto agli altri anni infatti sembra ancora più difficile che questo accada. Dopo aver conquistato il Roland Garros, superato il record di Sampras, e “regolato il conto” con l’Australia, ci riesce difficile immaginare come possa trovare ancora le motivazioni necessarie per essere al meglio. Senza considerare che sono oramai dieci anni che è protagonista nel circuito, e che le bimbe (giustamente) meritano attenzioni non da poco.  Lui ripete che almeno fino a giochi di Londra continuerà a giocare, ma se non dovesse tornare sui suoi livelli dubitiamo che si accontenterebbe per due stagioni del ruolo di “guest star”. E mentre aspettiamo di essere smentiti ancora una volta dal suo “talento folle”, siamo consapevoli che i prossimi due Slam ci daranno tante risposte su quale potrebbe essere il futuro del più forte tennista di tutti i tempi.

 

 


 

 

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