“Un match speciale”, il primo commento di Novak Djokovic in conferenza stampa al 7-5 7-6 che gli ha aperto le porte della semifinale a Roma. “Ho vinto solo un paio di punti più di Nadal, basta per capire che incontro è stato”. Soddisfatto anche lo spagnolo: “sto giocando bene, un match così mi dà fiducia”. – Battere in due set Rafael Nadal è sempre un risultato importantissimo. Farlo sulla terra battuta, a Roma, e dopo un match giocato dal maiorchino ai livelli odierni, è un risultato di spessore, forse il più importante a cui Novak Djokovic potesse ambire. “Giocare un match così contro Nadal è stato speciale”, ha detto il numero uno del mondo in conferenza stampa. “Menomale che non era un torneo del Grande Slam, al meglio dei cinque set, se no chissà quando sarebbe finito un match così. Penso che nel finale di entrambi i set io sia riuscito a trovare qualcosa in più, ho giocato in maniera più aggressiva, ho risposto meglio e colpito con maggiore iniziativa. Questo mi ha aiutato a dettare il gioco, contro Nadal è necessario se vuoi vincere, specialmente sulla terra”. Nella parte centrale dei due set, invece, è un tantino mancato. “Non sono riuscito a prendere l’iniziativa per primo, non avevo l’intensità giusta, e credo che questo abbia permesso a Nadal di avvantaggiarsi. Ma dirlo adesso è facile, mentre le condizioni non erano semplici. Ho fatto fatica a controllare la palla, trovare il giusto equilibrio. Penso che aver giocato contro Nadal in condizioni come queste, sia stato un ostacolo e una sfida in più. Alla fine del match ho vinto giusto un paio di punti più di lui (tre, ndr), e credo che sia sufficiente per capire che genere di incontro è stato. Gli ultimi venti minuti dell’incontro sono stati di altissima qualità e molto spettacolari, per il pubblico e anche per noi giocatori”. E la sua esplosione di gioia prima dopo il set-point del primo parziale, e poi dopo il match-point finale, la dice lunga su quanto tenesse a questo risultato, forse più del titolo che potrebbe (dovrebbe) prendersi fra un paio di giorni. “Non capita tutti i giorni di battere Nadal sulla terra, nel nostro sport è una delle sfide più complicate, se non la più complicata. Questa vittoria mi dà un sacco di fiducia, per il resto del torneo e il Roland Garros. Ma Nadal è in forma. Sta giocando molto meglio di quanto abbia fatto lo scorso anno nella stagione sulla terra battuta, in campo si trova meglio e si vede anche dai suoi risultati. Ha vinto a Monte-Carlo e Barcellona, un sacco di incontri, sbaglia meno e gioca un tennis più aggressivo. Per questo, penso che aver vinto con il Nadal di oggi sia un risultato molto soddisfacente”.

NADAL: “SONO PRONTO”
Per arrivare fino a certi traguardi, Djokovic ha lavorato tanto. In campo e fuori. La sua forza mentale, la sua convinzione di poter fare grandi cose, emerge nei momenti importanti, quando sembra ancora più inarrivabile. “Per inserirmi in mezzo a due giocatori come Nadal e Federer – ha spiegato – ho dovuto credere tantissimo in me stesso, essere forte mentalmente, puntare molto sulle mie qualità. Ho iniziato a pensare sul serio che un giorno sarei potuto diventare numero uno del mondo, e poi ho iniziato a battere i più forti anche nei tornei del Grande Slam. La parte psicologica è stata fondamentale, perché dovevo raggiungere due giocatori completi e dalla grande personalità”. Soddisfatto anche Nadal, battuto ma uscito a testa alta. “Ho giocato un ottimo match. Sono stato un po’ sfortunato nel primo set, ho avuto tante chance. Penso al 4-2 0-30, e poi 15-30 quando il mio diritto sarebbe stato vincente ma è finito fuori di pochissimo. E il secondo set l’abbiamo visto tutti. Sono felice di come ho giocato, e devo complimentarmi con Novak, ha giocato alla grande. Sta vincendo un sacco di partite, probabilmente quello ha fatto la differenza. Ha giocato un sacco di ottimi colpi nei momenti importanti, e così è andata. Però sto giocando bene, dall’inizio della stagione sulla terra battuta. Non l’ho fatto benissimo negli ultimi due match a Madrid, contro Sousa e Murray, ma nella gran parte degli altri match sì. Oggi ho combattuto in tutti i punti. Non so se per me sarebbe meglio giocare un match così al meglio dei tre o dei cinque set, al momento non ci penso. L’unica cosa che penso è di essere stato molto molto vicino alla vittoria, e quello è positivo. Non c’è amarezza. Certo, quando senti di essere andato così vicino a vincere entrambi i set, quando esci dal campo non puoi essere felice al 100%. Ma nel complesso ho giocato bene, al mio livello più alto contro il miglior giocatore. Giocare un match così contro Djokovic è l’unica cosa che mi dà fiducia, significa che sono pronto per competere”. Appuntamento a Parigi, con la speranza che il 50esima atto della rivalità più corposa dell’Era Open non sia di nuovo solo un quarto di finale.