L’incredibile vicenda di Mallory Burdette. L’americana studia psicologia, ha ancora lo status di dilettante e non potrà intascare i 65.000 dollari per il terzo turno.
Mallory Burdett è numero 252 WTA. Mal che vada, salirà al 160
Di Riccardo Bisti – 30 agosto 2012
Nella vita le cose possono cambiare in fretta. Meno di due mesi fa, Mallory Burdette non aveva una classifica WTA e non era sicura di intraprendere una carriera professionistica. Oggi è al terzo turno dell’Open degli Stati Uniti e se la vedrà con Maria Sharapova nel luccicante scenario dell’Arthur Ashe Stadium. Ma il futuro è ancora incerto. Studia all'Università, è una dilettante e non intascherà neanche un dollaro. Su un campo 11 stracolmo, ha superato con un netto 6-2 6-4 l’esperta Lucie Hradecka. “Pensavo che avrei potuto fare qualcosa di buono in doppio, ma non avrei mai pensato di andare avanti in singolare, anche se sto lavorando tantissimo – ha detto la Burdette – non credo che il successo si possa pianificare. Di sicuro questo torneo, e in più in generale questa estate, è una bella esperienza. Mi sto divertendo molto”. Nel primo set non ha ceduto punti in battuta. Nel secondo è stata brava nei punti importanti, cancellando tutte le sei palle break concesse. In verità, non ha dato segni di cedimento fino al 6-2 4-2, quando le è venuta un po’ di tremarella. Ma è rimasta al comando, e un servizio vincente le ha concesso un urlo liberatorio. Comunque vada al terzo turno, entrerà tra le prime 160 del mondo. Però non si godrà il denaro, perché riprenderà lo status di dilettante per completare il corso di laurea che sta frequentando a Stanford. Significa che rinuncerà a quasi 100.000 dollari, sommando i 28.700 incassati prima del torneo e i 65.000 garantiti dal terzo turno allo Us Open.
“Ormai mi sono abituata a restituire i soldi – ha detto – credo che se il denaro non viene dichiarato torni in mano agli organizzatori. Per questo credo che i tornei mi amino!”. La Burdette ha conquistato la wild card per lo Us Open perché è stata la giocatrice a raccogliere più punti nel circuito di tornei estivi organizzato dalla USTA. E pensare che non ci avrebbe nemmeno provato se non fosse stata incoraggiata dal coach della Stanford University Lele Forood (giunta negli ottavi allo Us Open 1978, quando battè Virginia Wade). “Non ero sicura di provarci – ha raccontato – ma Lele mi ha incoraggiato. Quando è iniziata l’estate volevo vedere se mi sarei divertita. Devo dire che mi è piaciuto. Sinceramente pensavo di aver perso l’occasione di giocare lo Us Open perdendo le finali NCAA, invece ce l’ho fatta ed è una grande sorpresa”. Anche perchè contro Nicole Gibbs, nella finale universitaria, era avanti 6-1 4-2 prima di farsi riprendere. E invece avrà l’onore di giocare nello stadio tennistico più grande del mondo. Ci aveva messo piede soltanto durante un torneo universitario, quando le tribune erano vuote e spettrali. “Sarà una grande esperienza – conclude – ho sempre ammirato la Sharapova, mi farò dare qualche consiglio prima di affrontarla”.
La Burdette ha due sorelle più grandi, anche loro tenniste. Ha vinto il suo primo match in singolare al torneo di Stanford, nella stessa Università dove segue le lezioni e sostiene gli esami. L’ultimo anno di psicologia lo farà, perché il sogno di diventare una psichiatra non è scomparso (aveva già dato un’occhiata ai programmi post-laurea). Ma il suo futuro è un’incognita. Di certo non sarà facile lasciare i 65.000 dollari che le spetterebbero “Ma ho già selezionato la casella che mi indica come dilettante, non posso tornare indietro” ha ha scherzato. Oltre alla laurea, il prossimo inverno continuerà a giocare per la Stanford University. Poi si vedrà. A 21 anni, tutto sommato, c’è ancora tempo per decidere. In fondo John Isner è passato professionista a 22 ed è entrato tra i primi 10….In campo femminile, a parte la sconfitta di Kim Clijsters, il resto della giornata non ha offerto sorprese. La Azarenka ha vinto senza problemi contro la Flipkens, così come la Kvitova e Na Li. In verità sono cadute due teste di serie “minori”: la Pamentier ha eliminato Yanina Wickmayer (semifinalista in questo torneo qualche anno fa), mentre sorprende la facilità con cui la giovane Kristina Mladenovic ha spazzato via Anastasia Pavlyuchenkova (che l’anno scorso battè la Schiavone). Ma tutte queste giocatrici torneranno a casa con un assegno in tasca. La Burdette no. Sotto coi libri, ci sono gli esami da dare.
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