dalla nostra inviata a Roma, Roberta Lamagni – foto Adelchi Fioriti
Un avvicinamento cauto “i derby non sono mai belle partite”, seguito da una garbata strapazzata in campo. Dice così il manuale del saggio giocatore. E chi se non Roberta Vinci, in questo momento, ne rappresenta l’emblema.
Opposta all’azzurrina Nastassja Burnett nel primo match di giornata degli Internazionali d’Italia, la veterana delle Cichi ha dato esempio di autorevole fermezza, superando la compagna di Fed Cup in due set (6-1 6-4) lunghi 80 minuti.
Una prima frazione senza storia, in cui forse la Burnett ha sofferto l’emozione della prova cui era attesa e un confronto più serrato nel secondo, nel quale la capitolina ha saputo impensierire l’avversaria con colpi più solidi e potenti e con una migliore reattività negli spostamenti, costretta a rete più e più volte dalle palle corte della tarantina.
“Nastassja ha già il livello per competere in questi tornei. Ora deve solo trovare più continuità” aveva dichiarato ieri Roberta. L’incontro di oggi l’ha dimostrato.
Scesa in campo determinata, la Vinci ha prima dominato e poi addomesticato l’avversaria, più sicura e concreta dopo un inizio incerto.
“Credo di aver gestito meglio il primo match contro la Cornet, mentre oggi ho cominciato male e per questo ho un po’ di rammarico. Lei è sicuramente una giocatrice valida ma in alcuni punti avrei potuto fare di più. Il prossimo passo sarà proprio quello di riuscire a gestire meglio le emozioni”, ha commentato a caldo Asja.
Dopo il successo liberatorio di primo turno contro Elena Vesnina, sua “bestia nera”, la prova della numero 15 del mondo era ciò che serviva per stuccare le ultime crepe mentali.
Conquistati gli ottavi di finale, suo miglior risultato qui al Foro, le ambizioni non possono che crescere visto che la strada verso i quarti appare spianata – attenzione però a non fidarsi troppo – dalla romena Halep, numero 64 Wta, vittoriosa contro la ben più quotata Radwanska. Per la Vinci, un'occasione da non fallire.