L’azzurro tiene per un set ma poi cede alla distanza contro Philipp Kohlschreiber. Con la finale a Kitzbuhel, il tedesco è certo di entrare per la prima volta tra i top 20.
Philipp Kohlschreiber giocherà la settima finale ATP in carriera
 
Di Riccardo Bisti – 27 luglio 2012

 
L’ultima volta che Filippo Volandri ha sconfitto un giocatore compreso tra i top 30 risale a cinque anni fa, quando battè Ivan Ljubicic (n. 7) sul Campo 1 del Roland Garros. Era il miglior momento nella carriera di “Filo”, reduce dalle semifinali a Roma (con annessa vittoria su Federer) e stabile tra i primi cinquanta. Da allora, tuttavia, sono cambiate tante cose. Mantenersi a certi livelli è diventato sempre più difficile, poi c’è stato l’episodio della sospensione per doping (il famoso “spruzzo in più” di Ventolin durante un attacco d’asma): risolta senza grossi problemi pratici, ok, ma ripartire daccapo non è mai facile. Uscito dai top 200, sembrava un giocatore finito. Invece, allo scoccare dei 30 anni, si è tolto altre belle soddisfazioni. Quest’anno ha provato l’ebbrezza di giocare una finale ATP dopo moltissimo tempo (A San Paolo, sconfitto da Almagro) e si è addirittura avvicinato tra i top 50. Una volta scavallati i 30 anni, tuttavia, è dura essere continui. Qualche sconfitta di troppo lo ha fatto scendere al numero 99 ATP, ma la semifinale colta a Kitzbuhel (410.175€, terra) gli consentirà di mantenere un buon ranking. Tuttavia c’è quella statistica così severa, antipatica, che parla di 25 sconfitte consecutive contro i top 30. Per un’ora, “Filo” ha sperato di poter mettere fine alla serie negativa battendo Philipp Kohlschreiber. Gli è andata male anche stavolta: il tedesco si è imposto con il punteggio di 6-7 6-2 6-2, confermando una gerarchia che lo vede numero 1 del tabellone austriaco.
 
Volandri era stanco perché ieri ha giocato due match (contro Ramos e Dutra Silva), ma lo stesso discorso vale per il 28enne di Augsburg (compirà 29 anni il prossimo 16 ottobre), che peraltro aveva dovuto sudare fino al decimo gioco del terzo set per battere Lukas Rosol. E’ stata una partita piacevole, con in campo due dei migliori rovesci del circuito. Abbiamo assistito a scambi spettacolari e una divertente ricerca degli angoli più stretti. Volandri è partito male, cedendo il servizio in apertura. Sotto 3-0, 4-1 e 5-2 ha trovato il controbreak appena in tempo ed ha trascinato il set al tie-break. Sempre costretto a rincorrere, ha trovato il sorpasso in extremis e si è aggiudicato il primo parziale. A quel punto l’obiettivo-finale sembrava decisamente alla portata, anche perché Kohlschreiber deve andare a Londra per giocare le Olimpiadi. Farà il suo esordio domenica, senza alcuna preparazione specifica. Non diciamo che avrebbe dovuto perdere apposta, ma era legittimo pensare che preferisse arrivare a Londra con un minimo di anticipo. Invece ha mostrato una notevole professionalità. Nel secondo e nel terzo set non c’è stata partita, con un Volandri sempre più spento fisicamente e quasi mai incapace di replicare alle fiammate del tedesco. L'unico minimo rimpianto riguarda una palla break sul 4-1 nel terzo, ma la salita sarebbe stata  ugualmente ripida. Con questa vittoria, l’allievo di Stefan Eriksson si è assicurato il best ranking e l’ingresso tra i primi 20 del mondo. Grande soddisfazione per un tennista che gira il mondo dal 2001. Soddisfazione doppia perché raggiungere il proprio limite a quasi 29 anni è ancora più bello. Al di là di questo, “Kohli” merita un applauso non solo per il risultato ottenuto ma anche per aver onorato l’impegno quando sarebbe stato molto più facile pensare a se stesso e alle Olimpiadi. A Kitzbuhel potrà tornare l’anno prossimo, mentre a Rio 2016…chissà.