Da New York, Alessandro Terziani – foto Ray Giubilo
E’ successo quello che nessuno avrebbe mai immaginato. Roberta Vinci, n.43, ha sconfitto Serena Williams, indiscussa numero uno mondiale, nel suo torneo e a un passo dal Grand Slam. L’azzurra raggiunge per la prima volta la finale di uno Slam e domani alle 15 (le 21 italiane) ci sarà un’inedita finale tutta azzurra con Flavia Pennetta.
Davide ha sconfitto Golia, ma soprattutto la classe ha battuto la potenza. La Vinci ha dato una lezione di tennis a Serena. Anche i 22.000 dell’Arthur Ashe si sono innamorati dei suoi tocchi spettacolari. Quando sul 3-3 del terzo set la tarantina ha chiuso con una volée uno stupendo scambio, il pubblico le ha tributato una standing ovation di oltre un minuto.
Pensare che il primo set era scorso via veloce, in soli 30 minuti, a favore di Serena. La Vinci non stava giocando male e aveva anche condotto 2-1 avanti di un break. Poi la statunitense, con i piedi ben piantati dentro il campo, aveva inanellato 5 giochi consecutivi.
Nel secondo set la Williams aveva fatto subito il break, 2-0, e sembrava tutto finito. La Vinci ha però continuato a tessere la sua tela nella speranza che Serena iniziasse a concederle qualcosa. Back a fil di rete, improvvisi attacchi a rete, sorprendono la Williams che concede addirittura due break consecutivi. 4-2 per Roberta. Sul 5-4 e servizio, la Vinci sventa una palla break ed è brava a chiudere il set.
L’avvio del terzo set è sconfortante. Serena va subito 2-0 e ha la palla del 3-0. Sarebbe già un bel risultato aver portato al terzo Serena, ma Roberta non si accontenta della sconfitta onorevole. Sa che oggi è la giornata della vita, un treno che non passerà più. L’Arthur Ashe è una bolgia. La Vinci è in trance agonistica non sbaglia praticamente più palla. Recupera il break e si riporta in parità, 2-2. L’adrenalina è alle stelle. Sul 3-3 si gioca il game decisivo con il punto pazzesco di Roberta che infiamma il pubblico e galvanizza l’azzurra che incita il pubblico a gran voce: “Applaudite anche me, cazzo!”. E’ break per l’azzurra che sul 4-3 è bravissima a salvare il turno di servizio da 15-40. Serena è sull’orlo di una crisi di nervi e lancia urla belluine a ogni punto. La Vinci va a servire per la storia sul 5-4 e gioca il game “perfetto” senza concedere un punto a Serena. La demi volèe di diritto sul match point, dopo due ore esatte di gioco, è il giusto sigillo a una prestazione magica.
Roberta piange di gioia, riesce a stento a concludere l’intervista di rito a fine match. La chiamiamo a bordo campo. Come una ragazzina, corre ad abbracciarci e ci stringe forte a lungo. Il suo sudore sulla nostra pelle d’oca. Abbiamo vissuto un’emozione incredibile, forse irripetibile. Domani comunque vada sarà una grande festa italiana.
Vinci b. S.Williams 2-6 6-4 6-4