L’azzurra raggiunge gli ottavi per il secondo Slam consecutivo. Lezione di tattica alla Cibulkova, adesso c’è la Radwanska con cui ha sempre perso. Ma non è un match chiuso.
Roberta Vinci viene da otto vittorie consecutive
 
TennisBest – 2 settembre 2012

  
Al Roland Garros 2010, Jurgen Melzer superò il muro della prima settimana di uno Slam dopo 30 tentativi e poi si spinse in semifinale. Chissà che non possa succedere anche a Roberta Vinci. L’azzurra, in forma smagliante, è negli ottavi allo Us Open dopo aver già accarezzato le top 16 a Wimbledon. Contro Dominika Cibulkova ha giocato una partita perfetta, intelligente sul piano tattico. La slovacca va in crisi quando non può appoggiarsi sulla potenza delle avversarie: Roberta lo sapeva e ha insistito con il rovescio slice. Dopo un inizio equilibrato, ha messo il turbo e si è aggiudicata cinque giochi di fila, chiudendo 6-2 il primo set. Più lotta nel secondo, con la Cibulkova (sempre grintosa) avanti 5-3. “Ero stanca, faceva caldo” dirà poi la Vinci, sollevata per non aver dovuto giocare il terzo set. Comunque vada, per lei è una grande soddisfazione perché il 10 settembre festeggerà il best ranking, accomodandosi in 17esima posizione. Diventerà numero 2 d’Italia e terminerà così il 2012. Ma adesso la classifica conta meno. Ciò che esalta è il bel piazzamento allo Us Open, dove avrà un ottavo difficile ma non proibitivo contro Agnieszka Radwanska. La polacca è numero 2 del mondo e finalista in carica a Wimbledon, ma non è una che ti “ammazza”. Con lei puoi giocare.
 
I precedenti dicono 4-0 per la Radwanska. Tre si sono giocati sulla terra, ma l’unico sul cemento (New Haven 2009) terminò 7-6 al terzo, segno che la Vinci ha le armi per giocare alla pari. Sarà una partita interessante, incentrata sulla tecnica e non sulla forza bruta. Adesso dovrà recuperare fisicamente, anche se l’impegno in doppio non le darà tregua. Dovrà farsi spiegare dalla sua amica Sara Errani (possibile avversaria nei quarti!) come fare ad arrivare in fondo sia in singolare che in doppio. “Sarita” lo fa senza problemi, Roberta ha 4 anni in più e una condizione fisica meno brillante. Ma ha talento e, soprattutto, tanta fiducia. Deve farla fruttare. A 29 anni, non è detto che le capiti un'altra occasione.