Il Brand americano conquista il nostro Brand Ranking grazie alle donne. Ma laddove conta di più, Head domina.   Di Lorenzo Cazzaniga E’ vero che alla fine conta la vittoria, ancor più dei mezzi utilizzati per arrivarci. Ma, soprattutto quando si parla di marketing, la strada che porta ai risultati è spesso più significativa dei risultati stessi, che vanno interpretati nella maniera corretta.Ora, per non subire attacchi di qualche associazione femminista, il nostro Brand Ranking (che tiene conto dei risultati ottenuti in tutti i tornei dei circuiti maggiori: vedi tabella a lato) offre i medesimi riconoscimenti a uomini e donne, pur sapendo che il settore maschile ha un’influenza su marketing e (ancor più importante) sull’aspetto commerciale ben più grande. Insomma, se ci limitiamo ai prodotti tennistici, Roger Federer vale più di Serena Williams, Rafael Nadal di Maria Sharapova, Novak Djokovic di Simona Halep. Ma sono state proprio le donne a sancire il successo finale di Wilson, in una maniera talmente evidente da considerare Head quale marchio moralmente (e commercialmente) vincitore di questo titolo.  Entriamo nei dettagli.Il ranking generale è dominato da Wilson. Il brand americano ha conquistato un terzo dei punti disponibili (475 e 33,2%) e staccato decisamente Head (369 punti e 25,8%) e Babolat (338 punti e 23,6%). In totale, i tre Big Brand del mercato, hanno conquistato l’82,6% dei punti. Sono loro i dominatori del mercato, compreso quello dei testimonial, quindi della visibilit, televisiva e mediatica in generale.Andando ad analizzare i singoli settori, scopriamo che nei tornei del Grand Slam sono Wilson (117 punti, 41,3%) e Head (95 punti e 33,5%) a dominare la classifica, mentre resta molto distante Babolat (35 punti e 12,3%), addirittura tallonata da Yonex che ha chiuso ad una lunghezza di distanza (28 punti e 9,8%)Una situazione che non cambia nei tornei ATP e WTA più importanti, vale a dire i Masters 1000 e i Premier Mandatory. Head resta un passettino avanti (110 punti, 36,4%) a Wilson (106 punti, 35%), mentre Babolat si ferma a quota 51 punti che vale una percentuale del 16,8%, nemmeno la metà rispetto ai due maggior competitor.Unendo insieme le classifiche Slam e Masters1000/Premier Mandatory, chiaramente la situazione resta sostanzialmente identica. Wilson si riprende la testa del ranking col 44,1%, tallonata da Head col 35%, mentre le altre restano distanti: Babolat 14,7%, Yonex 8,71%.Lascia davvero senza parole con un marchio storico come Prince si fermi al 2% e Dunlop addirittura allo 0,6% (ma sappiamo che la politica dei proprietari non è quella di investire sui testimonial, scelta ormai piuttosto chiara).Negli altri tornei, cioè quelle decine che riempiono i calendari ATP e WTA (ATP 500, aTP 250, WTA International), Wilson viee affiancata al comando da Babolat col 30,1%, mentre Head resta ferma al 19,6%. Sorprende anche Prince che resta un’unghia davanti a Yonex.  Ma perché abbiamo titolato che la regina è Head se Wilson ha vinto chiaramente il Brand Ranking? Proprio per la ragione a cui abbiamo accennato all’inizio: Wilson ha stradominato il campo femminile dove oggettivamente Head è quasi assente, se si eccettua Maria Sharapova, che sotto certi punti di vista è la miglior testimonial possibile ma che quest’anno sul campo non è stata abbastanza prolifica. Il cambio in corsa durante lo US Open di Roberta Vinci, ritornata in casa Head dopo un periodo in Babolat, ha dato una scossa ma non è bastato ad avvicinare gli altri due brand.  Tuttavia, a livello marketing e di sviluppo commerciale, è il settore maschile a fare da traino, e da quel punto di vista, Head ha creato il vuoto, grazie anche al miglior performer assoluto, Novak Djokovic. Per questo è possibile che si gioisca di più negli uffici austriaci che in quelli di Chicago, mentre sicuramente a Lione saranno già al lavoro per trovare nuovi testimonial che possano colmare il gap che ha subìto quest’anno Babolat. Un rientro al 100% di Rafael Nadal forse basterebbe, ma all’ottimo innesto di Dominic Thiem l’anno scorso, dovrebbe essere aggiunta ancora qualche pedina. Vedremo se il mercato invernale riserverà delle sorprese che fino adesso non si sono viste.  A livello di vittorie di torneo, se Serena Williams (Wilson) ha pareggiato il conto Slam di Djokovic (Head), pur con la Pennetta che ha permesso il poker al brand americano mentre l’ottavo Major è finito negli uffici giapponesi di Yonex, in senso generale Wilson (38 vittorie), Head (32 vittorie) e Babolat (30 vittorie) sono vicine, ma i successi francesi sono di gran lunga inferiori come importanza di evento rispetto a quello dei due diretti concorrenti. Va solo confermato il dato che i Big Three si portano a casa 8 tornei su 10, di qualsiasi livello si tratti. Anzi, al top level, si è inserita solo Yonex con Wawrinka a Roland Garros e la Bencic a Toronto.  RANKING GENERALE01. Wilson 46502. Head 34003. Babolat 32504. Yonex 11205. Prince 7406. Srixon 1807. Tecnifibre 1508. Pro Kennex 129. Dunlop 910. Pacific 511. Mizuno 1 RANKING SLAM01. Wilson 10702. Head 8803. Babolat 3304. Yonex 2805. Prince 406. Srixon 407. Dunlop 4 RANKING ATP M1000 / WTA MANDATORY01. Head 11002. Wilson 10603. Babolat 4904. Yonex 2305. Prince 806. Tecnifibre 207. Dunlop 2 RANKING SLAM + ATP M1000 / WTA MANDATORY01. Wilson 21302. Head 19803. Babolat 8204. Yonex 5105. Prince 1206. Dunlop 407. Srixon 207. Tecnifibre 2 RANKING ALTRI TORNEI ATP / WTA01. Wilson 24202. Babolat 22803. Head 13404. Prince 6205. Yonex 6106. Srixon 1607. Tecnifibre 1308. Dunlop 508. Pacific 508. Pro Kennex 1211. Mizuno 1 LEGENDASLAM: vincitore = 10 p.ti; finalista=7 p.ti; semifinalista=4 p.ti; quartofinalista=2 p.tiMASTERS 1000 e WTA MANDATORY: vincitore=7 punti; finalista=4 punti; semifinalista=2 puntiTORNEO ATP / WTA: vincitore=4 p.ti; finalista=2 p.ti; semifinalista=1 p.to I punteggi dei giocatori e delle giocatrici italiane vengono raddoppiati.

Il Brand americano conquista il nostro Brand Ranking grazie alle donne. Ma laddove conta di più, Head domina.

 
Di Lorenzo Cazzaniga

 

E’ vero che alla fine conta la vittoria, ancor più dei mezzi utilizzati per arrivarci. Ma, soprattutto quando si parla di marketing, la strada che porta ai risultati è spesso più significativa dei risultati stessi, che vanno interpretati nella maniera corretta.

Ora, per non subire attacchi di qualche associazione femminista, il nostro Brand Ranking (che tiene conto dei risultati ottenuti in tutti i tornei dei circuiti maggiori: vedi tabella a lato) offre i medesimi riconoscimenti a uomini e donne, pur sapendo che il settore maschile ha un’influenza su marketing e (ancor più importante) sull’aspetto commerciale ben più grande. Insomma, se ci limitiamo ai prodotti tennistici, Roger Federer vale più di Serena Williams, Rafael Nadal di Maria Sharapova, Novak Djokovic di Simona Halep. Ma sono state proprio le donne a sancire il successo finale di Wilson, in una maniera talmente evidente da considerare Head quale marchio moralmente (e commercialmente) vincitore di questo titolo.
 

Il ranking generale è dominato da Wilson. Il brand americano ha conquistato un terzo dei punti disponibili (475 e 33,2%) e staccato decisamente Head (369 punti e 25,8%) e Babolat (338 punti e 23,6%). In totale, i tre Big Brand del mercato, hanno conquistato l’82,6% dei punti. Sono loro i dominatori del mercato, compreso quello dei testimonial, quindi della visibilit, televisiva e mediatica in generale.

Andando ad analizzare i singoli settori, scopriamo che nei tornei del Grand Slam sono Wilson (117 punti, 41,3%) e Head (95 punti e 33,5%) a dominare la classifica, mentre resta molto distante Babolat (35 punti e 12,3%), addirittura tallonata da Yonex che ha chiuso ad una lunghezza di distanza (28 punti e 9,8%)

Una situazione che non cambia nei tornei ATP e WTA più importanti, vale a dire i Masters 1000 e i Premier Mandatory. Head resta un passettino avanti (110 punti, 36,4%) a Wilson (106 punti, 35%), mentre Babolat si ferma a quota 51 punti che vale una percentuale del 16,8%, nemmeno la metà rispetto ai due maggior competitor.

Unendo insieme le classifiche Slam e Masters1000/Premier Mandatory, chiaramente la situazione resta sostanzialmente identica. Wilson si riprende la testa del ranking col 44,1%, tallonata da Head col 35%, mentre le altre restano distanti: Babolat 14,7%, Yonex 8,71%.

Lascia davvero senza parole con un marchio storico come Prince si fermi al 2% e Dunlop addirittura allo 0,6% (ma sappiamo che la politica dei proprietari non è quella di investire sui testimonial, scelta ormai piuttosto chiara).

Negli altri tornei, cioè quelle decine che riempiono i calendari ATP e WTA (ATP 500, aTP 250, WTA International), Wilson viee affiancata al comando da Babolat col 30,1%, mentre Head resta ferma al 19,6%. Sorprende anche Prince che resta un’unghia davanti a Yonex.
 

Ma perché abbiamo titolato che la regina è Head se Wilson ha vinto chiaramente il Brand Ranking? Proprio per la ragione a cui abbiamo accennato all’inizio: Wilson ha stradominato il campo femminile dove oggettivamente Head è quasi assente, se si eccettua Maria Sharapova, che sotto certi punti di vista è la miglior testimonial possibile ma che quest’anno sul campo non è stata abbastanza prolifica. Il cambio in corsa durante lo US Open di Roberta Vinci, ritornata in casa Head dopo un periodo in Babolat, ha dato una scossa ma non è bastato ad avvicinare gli altri due brand.
 

Tuttavia, a livello marketing e di sviluppo commerciale, è il settore maschile a fare da traino, e da quel punto di vista, Head ha creato il vuoto, grazie anche al miglior performer assoluto, Novak Djokovic. Per questo è possibile che si gioisca di più negli uffici austriaci che in quelli di Chicago, mentre sicuramente a Lione saranno già al lavoro per trovare nuovi testimonial che possano colmare il gap che ha subìto quest’anno Babolat. Un rientro al 100% di Rafael Nadal forse basterebbe, ma all’ottimo innesto di Dominic Thiem l’anno scorso, dovrebbe essere aggiunta ancora qualche pedina. Vedremo se il mercato invernale riserverà delle sorprese che fino adesso non si sono viste.
 

A livello di vittorie di torneo, se Serena Williams (Wilson) ha pareggiato il conto Slam di Djokovic (Head), pur con la Pennetta che ha permesso il poker al brand americano mentre l’ottavo Major è finito negli uffici giapponesi di Yonex, in senso generale Wilson (38 vittorie), Head (32 vittorie) e Babolat (30 vittorie) sono vicine, ma i successi francesi sono di gran lunga inferiori come importanza di evento rispetto a quello dei due diretti concorrenti. Va solo confermato il dato che i Big Three si portano a casa 8 tornei su 10, di qualsiasi livello si tratti. Anzi, al top level, si è inserita solo Yonex con Wawrinka a Roland Garros e la Bencic a Toronto.
 

 

I punteggi dei giocatori e delle giocatrici italiane vengono raddoppiati.