da Wimbledon, Roberta Lamagni – foto Getty Images
Il terzetto delle “solite note” Vinci, Schiavone, Errani, dopo aver ottenuto il terzo turno a Wimbledon, si riunisce anche in sala conferenze per liberare qualche pensiero sugli incontri del pomeriggio.
La prima a incontrare la stampa è la Vinci, soddisfatta del risultato di giornata. “Oggi sono stata brava, solida. Vincere due incontri mi dà morale. Sento che sto servendo bene e il diritto sta funzionando. Forse dovrei osare di più in alcuni momenti, essere più aggressiva. A volte mi manca il coraggio.”
Sulla prossima avversaria: “Giocare con la Bartoli sarebbe stato diverso, ma la Lucic mi ha già battuto sull’erba l’anno scorso a Birmingham 7-6 al terzo, quindi non sarà una partita facile”.
Meteora Giorgi: “Le ho detto brava quando ha battuto Flavia. L’ho sentita nominare tante volte ma non l’ho mai vista giocare. Non mi esprimo su di lei perché non la conosco”.
Più accigliata, dimessa è invece Francesca Schiavone. “Se voglio vincere il terzo turno devo alzare il livello, soprattutto nella continuità. Oggi non ho fatto niente di speciale. Sono soddisfatta di come arrivo e di come riesco a spingere, ma vorrei migliorare la percentuale del servizio”.
Sulla prossima avversaria si dice possibilista: “La Zakopalova la conosco bene, ha caratteristiche da erba ma io le posso far male”.
Il futuro dell’Italtennis?: “La Giorgi non so nemmeno chi è, ma questa è sicuramente una mia mancanza”.
Infine arriva Sara Errani, la più genuina e solare del gruppo. “E’ stata una bella partita. Ho servito bene. Mi ha fatto bene staccare dopo il Roland Garros perché ho ricaricato le pile. Partire da n.10 aiuta sicuramente. Uno dei miei obiettivi a inizio anno era essere nelle prime 32 per non incontrare una testa di serie al primo turno negli Slam”.
Sulla prossima avversaria mette le mani avanti: “Quella con la Shvedova sarà una partita più che complicata, perché con lei ci ho già perso a Parigi qualche anno fa”.
E sulle nuove leve che si affacciano, forse la maggiore vicinanza di età la rende più solidale. Se non nei contenuti, nei modi in cui questi vengono espressi: “Purtroppo non l’ho vista giocare tanto. So che la sua programmazione si è concentrata molto in America e questo è uno dei motivi per cui non la conosco. Qui però ha fatto un gran risultato!”.
Poi di corsa in hotel perché, almeno per Roberta e Sara, l’appuntamento con la Nazionale è imperdibile. “Faremo come l’altra volta, seguiremo la partita nel ristorante sotto l’hotel con le stesse persone, perché la squadra quando vince non si cambia”.
Forza Italia!