COPPA DAVIS – L’analisi dei quarti di finale. Insidia con gli occhi a mandorla per la Repubblica Ceca, favorite Francia e Svizzera, l’Italia ha una grande chance contro la Gran Bretagna. 
La Francia ha scelto di puntare forte su Gasquet e Tsonga

Di Riccardo Bisti – 3 febbraio 2014

 
La Coppa Davis è in grado di offrire vicende e situazioni sconosciute al circuito ATP. Esalta (e fa disperare) grazie alla sua imprevedibilità. Giocare fuori superficie e fuori stagione è una caratteristica unica. A qualcuno piace, a qualcun altro no. Ma se ti ci infili dentro, non puoi più uscirne. I quarti di finale, in programma dal 4 al 6 aprile, presenteranno solo una sfida totalmente sfasata rispetto al flusso regolare del tour, che ad aprile vive la transizione tra il cemento americano e la terra rossa europea. I campioni in carica della Repubblica Ceca andranno in Giappone per una sfida che nasconde mille insidie. Per il resto, l’impegno tecnico e logistico richiesto alle altre sei squadre sembra tollerabile. Detto che in 60 giorni può succedere di tutto, a cominciare dai forfait, cerchiamo di capire cosa potremmo aspettarci.
 
GIAPPONE – REPUBBLICA CECA
Il Sol Levante non era mai andato così avanti, almeno da quando esiste il World Group. Salvo imprevisti, dovrebbero accogliere i campioni in carica presso l’Ariake Coliseum di Tokyo, già sede del torneo ATP-WTA. Per mettere in difficoltà la Repubblica Ceca è bene giocare sulla terra battuta, ma per i giapponesi sarebbe stato peggio, soprattutto per Go Soeda. E così cercheranno di prendersi due punti sul numero 2 ceco (davvero Navratil punterà ancora su Stepanek?) e raccattare il terzo chissà dove. Nishikori-Berdych sembra quasi più abbordabile del doppio, dove contro il Canada è stato schierato Yasutaka Uchiyama. Fossimo nel capitano giapponese, dopo l’ipotetico 1-1 nella prima giornata, terremmo Nishikori a riposo nel doppio per tenerlo fresco in vista di un possibile miracolo nella terza giornata. La Repubblica Ceca è imbattuta da dieci partite e sorprende la compattezza di una squadra che non ha nessuna intenzione di mollare. Dopo due insalatiere potrebbe subentrare un pizzico di appagamento, invece no. E Berdych, piano piano, sta diventando uno dei migliori davismen di sempre.
 
FRANCIA – GERMANIA
Ogni anno, la Francia si presenta come possibile favorita. Poi qualcosa va sempre storto. Lo scorso anno persero una brutta partita in Argentina, forse perché dovevano digerire il “Metodo-Clement”, incentrato su un paio di leader (Tsonga e Gasquet) con gli altri un po’ meno protagonisti. Persino Michael Llodra, uno dei più forti doppisti al mondo, è stato fatto fuori. Contro l’Australia ha pagato, quindi non c’è da aspettarsi alcun cambiamento per la sfida di Nancy contro la Germania. La sede è già certa, la superficie no. Secondo l’Equipe, non sarà decisiva. Tuttavia, la terra battuta sembra la soluzione migliore per ospitare Kohlschreiber, Haas e Mayer, tutti giocatori che si esprimono al meglio sul veloce. La Germania ha estromesso la Spagna ed è motivata a tornare protagonista (negli ultimi 10 anni, ha colto solo una semifinale), ma l’impressione è che il fattore campo possa essere decisivo. Francamente, la Francia sembra favorita in tutti i quattro singolari. Il doppio Kohlschreiber-Haas ha sorpreso, ma vediamo la Francia in semifinale. E poi si giocherà ad aprile, a una settimana dal Masters 1000 di Monte Carlo, cui i transalpini tengono molto. Ergo: dovrebbero presentarsi al massimo della foma.
 
ITALIA – GRAN BRETAGNA
E’ una grande occasione, sia per noi che per loro. A caldo, Corrado Barazzutti ha parlato di “tantissime possibilità di vittoria”. Non c’è dubbio che in casa abbiamo ottime chance. Inoltre, si giocherà pochi giorni dopo la fine del Masters 1000 di Miami: Murray è campione in carica, potrebbe arrivare in fondo e quindi presentarsi in Italia con poche ore di terra rossa sulle gambe. E poi, francamente, lo strepitoso Fognini del periodo non parte battuto neanche contro il campione di Wimbledon. In altre parole, l’unico punto con la Gran Bretagna nettamente favorita è Murray-Seppi. Per il resto, possiamo giocarcela. Noi abbiamo un ottimo doppio, loro hanno tanti doppisti ma l’esperimento Fleming-Inglot è andato malissimo. Leon Smith dovrà trovare una soluzione in fretta, individuando una coppia e facendola giocare nei tornei. Con l’improvvisazione non si va da nessuna parte. Più in generale, molto dipenderà da Murray. Quando una nazione presenta un “One Man Team”, va sempre così. Chi può escludere che Murray vinca due singolari e si sacrifichi in doppio? Allo stesso tempo, potrebbe sbracare e lasciare i compagni in balia del vento. Di sicuro l’Italia ha qualcosa che manca ai britannici: la compattezza e un livello medio più alto. Per il resto, non crediamo che Dan Evans e James Ward si scoprano fenomeni nel giro di due mesi.
 
SVIZZERA – KAZAKISTAN
Il Kazakistan evoca pessimi ricordi per la Svizzera. Nel 2010, i rossocrociati andarono ad Astana senza Federer e con un Wawrinka in crisi coniugale. Persero 5-0 e franarono in Serie B, dando il là alla clamorosa epoea degli ex sovietici nel World Group. Al ritorno, Wawrinka (battuto da Kukushkin) lasciò moglie e figlia. Oggi ha ricomposto il menage familiare, è un campione Slam, e può contare su un Federer di nuovo motivato. La sua presenza al primo turno in Serbia fa pensare che abbia voglia di portare avanti la campagna Davis per tutto il 2014. Il Kazakistan non va preso sotto gamba, anche perché Andrey Golubev si è mostrato un davisman eccezionale (è imbattuto sul rapido), e furono proprio i kazaki gli ultimi a battere la Repubblica Ceca, peraltro in trasferta. Ma Federer e Wawrinka, in un palazzetto dello sport addobbato a festa (a proposito: terra o veloce?) sembrano di un altro livello. E la prospettiva di affrontare l’Italia in semifinale, su un tappeto rapidissimo, sembra molto allettante. Non sappiamo se la Svizzera vincerà la sua prima Coppa Davis, ma non c’è dubbio che nel 2014 ci sia la congiunzione astrale perfetta.