Serena Williams e Victoria Azarenka sono attesissime all'Australian Open, ma le notizie delle ultime ore sembrano collocarle entrambe lontano dall'Australia nel corso del torneo. La Williams è stata annunciata (con una tempistica che lascerebbe pochi dubbi) come relatrice a una convention a Hollywood, mentre la Azarenka potrebbe essere impegnata in tribunale. Per una questione sempre più spinosa.Craig Tiley, direttore dell’Australian Open, ha detto in tempi non sospetti di dormire sonni tranquilli circa la presenza di Serena Williams, visto che la giocatrice statunitense ha ripreso ad allenarsi, si è iscritta al torneo, e ha inoltrato la richiesta per il visto d’ingresso in Australia. Tuttavia, dalla viva voce della diretta interessata non è mai arrivata una conferma ufficiale sul suo rientro in campo, e nelle ultime ore la presenza a Melbourne della campionessa in carica sembra seriamente in bilico. Il motivo è stato l’annuncio da parte di Matt Hougan, CEO della società Inside ETFs, della presenza della tennista statunitense in qualità di relatrice a una conferenza sul mondo della finanza che si terrà dal 21 al 24 gennaio al Diplomat Beach Resort di Hollywood, in Florida. La convention va in scena a cavallo fra la prima e la seconda settimana dell’Australian Open, e l’intervento di Serena, relativo al lavoro della propria fondazione benefica, è previsto per martedì 23 gennaio alle 17.20. Proprio quando a Melbourne andranno in scena i quarti di finale del torneo femminile. Il che vuol dire due cose: o la Williams ha deciso di rinunciare al primo Slam dell’anno, oppure ha comunque detto di sì all’invito, ipotizzando una sua presenza qualora non dovesse andare particolarmente lontano in Australia. Un ragionamento che non sembra degno di una campionessa del suo calibro. In più, anche la tempistica dell’annuncio della sua partecipazione all’evento lascia qualche perplessità. Sulla brochure cartacea dell’evento, stampata da qualche settimana, nello spazio dedicato all’intervento del martedì alle 17.20 si legge che “sarà dedicato a una leggenda nel proprio campo”, ma che per ragioni contrattuali gli organizzatori non son stati autorizzati a inserire il suo nome nell’agenda. Tuttavia, qualche giorno più tardi la presenza della Williams è stata ufficializzata sul sito web. Cosa significa? Magari che inizialmente Serena non aveva confermato la sua presenza, e gli organizzatori si erano messi al riparo cercando la disponibilità di un’altra figura simile, pronta a sostituirla. Il fatto che ora abbiano comunicato il nome del grande ospite, peraltro con oltre un mese d’anticipo, significa che dalla data di stampa della brochure a oggi qualcosa è cambiato. E non in positivo, almeno sul fronte Australian Open.LA QUESTIONE AZARENKA
Non se la passa affatto meglio Victoria Azarenka, che teoricamente dovrebbe tornare in campo fra una decina di giorni al WTA International di Auckland. Tuttavia, la bielorussa non dà segni di vita sui social da quasi un mese e ci sono alcuni indizi che dicono che difficilmente potrà onorare la wild card chiesta e prontamente ricevuta. Il primo è la totale assenza di un team, dopo il recente addio a coach e preparatore atletico, e mentre il secondo (e più importante) è lo stesso da qualche mese: la battaglia legale con l’ex compagno Billy McKeague per la custodia del figlio Leo, nato il 19 dicembre di un anno fa. Malgrado non sia trapelato quasi nulla di ufficiale, la diatriba è ancora aperta, come confermano alcuni commenti del giocatore di hockey Chris Wideman, grande amico di McKeague e padrino di Leo. Martedì Wideman ha postato su Instagram una foto in compagnia del piccolo, accompagnata dal testo “auguri al mio figlioccio”. A una follower che gli ha fatto notare come nella foto il bimbo non sembrasse felicissimo, ha risposto testualmente “sono lacrime di gioia, perché non deve trascorrere il suo compleanno con quella criminale di sua madre”. E alla domanda su cosa mai avesse fatto la madre, ha scritto che “in California la falsa testimonianza è un crimine”. La discussione, nella quale è intervenuta anche Lisa McKeague (sorella di Billy), è andata avanti, e Wideman – con un commento poi rimosso (l’unico) – ha addirittura consigliato alla ragazza di non comprare i biglietti dell’Australian Open, perché la Azarenka non giocherà. “Sarà impegnata in tribunale nella contea di Los Angeles – ha scritto –, e sta solo cercando di tenere gli sponsor e i tifosi interessati [a se stessa]. Si ritirerà presto, con una storia triste”. Non è questa la sede per valutare se le parole di Wideman siano o meno fedeli alla realtà, ma di certo mostrano una situazione ancor più delicata di quanto sembrasse, in cui l’Australian Open passa totalmente in secondo piano. Ne fa le spese la carriera di una delle più forti tennisti del mondo, ma soprattutto un bambino di solo un anno. Questo, purtroppo, sembra non considerarlo nessuno.
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