Altra magia di Roberta Vinci a Wuhan: al tappeto in due set anche Karolina Pliskova e prima semifinale in carriera in un Premier Five, da giocare contro Venus Williams o la Konta. Il sogno Masters è ogni giorno più vicino, ma non deve diventare un’ossessione.Ormai non fanno più paura nemmeno le picchiatrici. Roberta Vinci le aveva sempre sofferte, perché il suo splendido tennis non ha nella potenza l’arma principale. Così finivano per prenderle le misure e batterla a suon di vincenti. Già, finivano, passato, visto che gli ultimi due tornei dell’azzurra dicono l’opposto. Negli ultimi sei incontri disputati ha messo al tappeto tre pesi massimi: prima Serena Williams allo Us Open, poi una via l’altra le ceche Petra Kvitova e Karolina Pliskova, per abbracciare una gran bella semifinale al Premier Five di Wuhan. New York a parte, è il suo miglior risultato in carriera. Aveva già giocato quattro volte i quarti di finale a questi livelli, sempre in America, ma non li aveva mai superati. Ce l’ha fatta stavolta sfoderando l’ennesima prova perfetta, 7-6 6-3 senza tanti fronzoli, da giocatrice superiore che ha fatto pesare le proprie qualità, con una prestazione che trasuda fiducia. È quella che le sta permettendo di giocare il suo miglior tennis in carriera, a 32 anni e dopo un’annata opaca nei primi sette mesi. È quella che fa andare il diritto e funzionare alla grande il servizio, nonostante fatichi ad arrivare al metro e 65 di statura. La palla esce che è un piacere, nei momenti caldi c’è quasi sempre la prima, ma pure la seconda in slice ha messo in grande difficoltà l’avversaria. Le statistiche dicono che l’azzurra ha ceduto la battuta appena una volta in undici turni, nel sesto game del primo set (il più lungo dell’incontro) dopo aver salvato con i denti le prime quattro palle-break. Un piccolo passaggio a vuoto che ha permesso alla ceca di riagganciarla dopo l’iniziale 1-3, ma non ha cambiato l’equilibrio. Anzi, da lì in avanti, in risposta la Pliskova non è più arrivata nemmeno a 40. Numeri che certificano le grandi condizioni della tarantina, nuovamente perfetta nel tie-break (come già agli ottavi contro la Kvitova) e poi irraggiungibile nel secondo set. Le è bastato un break nel secondo game: è scappata sul 3-0 e poi ha vinto i suoi game di servizio con una sicurezza mai vista prima.
L’OBIETTIVO SONO LE TOP TEN, NON SINGAPORE
Quello di New York è stato il torneo della vita, sicuramente irripetibile, ma più che aver rappresentato un caso isolato sembrerebbe averla lanciata in una nuova dimensione. A certi livelli aveva mostrato di saperci stare già un paio di anni fa, ma ora ci si sta ripresentando con tante motivazioni in più. Flavia Pennetta ha toccato l’apice della sua carriera e ha scelto che poteva bastare così, lei invece ha deciso di provare a guardare sempre più lontano, e anche se siamo solo all’inizio i risultati le stanno dando ragione. È in uno stato di grazia, le riesce tutto bene, e ha la maturità giusta per sfruttare appieno la situazione favorevole che si è creata da agosto in avanti, quando ha messo piede in Canada per giocare a Toronto. Fino a quel momento aveva raccolto solo una finale a Norimberga e due quarti fra Hobart e Istanbul, sempre in tornei piccoli, poi il rendimento si è impennato. Con i 350 punti della semifinale al Dongfeng Motor Wuhan Open, l’azzurra sale a quota 1.921 negli ultimi cinque tornei disputati (dal Canada, compreso, in poi), mentre nei precedenti diciassette dell'anno ne aveva raccolti solo 650. Praticamente un terzo. Ecco perché la sua rincorsa alle WTA Finals, che dopo il forfait di Serena Williams (e non è detto che sarà l’unica assente) apriranno un posto anche alla nona della Race to Singapore, diventa ogni giorno più credibile. La strada più breve sarebbe il titolo in Cina, ma anche se il miracolo non dovesse riuscire ci sarà ancora tempo. Tuttavia, conviene pensare torneo dopo torneo, match dopo match, senza mettersi pressioni particolari. Un mese fa la pugliese era appena dentro le prime 50 del mondo, dovesse mancare l’aggancio al Masters non sarebbe un problema. Quello che conta è godersi il momento e vincere più match possibile per conquistare un posto fra le top 10. Se non ce la farà quest’anno ci riproverà il prossimo, con pochi punti da difendere nei primi mesi. Tradotto: da ora in avanti può solo guadagnare, a partire da una semifinale contro Venus Williams o la Konta. Si può fare.
WTA PREMIER FIVE WUHAN – Quarti di finale
Roberta Vinci (ITA) b. Karolina Pliskova (CZE) 7-6 6-3
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