Fabio Fognini può essere contento. Soltanto 47 giorni fa manifestava una certa preoccupazione per l’immediato futuro, ma le nubi si sono dissolte con il bel torneo giocato a Barcellona. Ok, Nadal si è imposto col punteggio di 6-2 7-6. Il successo è meritato, ma nel secondo set abbiamo visto un ottimo Fognini. Un Fognini che avrebbe meritato di giocare il terzo, ma la carica agonistica di Rafa (e la fiducia accumulata negli ultimi dieci giorni) hanno fatto la differenza. Su un Campo Centrale stracolmo, Rafa ha aggiunto un ulteriore tassello al processo di recupero che ha preso vigore a Monte Carlo. Gioca bene, Rafa: i suoi pallettoni hanno guadagnato un metro, un metro e mezzo di profondità, e il fisico risponde come si deve agli stimoli. Inoltre cerca soluzioni offensive con tutti i colpi, anche con il rovescio. Il Nadal terraiolo che abbiamo ammirato fino al 2013 non si vedrà più, ma quello di oggi è ben più competitivo rispetto all’anno scorso. La rapida descrizione di questo Rafa ci serve per mettere nella giusta prospettiva la prestazione di Fognini. Inizialmente era sballottato, come se non si ritenesse ancora pronto per giocare a questi livelli. Una palla corta in rete dava il primo break a Nadal (2-0), poi ce n’era un altro e il primo set si chiudeva con un rapido 6-2. Anche il secondo sembrava sulla stessa lunghezza d’onda, ma Fognini ha lentamente ritrovato il tennis che gli ha consentito di battere Rafa per tre volte, di cui due sulla terra battuta. Evita di perdere campo, colpisce la palla in fase ascendente e cerca il winner appena è possibile. Prova a fare quello che riesce benissimo a Novak Djokovic
Sotto 6-2 2-0, un bel passante di rovescio gli ha dato il controbreak. Da lì è partito uno spendido parziale di quattro giochi, in cui Josè Perlas e papà Fulvio, nello stesso angolo di dodici mesi fa, hanno sperato che Fabio ripetesse l’exploit del 2015. Purtroppo per lui non c’era Flavia Pennetta, probabilmente indaffarata nei preparativi per l’imminente matrimonio. Tenendo bene il campo, peraltro annullando due palle break consecutive (sul 3-2 a 15-40), Fabio saliva 4-2 e poi 5-3. Lo scorso anno l’avrebbe certamente portata al terzo, ma quello di oggi era appena il quarto match dopo lo stop per il problema agli addominali. E certe sensazioni si recuperano col tempo. Quando ha servito per il set, ha sparacchiato fuori un paio di dritti che hanno consentito a Nadal di rimettersi in carreggiata. Ma gli errori si mischiavano a scambi ad alta intensità, alcuni vinti, alcuni persi, sempre con la sensazione che fosse grande tennis. Quando Rafa ha firmato il 5-5 è parso chiaro come sarebbe finita, ma Fognini ha voluto lasciare un’ultima traccia giocando un game pazzesco sul 5-6: prima ha annullato tre matchpoint consecutivi con altrettante grandi giocate, poi ha ubriacato Nadal di palle corte e ha trovato rifugio nel tie-break. Ma le energie mentali erano ormai al lumicino, e il Nadal di cui sopra ha avuto buon gioco. Per lui è semifinale, dove se la vedrà con il vincente di Kuznetsov-Kohlschreiber. Dopo aver suonato la nona sinfonia a Monte Carlo, il traguardo non è così distante neanche a Barcellona. E Fognini? Avanti così: con questo feeling, senza troppe aspettative e un corpo meno affaticato degli altri, beh, potrebbe centrare almeno un altro exploit da qui all’estate. Se poi fosse a Roma o a Parigi, beh, ancora meglio.
ATP 500 BARCELLONA – Quarti di Finale
Rafael Nadal (SPA) b. Fabio Fognini (ITA) 6-2 7-6
Philipp Kohlschreiber (GER) vs. Andrey Kuznetsova(RUS)
Benoit Paire (FRA) b. Malek Jaziri (TUN) 3-6 7-5 6-1
Kei Nishikori (GIA) b. Alexandr Dolgopolov (UCR) 7-5 6-0