WIMBLEDON – L’azzurra parte bene: lascia tre giochi alla Scheepers, e ha un ottimo tabellone. Nei quarti avrebbe la Radwanska, superata all’ultimo Us Open. Fuori con onore la Camerin.
Roberta Vinci ha un tabellone decisamente favorevole
Di Riccardo Bisti – 25 giugno 2013
Non ci sono dubbi. La nostra punta di diamante, almeno nei tabelloni di singolare, si chiama Roberta Vinci. La terrificante sconfitta patita a ‘s-Hertogenbosch per mano di Simona Halep aveva preoccupato, ma le ha consentito di prepararsi al meglio per quello che potrebbe essere il torneo più importante della sua carriera. Lo scorso anno, Roberta ha finalmente scavallato il muro della prima settimana dopo una trentina di tentativi, poi ci ha preso gusto e ha raccolto uno splendido quarto a Flushing Meadows, dove si è tolta lo sfizio di battere Agnieszka Radwanska. La citazione della Radwanska non è casuale, poiché le due potrebbero ritrovarsi a livello di quarti di finale. Roberta può ottenere il miracolo? Si, può farlo. Soprattutto dopo l’ottimo match giocato contro Chanelle Scheepers, non certo un fulmine di guerra ma avversaria sempre ostica. E poi è scesa in campo con le idee chiare, desiderosa di togliere il tempo alla Vinci e impedirle di essere aggressiva. Ma il giochino è durato pochi game, fino al 2-2. A quel punto la (netta) superiorità tecnica della Vinci è venuta fuori. Assistendo al match, c’è stato un sospiro di sollievo: dopo il KO con la Halep, c’è stato il timore che Roberta fosse piombata in crisi nel momento meno adatto. Invece ha giocato una partita attenta, precisa e non ha mai mollato la preda. Brad Gilbert, autore del mitico libro “Winning Ugly”, sarebbe stato fiero della sua condotta. Anche nell’ultimo game, quando ha servito sul 5-1, ha rimontato da 15-40. Ha evitato di complicarsi la vita ed è fondamentale, soprattutto in un torneo dove è importante risparmiare energie.
Adesso avrà un secondo turno tutt’altro che proibitivo. Più in generale, il resto della sua settimana sarà sancito dalla bandiera slovacca. Per sua fortuna, non si tratta della rediviva Daniela Hantuchova, recente vincitrice a Birmingham. “Roby” affronterà Jana Cepelova, vincitrice su Kristyna Pliskova in un derby tra giovanissime. E’ (nettamente) favorita. Al terzo turno dovrebbe esserci Dominika Cibulkova, il cui tennis è decisamente più adatto alla terra e al cemento. La slovacca ha faticato contro Maria Elena Camerin, battuta soltanto 6-4 al terzo. Proviamo a sognare: è presto parlare della possibile avversaria negli ottavi, ma dovrebbe essere Na Li, che non sta certo vivendo il suo miglior momento. Così come Agnieszka Radwanska. E allora è legittimo sperare in una clamorosa e storica semifinale? Si, senza dubbio. La Vinci ha raggiunto il top della maturità psico-fisica e il suo serve and volley è uno spettacolo (per gli occhi) e un incubo (per le avversarie). Il tennis non le manca, ma adesso c’è anche la testa. Negli ultimi 12 mesi ha vissuto esperienze che l’hanno fortificata. Non le manca nulla. Tante giocatrici possono raccontare di aver raggiunto una semifinale Slam, e magari sono meno forti di Roberta. Che sia arrivato il suo momento? Sarebbe un risultato storico per l'Italia, visto che in campo femminile non abbiamo mai raggiunto una semifinale. L'unica ad andarci davvero vicina è stata Laura Golarsa nel 1989, poi hanno raggiunto i quarti anche Silvia Farina e Francesca Schiavone. 80 anni fa, anche Lucia Valerio si arrese nei quarti.
Il resto di giornata non ha creato sorprese, almeno non clamorose. Il Centre Court ha ospitato l’esordio di Novak Djokovic e Serena Williams. Il serbo ha tenuto a distanza Florian Mayer, cancellando le tre palle break concesse, mentre Serena ha ceduto quattro giochi alla lussemburghese Mandy Minella, autrice di un buon secondo set che le ha consentito di sfiorare l’ora di gioco. Non ce l’ha fatta, ma è ugualmente uscita dal campo tra gli applausi. Grande gioia per i britannici, che hanno esultato per la bella vittoria di Laura Robson contro Maria Kirilenko, nonostante il tifo del promesso sposo Alex Ovechin. E’ finita 6-3 6-4 tra un vincente e l’altro, con il boato del Campo 1 che in precedenza aveva applaudito l’esordio vincente di Juan Martin Del Potro. Buona vittoria per Bernard Tomic (quartofinalista nel 2011). Il giovane australiano ha superato Sam Querrey in cinque set nonostante l’assenza di papà John, cui non è stato consentito l’accesso all’All England Club.
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