WIMBLEDON. Ultimati solo tre degli otto match maschili. Murray stava planando verso la vittoria contro Cilic, mentre Tsonga era sotto con Fish. La pioggia cambierà le cose?
Mardy Fish era avanti di un set contro Tsonga
Di Cosimo Mongelli – 3 luglio 2012
La settima giornata di Wimbledon è stata pesantemente condizionata dalla pioggia. Se le donne hanno fatto in tempo a terminare il programma, allineando il tabellone ai quarti di finale, per gli uomini è andata molto peggio. Sono andati in archivio soltanto tre incontri. Roger Federer ha superato in quattro set Xavier Malisse, Mikhail Youzhny ha sudato sette camice per far valere il pronostico contro Denis Istomin, mentre in serata Novak Djokovic ha usufruito dell’aiuto del tetto per superare in tre rapidi set il connazionale Viktor Troicki. Due match non sono nemmeno scesi in campo (Ferrer-Del Potro e Baker-Kohlschreiber), Florian Mayer è stato stoppato dalla pioggia mentre era avanti di un set – a sorpresa – contro Richard Gasquet. Fermati dalla pioggia anche gli altri due match: Murray-Cilic e Tsonga-Fish. Ecco com’è andata fino alla sospensione.
Sul campo numero uno continua l’ingrato tabellone per Andy Murray, all’inseguimento della sua prima finale a Wimbledon, dopo la dipartita di Rafael Nadal. Dopo aver superato Davydenko, Karlovic e Baghdathis, il suo avversario in ottavi è l’ostico Marin Cilic, reduce dall’estenuante maratona conclusasi 17-15 al quinto contro Querrey, seconda in termini di durata su questi campi dopo l’epica sfida tra Mahut e Isner. E proprio le tossine accumulate dal croato possono essere la chiave di volta di questo incontro. L’inizio del match, comunque, non lascia trapelare alcun segno di stanchezza nei colpi di Marin che, anzi, ottiene subito un break , complice un Murray ancora in fase riscaldamento. La gloria dura però lo spazio di un paio di game. Lo scozzese piazza il controbreak e, seppur con qualche patema, si porta sul 6 a 5. E sul sevizio del croato, intento a portarsi al tiebreak, gioca un game pressoché perfetto, con un paio di punti di alta caratura. 7-5 e il primo set è messo in cascina. Cilic si affida al servizio, per rimanere attaccato al match, ma fatica parecchio a contenere Murray, che pare averci preso gusto ad esibire il pugnetto e ad elargire al pubblico ricami in serie. E bisogna aspettare solo tre giochi. Siamo sull’1 a 2 e lo scozzese ha tre palle break . E’ il nastro a tenere in vita il croato sulla prima, un recupero prodigioso per la seconda, ma alla terza opportunità un dritto incrociato fuori dalle righe regala a Murray il 3 a 1 e il biglietto per i quarti di finale. Sempre che la pioggia, venuta a interrompere l’incontro, non porti consiglio al croato.
Sul campo numero due, almeno fino al diluvio, è Mardy Fish a regalare spettacolo. A Jo Tsonga non bastano i favori del pronostico, ogni suo incontro dipende dal piede appoggiato il mattino appena sveglio. Il francese è falloso, svogliato e poco efficace al servizio. Certo, le opportunità non mancano, nel game d’apertura e sul 3 a 2 per l’americano. Ma quando vengono sprecate malamente con pacchiani errori non forzati, devi aspettarti che l’avversario prima o poi ti punisca. E Mardy, sul 2 pari servizio Tsonga, sfoggia tutto il suo, quasi mai sfruttato, talento e con un paio di rovesci d’altri tempi incanala il set in suo favore e lo vince, senza più correr rischi, per 6 a 4. Si ricomincia domani, e l’incontro, a questo punto impronosticabile, si prospetta assai interessante.
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