Roberta supera la Radwanska e resta l'unica italiana in gara a Pechino. Eliminati Seppi, Fognini e Pennetta. Ma la brindisina è in corsa per qualificarsi al Masters di doppio.

Di Riccardo Bisti – 30 settembre 2014

 

Nella lontana Pechino, l'Italia aveva quattro frecce nel suo arco. Curiosamente, ha fatto centro quella meno attesa, l'unica davvero nettamente sfavorita. Il successo di Roberta Vinci su Agnieszka Radwanska è ossigeno puro per la tarantina, reduce da una stagione molto complicata. Quando resti per due anni comodamente tra le top-20, con la speranza di salire ancora più in alto, perdere contatto con le migliori è dura. E si può entrare in una spirale di rassegnazione, molto pericolosa. Con gli impegni del doppio, tra l'altro, tirare i remi in barca in singolare poteva essere un'opzione, magari una tentazione. Invece il successo sulla polacca ne rilancia le ambizioni. Scesa al numero 44 WTA, è l'ultima italiana (uomini compresi) in gara al ricchissimo torneo cinese. Ancora una volta, ha mostrato le sue doti tecniche ed è riuscita a imbrigliare una Radwanska con cui aveva perso 7 volte su 8 precedenti. Ok, la polacca non avrà giocato alla grande, ma certe partite vanno sudate fino in fondo. E Roberta lo ha fatto, rimontando un break di svantaggio sia nel primo che nel secondo set e imponendosi con un doppio 6-4. Non ci fosse stato il buon mese di luglio, con le finali a Bucarest e Istanbul, questa sarebbe la migliore settimana del suo 2014. Al suo fianco, a darle consigli ai cambi di campo, non c'era Francesco Cinà bensì Pablo Lozano, già coach di Sara Errani. Il rapporto tra le due giocatrici e i loro allenatori è talmente radicato che si è creata ormai una perfetta intercambiabilità. E Roberta ne ha tratto tutti i benefici del caso. Adesso, però, sarà dura. La prossima avversaria si chiama Ekaterina Makarova: la russa sta vivendo la sua migliore stagione in carriera ed è piombata al numero 14 WTA. Recente semifinalista allo Us Open, ha battuto la Vinci sia a Roma e che a New Haven, vendicando la sconfitta dello scorso anno a Toronto. La russa è favorita, non c'è dubbio, ma Roberta non ha niente da perdere. E questo è un bel vantaggio.


SCONFITTE PER FABIO, ANDREAS E FLAVIA

C'era grande attesa per la sifda-champagne tra Ernests Gulbis e Fabio Fognini, ma neanche l'aria di Pechino (dove l'anno scorso giocò un ottimo torneo) è servita a Fognini per vincere la partita. Alla resa dei conti sono bastati due break, uno per set, per consegnare il successo al lèttone. Fognini recrimina per il rendimento al servizio (zero ace e sette doppi falli) e per i due break, un po' regalati. Sul 3-4 del primo set ha commesso un doppio fallo sul 40-40 e poi ha sbagliato un dritto non impossibile, mentre sul 3-3 nel secondo ha avuto un passaggio a vuoto e ha ceduto a zero il servizio. Si racconta così, in fondo, una partita in cui Gulbis è parso in ripresa dopo le difficoltà estive. C'è molto di più da raccontare nella sfida tra Andreas Seppi e Tommy Robredo. Lo spagnolo si è imposto per la seconda volta in quattro giorni, ma l'amaro in bocca è enorme. Andreas ha giocato una buonissima partita fino al 6-3, 5-4 e servizio. Al momento di chiudere si è portato sul 30-0 ma sul più bello si è inceppato e ha consentito a Robredo di entrare in bagarre. Sul 5-5 si è giocato un game eterno, di ben 30 punti, con nove palle break sciupate da Andreas. Col senno di poi, è stato decisivo. Seppi si è assicurato il tie-break, lo ha perso e poi è crollato nel terzo. Si spiega così il 3-6 7-6 6-2 finale. L'azzurro è comunque in crescita, e non è detto che non possa infilare un exploit negli ultimi tornei dell'anno. Al contrario, non avrà più molte possibilità Flavia Pennetta, almeno in singolare. Flavia ha ceduto in tre set a Carla Suarez Navarro. Sotto 6-1 3-1, ha vinto cinque giochi che hanno rimesso in sesto la partita, ma nel terzo ha pagato lo sforzo e ha ceduto piuttosto nettamente col punteggio finale di 6-1 3-6 6-2. Adesso Flavia è focalizzata sulla rincorsa al Masters di doppio. Insieme a Martina Hingis sono salite in nona posizione e sperano di acciuffare un posto a Singapore, per cui sono già qualificate Roberta Vinci e Sara Errani. Avere tre azzurre alle WTA Finals, anche se solo di doppio, sarebbe certamente un gran bel risultato.  

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